TMW RADIO - Virtus Verona, Santacroce: "Giusto fermare la C"

19.05.2020 22:00 di  Redazione TC  Twitter:    vedi letture
TMW RADIO - Virtus Verona, Santacroce: "Giusto fermare la C"
TMW/TuttoC.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fabiano Santacroce, difensore della Virtus Verona, è intervenuto in diretta nel corso di Stadio Aperto, trasmissione in onda sulle frequenze web di TMW Radio: "Uno stop così lungo non mi è mai capitato, è da vent'anni. Facendo tante partite di fila si rischia di andare incontro a tanti infortuni".

Ancora possibile che vengano fatti dei playoff per la Serie C?
"Secondo me sarebbe meglio dare uno stop, qui è più difficile rispettare i protocolli. Se fanno fatica in Serie A, per noi della C è un casino. Meglio fermarsi e dare i titoli a seconda di dove si era arrivati, tanto l'anno è stato disastroso per tutti, meglio pensare al prossimo campionato".

Che ne pensa della ripresa in Bundesliga?
"Lo spettacolo era un po' triste. Inutile non darsi la mano se poi ti devo marcare a distanza di cinque centimetri: ha poca valenza".

Quindi cosa si aspetta dalla Serie A?
"Mentalmente è difficile immergersi nel vecchio campionato, ripartire con la stessa testa di prima senza credere che sia una nuova stagione. In questo senso, per mentalità, credo che sia avvantaggiata la Juventus".

Gli infortuni potrebbero diventare anche un problema.
"Nella preparazione estiva sai che hai 10-15 giorni dalla prima partita. Qui invece sarà un continuo: sicuramente andrà utilizzata tutta la rosa ma i muscoli comunque ne risentiranno. Credo crescerà il tasso di infortuni, vedo che alcuni giocatori ne hanno già risentito ai primi allenamenti. Il momento è strano, sembra fantascientifico ma teniamo duro e prendiamo il meglio che c'è. Per la gioia di tutti spero che la Serie A riparta".

Secondo lei i calciatori hanno voglia di ricominciare?
"Ho sentito tanti compagni ed ex, c'è tanta voglia di riniziare. Se vedo un pallone rimbalzare io oggi lo rubo, anche se fosse il cane in giardino. La paura la si aveva più quando si stava in casa, una volta che sei in campo magari non senti questo peso".

Il calcio cambia a porte chiuse?
"Sicuramente, il tifo è una componente essenziale del calcio, anche chi si era fatto dei piani tra casa e trasferta vede saltare tutto. Peccato che si sia trasformato tutto così".

La Virtus Verona come si è organizzata? Riprenderete?
"Non ci stiamo allenando e non c'è questa intenzione, non si riescono a rispettare i protocolli. Abbiamo lavoro da fare a caso ma ormai siamo a fine anni e ciascuno lavora da solo, con i preparatori. La situazione è strana, siamo stati un mese e mezzo aspettando che si ricominciasse e poi ci siamo fermati. Io sono cinque-sei giorni che non faccio più nulla, anche perché serve staccare un po' con la testa".

La Serie C però dovrà attrezzarsi per riprendere.
"Noi come squadra abbiamo fatto collette perché c'è gente che non prende soldi, e parliamo di 500-600 euro al mese, da un sacco di tempo. Non ci sono le cifre della Serie A, quella della C è una realtà diversa. Abbiamo cercato di aiutare".

Mertens ha rinnovato con il Napoli.
"Penso che finora fosse solo un gioco delle parti, la sua volontà era di rimanere a Napoli e lo vedo nei gesti, nelle cose che fa: è legato alla città e speravo che potesse finire così".

Il Napoli potrebbe sperare ancora nell'Europa?
"Sì, e soprattuto giocarsi la Coppa Italia. Quello può far salvare la stagione".

Ci sarebbe anche il Barcellona...
"(ride, ndr) Sai, quella se perdi non si può dire nulla. Le altre magari riesce a giocarsele di più. Sarà comunque dura, perché di solito il San Paolo ti dà spinta in più, ora a porte chiuse sarà dura. Difficile ma non impossibile".

Cosa si porterà dietro da questo lungo stop?
"Per me è stato come vivere in un film di fantascienza, ho avuto tanto tempo per pensare a cosa avrei potuto fare mentre non riuscivo a neanche salutare un amico o uscire... Io poi sono rimasto da solo a Verona, la mia famiglia è a Napoli. Son riuscito a vedere mia moglie e le mie figlie piccole, ma è stata molto duro".

Troveremo davvero un mondo diverso dopo il virus?
"Questa è la speranza, sicuramente ci sarà chi è stato toccato di più e ci cambierà, essendosi portato tutto dentro. Spero che non si torni alla normalità, il mondo è più bello, meno inquinato e con gli animali che si sono rivisti. Le metterei quasi due settimane di clausura obbligatoria all'anno. Io ho la fortuna di vivere nel verde a Verona, e se prima non vedevo nessun animale ora, senza le macchine, finalmente vengono fuori".