Top & Flop di Olbia-Carrarese

Top & Flop di Olbia-CarrareseTMW/TuttoC.com
Cavuoti, TOP Olbia
© foto di Luca Di Leonardo
domenica 24 settembre 2023, 19:55Girone B
di Francesco Moscatelli

Alla fine, quando vedi che rischi di perdere anche quel poco che hai raccolto, ciò che c'è nel sacchetto te lo immagini come abbastanza e salvi il salvabile, sperando in giorni migliori. E quindi, niente assalto all'arma bianca, nemmeno quando si alza la lavagna luminosa indicando un extra-time davvero extra con 6 minuti di speranza. E' una Carrarese che ha annusato evidentemente che era meglio portare la barca a riva prima di un nuovo rovescio, soprattutto dopo che La Rosa, sul finale, ha provato la beffa delle beffe. Che poi beffa non sarebbe nemmeno stata, perché l'Olbia di oggi ha difeso bene, rischiando davvero solo dopo la mezz'ora, prima con un grande Rinaldi a dire di no a Capello (ma ultimamente tutti superman i portieri quando vedono la Carrarese??) e poi con Simeri oggi sfortunato con un palo esterno che corona una settimana che andrà comunque archiviata tra quattro ore (questo lo dice la scienza e l'ordine delle cose), con moderato sollievo (questo lo dice chi ama il gialloblu). Finisce 0-0, finisce questa intensa settimana. Che doveva dipanare certe questioni e invece le ha ingarbugliate ancora di più.

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nel match disputato questo pomeriggio allo "Bruno Nespoli".

TOP:

Ranieri-Cavuoti (Olbia): un punto che bicchiere è? Per questa Olbia, in questa domenica, contro questo avversario, un bicchiere mezzo pieno. Superare indenni ostacoli come Arezzo e Carrarese non era scontato dopo il derby perso e non di poco. Invece, complice una classifica che resta sostanzialmente piuttosto compatta, i Guardiani del Faro restano nella prima decina in graduatoria e archiviano di fatto i dolori dati da un vicino di casa in vena di prepotenze. Dopo un KO rovinoso la migliore medicina è quella antica, semplice, un po' da "medicina delle nonne" di "non prenderle": e infatti se raccogli nella tua porta un solo pallone in due partite tutto sommato male non stai. Merito di un Ranieri molto attento (chiamato di fatto in una sola, vera occasione e graziato dal palo in una seconda) contro l'incornata di Capello, merito di una retroguardia molto giovane che, a parte 5-minuti-5, è riuscita a contenere avversari dal CV ben più corposo: quindi esperienza in più per i vari Motolese e Montebugnoli che si ricaricano positivamente nel loro cammino, proprio come Super Mario Bros. Dalla mediana in su, molto cercato Cavuoti, autore tra l'altro di una delle occasioni locali più limpide. Guardi l'Olbia e c'è sempre, anche nelle partite più interlocutorie, un giovane che ti rubacchia l'occhio. UN PUNTO CHE VALE QUASI DUE 

Lampi della Carrarese che si vorrebbe (Carrarese): come nella serata, infausta, del "Vanni Sanna", c'è sempre quella manciata di minuti che appare quella Carrarese che si vorrebbe sempre vedere: bei cross, controlli efficaci, smarcamenti intelligenti, tiri insidiosi e precisi. Produrre tutto questo per cinque minuti è evidentemente troppo poco per sperare nel bottino pieno e infatti, a fronte di un bicchiere mezzo pieno c'è, sul fronte opposto, una sensazione di diverso avviso. Lo scambio Coppolaro-Capello dovrebbe essere uno dei binari di questa Carrarese che vuole viaggiare in business class e, in effetti, è stata un'azione pregevole. E' una Carrarese che ha quest'anno braccetti di difesa che sanno impostare, avanzare e crossare, lo si è intuito anche oggi. E poi un attacco che non può essere paragonato, quanto a passato più o meno recente, a quello degli avversari odierni. Lo si è visto qualche volta (oggi anche Simeri, con quel palo esterno, può dirsi sfortunato), ma se si vuole andare lontano, "qualche volta" non basta. UN LAMPO, FACCIAMO DUE, MA TROPPA QUIETE INTORNO

FLOP:

Va bene così (Olbia): un po' in difficoltà dopo la mezz'ora di gioco, ma per gli obiettivi dei sardi questo resta un punto importante. Non hanno senz'altro brillato uomini da cui ci si aspetta sempre un po' di più rispetto alla (giovanissima) media, uomini quali Ragatzu Biancu (autore però di un destro insidioso) mentre il confronto tra Arboleda e Cicconi ha visto più volte l'olbiese in difficoltà, anche perché zavorrato da un cartellino giallo prematuro. Nemmeno sbavature, ma prove individuali non completamente realizzate, tutto qua. Resta il collettivo, resta la sensazione di una squadra che ha saputo soffrire perché con questa Carrarese, nel corso della gara, o all'inizio o alla fine o nel mezzo devi soffrire. E invece gli azzurri sono stati spesso contenuti, tanto è vero che sono stati gli stessi ospiti a sembrare di voler rallentare il ritmo nelle battute finali, quasi a dire "portiamoci a casa almeno un punto da questo lungo viaggio e ristabiliamoci nel conforto delle nostre Apuane". I punti sono 8, il derby ora è nel faldone "incidente di percorso". Al 24 settembre non poco: nulla vietava, con ormai quasi tutti millenials in campo, che potesse andare peggio. ANCONA: DIFFICILE, MA SI PUO' 

Una good news: basta trasferte in Sardegna (Carrarese): per strappare un sorriso al check-in del volo che riporta verso est, verso casa. Ma anche una constatazione vera: sarà il vento, sarà il cielo diverso, sarà una terra natia che si sente lontana e al di là di un intero mare, fatto sta che vincere in Sardegna è sempre difficile. Perché Olbia e Torres, pur divise da storie tese di (non buon) vicinato, parlano comunque la stessa lingua calcistica: non emergono, non ti fanno sobbalzare sulla sedia, eppure sono efficacissimi team di guastatori di gioco altrui. Difficile che una squadra, anche magari più attrezzata della stessa Carrarese come potrebbe essere un Pescara, possa giocare bene una volta atterrata sull'isola. E comunque, oltre i meriti degli avversari, sembra che ancora ci sia un qualquadra che non cosa in seno alla compagine toscana: pochi traversoni rispetto alla recente storia ma anche semplicemente rispetto allo scorso anno, eppure il 3-5-2 dovrebbe essere un modulo che vive su questi scambi tra un fronte offensivo e l'altro. E poi anche a centrocampo non ci vedono primizie. Negli ultimi due anni sono sempre emerse mezzali giovani che, con la loro freschezza, si inserivano creando l'uomo in più: due anni fa Battistella (che ancora in B deve fare vedere tutto il suo valore), lo scorso anno Bozhanaj (curiosamente finito al Modena proprio come il suo predecessore). Quest'anno, in questo ruolo, si è puntato sull'esperienza: ci vuole più tempo perché i nuovi acquisti entrino davvero in forma, ma non troppo tempo. E infatti il più intraprendente resta al momento Schiavi, che mezzala non è: oggi l'argentino è uscito cotto dopo una settimana di battaglie. Che si vinca, che si perda, che si pareggi, Nicholas risponde sempre presente. DA DOMANI SOLO TRENO