A MONZA SCATTA IL B-DAY, MA E' PIACENZA LA CAPITALE DELLA SERIE C. TRAPANI NON MOLLA. PISTOIA E MATERA TREMANO. ENTELLA? UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA

Nato a Firenze nell'anno del Mundial spagnolo. Giornalista di TuttoMercatoWeb.com, direttore di TuttoC.com
15.10.2018 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
A MONZA SCATTA IL B-DAY, MA E' PIACENZA LA CAPITALE DELLA SERIE C. TRAPANI NON MOLLA. PISTOIA E MATERA TREMANO. ENTELLA? UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA

Mentre a Chiavari la follia di questo campionato non accenna a terminare, fra nuovi ricorsi ed un Cassano che prima si fa accogliere come un Re e poi saluta tutti neanche una settimana dopo, e la battaglia di Gravina per la poltrona di numero uno della FIGC continua nel tentativo di rianimare il calcio italiano, la Serie C inizia a prendere ritmo. Fra Piacenza che si scopre città di calcio, Monza che celebra il suo nuovo patron e Trapani che torna a sognare in grande.

PIACENZA SOGNA - E’ Piacenza la città del calcio per quanto riguarda la Serie C. In A Milano, Roma e Torino si contendono questo particolare alloro, ma in Lega Pro non c’è storia. Fra Piacenza e Pro Piacenza, questo avvio di stagione, pone la città emiliana al centro del mondo calcistico della terza serie. Il Piacenza dopo le tre vittorie iniziale ha ripreso a fare punti con l’Albissola dopo il ko contro il Novara, il Pro invece mette a referto la terza vittoria in quattro giornate superando in questo weekend il Gozzano con un perentorio 3-0. Torna alla vittoria la Carrarese, al termine di un bellissimo match contro il Novara, e i ragazzi di Silvio Baldini si riprendono la vetta della classifica in attesa del big match contro la metà biancorossa di Piacenza del turno infrasettimanale. Nelle parti basse della graduatoria detto del terzo pareggio in tre gare della Robur (questa volta finisce 1-1 ad Alessandria), preoccupa sempre di più la posizione della Pistoiese. Due punti in cinque giornate sono davvero pochi per l’Olandesina che vede mister Paolo Indiani sempre più al centro delle critiche.



MI CONSENTA - In attesa che la Ternana recuperi i tre match che le mancano per entrare ufficialmente in corsa per le zone nobili della classifica (ottima comunque la vittoria sulla Virtus Verona), la classifica del Girone B vede profondo equilibrio. Fra la prima e la nona squadra ci sono solo quattro punto, a riprova che ogni weekend il mondo si può capovolgere. Questo equilibrio viene confermato, anche, dalla “pareggite” diffusasi negli ultimi due giorni. Delle nove squadre di cui sopra, infatti, solo tre (Imolese, Ravenna e Vis Pesaro) fanno bottino pieno; per le altre solo un punto in cascina. Fra queste spiccano sicuramente Pordenone-Vicenza e Monza-Triestina. Per i brianzoli, però, almeno per una sera il risultato è passato in secondo piano. La prima da patron di Silvio Berlusconi ha catalizzato l’attenzione di tutti, tifosi e non. Una iniziazione di entusiasmo che in Serie C non si vedeva da tanto, troppo tempo. Sperando che non sia l’ultima volta.

TRAPANI GUIDA, MATERA TREMA - In attesa del posticipo fra Reggina e Siracusa le attenzioni del Girone C si sono divise in due in questo fine settimana. Da una parte il big match fra Casertana e Catania, due fra le candidate alla lotta per la promozione, che si sono di fatto annullate al termine di un match a corrente alternata per entrambe, mentre dall’altra quinta perla in sei giornate di un Trapani sempre più protagonista di questo girone. Con una vittoria col minimo scarto sul Bisceglie la formazione di Vincenzo Italiano tiene a quattro punti di distanza l’altra sorpresa di questo avvio, la Juve Stabia di Fabio Caserta che supera un Rende al terzo ko consecutivo. Preoccupa, in coda, la situazione del Matera. Dopo le vicissitudini societaria dell’estate il successo alla prima giornata contro il Rieti aveva illuso che il peggio fosse passato. La realtà, invece, parla chiaro: quattro sconfitte consecutive con un solo gol all’attivo e ben sette incassati sono la cartina di tornasole di una squadra impaurita, per stessa ammissione di Imbimbo, e che fatica a trovare una propria identità. Di questo passo la salvezza sarà tutt’altro che semplice nonostante il blasone dei lucani meriterebbe ben altri traguardi.