Pres Carpi su tutte le furie: "La Lega Pro non conta nulla e non è seria"

01.06.2020 20:40 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Pres Carpi su tutte le furie: "La Lega Pro non conta nulla e non è seria"
© foto di Federico De Luca

Tante stoccate, una dietro l'altra. È uno Stefano Bonacini scatenato quello che è andato in onda, quest'oggi, a "C Siamo" su Rai Sport. Il presidente del Carpi, in merito alle ultime richieste del Direttivo di Serie C di promuovere le prime, retrocedere le ultime e disputare direttamente playoff e playout, si è espresso con grande durezza: "Le proposte fatte dal direttivo, senza sentire l'assemblea, non mi sembrano in linea con la democrazia. E non mi sembrano rispettose nei confronti di 60 presidenti che dovrebbero partecipare alla discussione e, in qualche misura, anche alla vita e alla morte delle società. Penso a squadre condannate alla retrocessione per il giudizio di 5 consiglieri.

Perché in Serie A non è stato assegnato lo scudetto alla Juventus e la B non ha promosso il Benevento, facendo giocare i playoff a tutte le altre? Perché sono due leghe serie. Noi, invece, non siamo una Lega seria. Decidono loro chi far andare su, decidono loro chi far retrocedere, decidono loro di non ascoltare nemmeno i problemi che possono avere le società nel disputare i play. Vi parlo di problematiche non solo economiche. Io mi posso permettere economicamente di giocare i playoff ma non riesco a trovare un dottore. Il mio si dimetterà perché non vuole certificare quello che bisogna certificare per giocare. È una questione oggettiva, non economica. E mentre io ho questo problema tu fai già le date. Inoltre quando verrai a controllarmi vorrai che io sia a posto con tutto, perché se metto le ruote della macchina sulle strisce mi multi. Ma poi decidi di far quello che ti pare.

Mi sta bene tutto, tanto la Lega Pro non conta niente, l'ho sempre detto. Negli ultimi 5 anni sono stato in A e B e lì, anche se ognuno tira in parte l'acqua al suo mulino, c'è una condivisione tra persone che possono capire anche le difficoltà delle altre società. Qui invece non gliene frega niente di nessuno. Devi solo pagare, poi se non trovi un dottore sei solo uno sfigato. Non è una Lega che accomuna 60 presidenti. E non ne faccio una questione personale: in assemblea io volevo giocare, sono stato l'unico a dire che bisognava giocare se ci fossero state le condizioni per farlo. Quando mi hanno fatto notare che bisognava fermarsi perché l'avevano detto 56 società su 60, ho avanzato la mia candidatura per il merito sportivo, ma solo in quel momento.

Lo scudo legale? Oggi la federazione ha un assist fornito dal governo: nel nuovo decreto c'è uno scudo che consente al presidente Gravina di prendere le decisioni che vuole. Però non è che ognuno può fare quello che vuole con la pelle degli altri. Lui può fare e disfare, può fare quello che vuole.E noi che possiamo fare? Battere i piedini? Chiedo che almeno ci sia un'assemblea che ci ragioni su perché, ripeto, non possono essere 5 consiglieri a condannare a morte una società e promuoverne altre. Ma poi le sembra normale che sono stati fatti dei direttivi e nemmeno sapevamo che ci sarebbero stati? In B ogni mese c'era un'assemblea e ogni volta che si faceva un direttivo, dopo un'ora, c'era già un'assemblea".