Casarano, Di Bari: "Mercato? Corti di rosa, il pres non si tirerà indietro"

Casarano, Di Bari: "Mercato? Corti di rosa, il pres non si tirerà indietro"TMW/TuttoC.com
Vito Di Bari
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
Ieri alle 17:45Girone C
di Valeria Debbia

Nelle ultime due giornate, anche ieri negli anticipi, il segno 'X' la sta facendo da padrone, rispetto a un recente passato in cui le vittorie in casa o fuori erano più evidenti. Da questo dato parte la conferenza stampa della vigilia della sfida di Crotone di mister Vito Di Bari, tecnico del Casarano: "Se questo segnale dipende da un livellamento o dal fatto che le squadre cominciano a fare i conti con la classifica – meglio un punto che niente?Sicuramente ora i punti iniziano a pesare, la classifica si è delineata e quindi è normale che le partite siano più equilibrate. C'è più paura di perderle, si è più attenti e meno propositivi. È un campionato, nel nostro girone, molto equilibrato. Vedevo che negli altri due gironi chi ha 25 punti come noi è quarto e anche staccato, mentre da noi soprattutto dalla quinta in giù è tutto molto livellato. È importante dare continuità, anche con un punto. Ieri abbiamo visto la Salernitana vincere al 97' sul campo dell'ultima in classifica, con l'avversario in 10. Questo è un campionato difficile, l'abbiamo sempre detto. Il girone di ritorno sarà ancora così, perché subentra il mercato, la paura, la cattiveria. Dobbiamo essere pronti anche noi: dare continuità, anche con pareggi che sono venuti meno. Forse il pareggio di domenica è stato il più beffardo, ma tante volte quando stavamo sotto capivamo l'importanza del punto".

Il tecnico torna quindi ad inquadrare il pareggio con il Latina: "Per come è venuto è normale che ci sia amaro in bocca: arrivato al 92', su una situazione che secondo me deriva da un errore individuale. Ma alla fine accetto l'errore: un allenatore non può usarlo come alibi. Mi è piaciuto molto il primo tempo: ho rivisto il Casarano di sempre in casa, con lo spirito e la voglia di vincere. Nel secondo ci siamo un po' abbassati – c'è chi parla di calo fisico, ma penso sia anche per un po' di paura di tirare sempre la carretta in tanti dall'inizio dell'anno. A parte qualche episodio che abbiamo concesso noi, il Latina non ci stava facendo molto male. Avevamo la partita in mano, leggibile, ma quel lancio ha portato al gol. C'è rammarico perché potevamo avere due punti in più. Ma è un campionato così: abbiamo i nostri limiti, ma è importante avere lucidità nelle letture. Sappiamo di poter fare di più, ma stiamo facendo un percorso di crescita insieme alla società, costruendo qualcosa. Ora arriverà il mercato: la società sa che siamo un po' corti di rosa, il presidente non si tirerà indietro. La cosa bella è che io e la società siamo uniti, crediamo in questo progetto. Bisogna dare tempo: si vuole tutto e subito, ma non è facile nel calcio. Ci sono società da 10 anni in Serie C; noi mancavamo da tanto, con una società nuova – il presidente ha iniziato l'anno scorso, io sono un allenatore giovane. Stiamo crescendo insieme. Mi fa piacere che tanti tifosi lo stiano capendo; per chi non lo capisce, ci sta: questo è il calcio, dà modo a tutti di esprimere giudizi. Non sono permaloso, non mi offendo. Vogliamo tutti il bene del Casarano. In primis i ragazzi: alleno un gruppo eccezionale, tanti arrivati quest'anno, stanno creando senso di appartenenza importante per chi verrà.Ora Casarano ha una credibilità fortissima: il tifoso deve esserne orgoglioso. Guardiamo avanti".

Prossimo avversario il Crotone, esempio di società radicata nella categoria, con un passato recente in A: "Crotone secondo me c'entra poco con la Serie C: è una città e una società che pochi anni fa era in Serie A. Tutti si aspettavano fosse su con le grandi. Ha una squadra importante, allenata da un tecnico molto preparato. Sarà una partita complicata, ma anche piacevole da giocare. Mi dispiace, in questi mesi rispetto all'anno scorso, non aver dato tanta continuità alla formazione: sempre situazioni di infortuni, poche volte abbiamo confermato 10/11. Questo vuol dire tanto per la continuità. È stata una settimana particolare – non è un alibi: tanti hanno avuto un virus influenzale, solo oggi sono tornati tutti, 7-8 sono stati a casa per giorni. A volte la febbre fa fare le migliori partite – vedi Scamacca, Pulisic – per me è più uno stato mentale. Mi è dispiaciuto non allenarmi al completo, utilizzando tanti ragazzi della Primavera. Andiamo a Crotone per fare la nostra partita, con la consapevolezza di dover finire bene: poi è importante staccare e dedicare tempo alle famiglie".

Il Crotone è stato eliminato dal Potenza: anche lì c'è diffidenza da parte dei tifosi. "Sicuramente le aspettative a Crotone sono più alte, ed è normale: rosa importante, storia recente in A e B, fame di tornare nel calcio che conta. Ma la Serie C è complicatissima: una volta dentro, non è facile uscirne. Pensiamo a Cosenza, Benevento, Salernitana: una non vincerà il campionato. Lo stesso Catania. Questo la dice lunga sul nostro girone: difficilissimo, con budget fuori dalla nostra portata. La Serie C a volte si vince con le idee, altre con cuore e fame. Noi abbiamo fatto una prima parte con tante idee di gioco; qualche partita recente l'abbiamo vinta con testa e cuore. Ora dobbiamo trovare un buon mix: abbiamo capacità e serenità. Per giocare a calcio ci vuole serenità. Preferisco un giocatore con coraggio che sbaglia, piuttosto che uno che si nasconde. Qualcuno non accetta l'errore, ma il calcio è fatto di errori: altrimenti tutte le partite finirebbero 0-0".