Rimini, Giammarioli: "Poche chiacchiere, un mese per riorganizzare il club"

Le prime parole del nuovo direttore generale e sportivo del Rimini Stefano Giammarioli dopo la firma col club romagnolo, riportate da NewsRimini.it: "Faccio questo lavoro da tanti anni. Sono stato contattato qualche giorno fa e ho deciso di accettare. Siamo qui per riorganizzare tutto: sarà un percorso difficile, ma siamo determinati. Conosciamo bene questo mondo, lo facciamo da trent’anni. Alla signora Scarcella ho detto subito che volevo restare da solo, non volevo figure intorno che non conoscevo: in queste situazioni pochi ma buoni è la scelta migliore. Ho chiesto il doppio incarico perché credo di poter portare avanti entrambi i ruoli. In questo momento il Rimini ha bisogno di poche chiacchiere e tanti fatti, di persone che conoscono il mestiere. Ecco perché mi sono portato il segretario, ringrazio il team manager che ha lavorato da volontario.
Non sono venuto qui per contratti: ho 60 anni, faccio questa professione da trent’anni e non mi piacciono i personaggi strani. Voglio solo giovani motivati, persone con entusiasmo che abbiano voglia di imparare. Conosco chi è serio e chi non lo è: attorno a me voglio solo persone serie, trasparenti e chiare. È una delle condizioni che ho chiesto alla proprietà, altrimenti mi innervosisco.
In questo momento di sconforto si sente di tutto e di più, ma io mi sono prefissato degli obiettivi. D’accordo con la signora, il mio è quello di riordinare una società che era a pezzi, con una gestione non sostenibile. Situazioni del genere, nel calcio, portano solo disastri. Voglio riportare il club a una sostenibilità concreta, dalle piccole spese fino ai giocatori che costano 40-50 mila euro. Ogni euro va considerato.
Il mio obiettivo è portare questa società in un mese a una condizione seria. Ora mi sto concentrando sulla parte amministrativa, poi su quella sportiva. La prima volta che ho parlato con la signora ho citato il settore giovanile e il magazziniere: il settore giovanile è la base di una società, il magazziniere ne è il simbolo. Trattare bene il magazziniere è la prima cosa.
Non ho parlato di squadra o giocatori, perché al momento è l’ultimo dei problemi, oltre a essere un compito difficile. Molti vengono per la credibilità e i rapporti personali che hai. Rimini mi interessa molto: è una città che professionalmente mi stimola. Ci sono stato 30 anni in vacanza, adesso voglio aiutare questa città a fare calcio vero".
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