Gianvito Plasmati, il ritorno al gol mille giorni dopo

Dieci aprile 2016. Dieci novembre 2018. Trentuno mesi esatti. Quasi 950 giorni. Tanto è passato dall'ultimo gol in campionato di Gianvito Plasmati. 

L'attaccante materano, classe '83, al 52' del match tra i lucani e la Viterbese, stacca di testa su un calcio piazzato e mette dentro la rete che vale tre punti per la formazione biancazzurra. Una vittoria preziosissima sotto tanti punti di vista per il Matera, che così riduce di un po' quel pesante -8 in graduatoria.

Ma come detto oltre ad essere un bel giorno per la squadra lo è anche e soprattutto per Gianvito Plasmati. Il centravanti era all'esordio, dopo essere arrivato nella squadra della sua città, nella quale non aveva per altro mai giocato se non ai tempi del settore giovanile. E la rete, come detto, è arrivata dopo un lunghissimo digiuno. 

Era, come detto, il 10 aprile 2016. Stessa serie, stesso girone. Plasmati vestiva la maglia del Catania, che più delle altre lo ha visto protagonista. Ad inizio ripresa, nel match contro la Lupa Castelli Romani, entra al posto di Caetano Calil. La gara non si sblocca contro il fanalino di coda ma a cinque minuti dal termine, proprio di testa, su un calcio piazzato di Garufo, svetta Plasmati e la risolve. 

La storia, si sa, spesso si ripete. Ieri Plasmati entra ad inizio ripresa al posto di Dammacco. Colpo di testa, 1-0, rete da tre punti. 

"Bisogna lavorare e non perdersi mai d'animo. Ci sono stati dei momenti difficili, sono anni che purtroppo la salute non mi accompagna. Mi sono tappato le orecchie quando ho sentito gente che diceva che ero finito, un ex giocatore". Plasmati in sala stampa è visibilmente emozionato, scappa anche qualche lacrima. "Tutto è figlio del sacrificio, ed è questo che voglio insegnare anche ai giovani". 

Terminato quel campionato, l'attaccante resterà per qualche mese senza squadra, poi l'approdo al Messina, dove pero non lascerà il segno, da febbraio a giugno 2017. Plasmati è stato accostato diverse volte a più di un club negli scorsi mesi. Ha scelto di vestire la maglia della sua città, Matera, e un esordio migliore forse neanche il più geniale degli sceneggiatori poteva immaginarlo.