Floro Flores: "Era il momento di dire basta. Il fisico non reggeva più"

Floro Flores: "Era il momento di dire basta. Il fisico non reggeva più"TMW/TuttoC.com
Antonio Floro Flores
© foto di Andrea Rosito
giovedì 30 gennaio 2020, 21:30Girone C
di Valeria Debbia

Mi ero preparato un bel discorso ma non ho più parole". Inizia così la conferenza stampa di addio al calcio di Antonio Floro Flores, attaccante della Casertana, costellata di emozioni e con un groppo in gola sempre presente. "Ho deciso di smettere perché ho ancora voglia ma il mio corpo non ce la faceva più. Svegliarsi la mattina, mettere i piedi a terra e cercare di fare stretching, mettersi in moto e camminare era davvero diventato brutto. Mi sentivo come fossi oramai un pensionato - senza offesa verso chi ha problemi più gravi - e ho deciso di dire basta perché me l'ero ripromesso. Ci ho pensato tanto, ma avevo ancora tanta voglia di dare qualcosa a questa città e ai tifosi. Ho sempre rispettato tutti e chiedo scusa se si è pensato che non ho sudato la maglia. Oggi ciò che mi interessa e lasciare qualcosa come uomo che è quello che viene prima di tutto. Forse avrei dovuto avere un po' più di cazzimma, forse mi avrebbe portato più in alto. Ringrazio i miei allenatori, i compagni di squadra con cui sono andato d'accordo e con cui non sono andato d'accordo. Ho sempre cercato di farmi amare. Vorrei ringraziare chi mi ha sopportato e supportato: mia moglie. Senza di lei non sarei qui oggi perché solo lei capiva le mie sofferenze e i miei problemi. Il mio rammarico è non essere più riuscito a portare 3-4mila persone qui allo stadio. Grazie ai miei compagni della Casertana, al mister, che mi ha sempre incitato.

Grazie al direttore, anche quando mi rompeva. Mi dispiace lasciare in un momento così critico della stagione, ma se l'ho fatto è perché so che c'è un grande allenatore che li tirerà fuori da questa situazione. Mi auguro che verrà loro data una grossa mano. Ho capito che il fisico non reggeva più: martedì non avrei immaginato di arrivare a questo punto, ma ho capito che non aveva più senso. Ero in viaggio verso Caserta e ho capito che era il momento di dire basta. Anche il mio procuratore non si rassegnava a questa mia decisione. Continuare a Caserta? Se me ne danno la possibilità, sarei felicissimo perché è un club ambizioso, ha voglia di crescere e c’è tanta voglia di vincere con un progetto importante. In città mi trovo bene e vorrei continuare ad abitarci. Questo sport per me è stato tutto, l’ho sempre amato e inseguito i miei sogni. L’esordio in Serie A con la maglia della mia città è stato qualcosa di fantastico. Me ne sono capitate tante in carriera, ma indossare quei colori è stata la realizzazione di un sogno. Per inseguire i miei sogni ho rifiutato la Juventus, la scelta più difficile della mia vita, ma volevo giocare e sono contento di aver preso quella decisione”.