Torres, Zecca: "Infortunio ha fatto crollare sogni. Ma ho superato la sfida"

22.02.2024 12:15 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Giacomo Zecca
TMW/TuttoC.com
Giacomo Zecca
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Giacomo Zecca, esterno di centrocampo della Torres, si è raccontato ai microfoni di Fuori Campo dai canali social del club rossoblù: "Il mio più grande sostenitore? Mio padre ha sempre mostrato a noi 4 fratelli le sue foto di quando giocava, anche se non lo ha mai fatto ad alti livelli. È molto appassionato e ci faceva vedere le foto del Milan, del Piacenza, nostra città di origine, poi ci portava a giocare in parrocchia. Penso sia stato lui. Io sono l'unico che ora gioca nei professionisti, anche se il più piccolo gioca ancora e spero che possa crescere ancora. Ma sono io quello su cui si è fatto affidamento per quelli che erano i loro sogni di diventare calciatori. Mio padre e i miei fratelli sono i miei più grandi sostenitori".

"Quale è stata la sfida più difficile che ho affrontato e come l'ho superata? È stata qui a gennaio, al 'Vanni Sanna', era un periodo in cui stavo facendo bene col Cesena, purtroppo mi si è rotto il tendine sotto il gluteo dopo 5 minuti di partita ed è stato l'ennesimo infortunio degli ultimi due anni, è stato anche il più grave, mi sono visto crollare un po' tutte le mie possibilità e i miei sogni. Dopo tre mesi di duro lavoro, sofferenza e sacrifici sono riuscito a superare questa sfida e a rimettermi in forma".

"Cosa mi ha insegnato il calcio sulla vita e sulle mie emozioni? Lo sport è una metafora della vita, la mia carriera per ora è di 9 anni, ho qualche capello bianco ma ho 26 anni e ho ancora tanta strada davanti. Gli insegnamenti che ho compreso è di non mollare mai, di fare una corsa in più e un contrasto in più. Lo stemma sulla maglia ingloba tutta la città di Sassari, mentre nel nome che porto dietro ci sono tutte le persone che tifano per me, i miei amici, la mia ragazza, la mia famiglia e sono sempre con me".