La tragedia del Siracusa, oggi il calcio va messo da parte

Una terribile tragedia ha scosso il Siracusa nelle prime ore del mattino di ieri, domenica 9 settembre. Il giovane team manager del club siciliano, Davide Artale, appena ventisette anni, è morto sul colpo in un incidente stradale. L'auto del quale era alla guida, per cause ancora in corso di accertamento, è sbandata finendo fuori strada mentre percorreva la strada statale 12 che collega Cassibile e Floridia, in zona Spinagallo. Nulla da fare per Artale. Accanto a lui, sul sedile del passeggero, Maurice Gomis, portiere ventenne degli aretusei. Fortunatamente il giocatore se l'è cavata con ferite di lieve entità guaribili in venti giorni.
"Sono stordito. Davide era con noi da gennaio ma da subito ha saputo farsi volere bene. Il mio pensiero va alla sua famiglia". Queste le poche parole del presidente Giovanni Alì affidate ai canali ufficiali della società. Tanti club, da nord a sud, si sono uniti nei messaggi di cordoglio per la famiglia di Davide e per il Siracusa.
In un momento particolare del nostro calcio, dove regna incertezza generale, forse, almeno per oggi, anche solo per qualche ora, sarebbe il caso di mettere da parte certi toni esasperati. Per rispetto di un giovane che lavorava dietro le quinte con passione e impegno. Perché il calcio, se esiste e ci fa divertire, lo dobbiamo anche a persone come Davide. La cui perdita ha scosso una famiglia, una società, una squadra, una categoria.
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