A Palermo hanno trovato il nuovo Luc(c)a Toni e in Serie A se ne sono già accorti 2 club. I miracoli di Sant'Amelia a Livorno. Viterbese-Maurizi: il tempo è galantuomo

08.04.2021 00:00 di  Nicolò Schira  Twitter:    vedi letture
A Palermo hanno trovato il nuovo Luc(c)a Toni e in Serie A se ne sono già accorti 2 club. I miracoli di Sant'Amelia a Livorno. Viterbese-Maurizi: il tempo è galantuomo
TMW/TuttoC.com

I tifosi rosanero l’hanno già ribattezzato Lucca Toni. D’altronde per movenze in campo e struttura fisica le somiglianze con il Campione del Mondo 2006 sono parecchie. Lorenzo Lucca è la rivelazione del girone C di Lega Pro. Al primo anno in terza serie ha già realizzato 13 reti, compresa l’ultima tripletta da urlo sul campo della Casertana. Mica male per chi era stato scartato dalle giovanili di Brescia e Torino. E chissà che ora qualcuno non si mangi le mani. Il gigante di Moncalieri (ha stazza da pivot cestistico con i suoi 201 centimetri d’altezza) si è sbloccato a dicembre (doppietta alla Vitetbese) e da allora non ha più smesso di segnare. Tanto che ha già attirato le attenzioni di Genoa e Sassuolo: rossoblu ed emiliani lo seguono da tempo. Pure il Frosinone è pronto a giocarsi le proprie carte per ingaggiarlo in estate. Insomma, in estate per il classe 2000 potrebbe esserci solo l’imbarazzo della scelta. Probabile il salto in Serie A con successivo anno di prestito in cadetteria per completare il percorso di crescita. Il suo manager Ninni Imborgia d’altronde di attaccanti se ne intende, visto che è stato insieme a Settimio Aloisio lo storico rappresentante di un certo Gabriel Omar Batistuta ed è convinto che Lucca possa arrivare a grandi livelli. Passo dopo passo, senza fretta. Intanto Lorenzo resta con i piedi per terra: si gode Mondello con la fidanzata Matilde (a cui ha dedicato la prima tripletta della carriera) e vuole portare il Palermo ai playoff. Per il mercato c’è tempo, anche se è meglio restare in allerta. Toni arrivò in Serie A a 24 anni, Lucca vuole riuscirci prima...

Se il Livorno dovesse salvarsi sul campo (societariamente è ancora allarme rosso...), nella città portuale farebbero bene ad accendere un cero a Sant’Amelia. Il Campione del Mondo 2006 ha rigenerato un gruppo che sembrava scarico e in caduta libera. Una scossa psicologica fortissima per chi da giocatore ha avuto allenatori abilissimi ad entrare nella testa dei propri calciatori come Marcello Lippi e Josè Mourinho. Da destino segnato (seppur con il dovere di chiudere la stagione con dignità) a obiettivo Playout alla portata, il passo è stato breve. Merito dell’ex portiere che in panchina ha scelto di fare la gavetta, partendo dai Dillettanti con Lupa Roma e Vastese. E non era scontato per chi ha vissuto una carriera ai massimi livelli della Serie A. Un triplo salto all’indietro per prendere la rincorsa per arrivare in alto anche da tecnico. Scelta azzeccata come testimoniano i risultati: il suo 3-4-1-2 ha rigenerato un talento come quello di Mazzarani e ridato orgoglio al Livorno. Ora la compagine livornese è più viva che mai come testimoniano gli 8 punti nelle ultime 4 gare. I successi contro Pro Vercelli e Pistoiese sono il segnale di come oggi la formazione amaranto sia tutta un’altra squadra rispetto a quella che sembrava inerme verso il destino di una retrocessione scontata. Il cambio di timoniere si è rivelato decisivo. E il merito è di Marco Amelia. A Livorno si era imposto come uno dei migliori portieri italiani tanto da vincere il Mondiale 2006. Quindici anni dopo e qualche capello grigio in più, il miracolo salvezza avrebbe il valore di una Coppa del Mondo...

Il tempo è galantuomo, è proprio il caso di dirlo. Qualche mese fa criticammo la decisone della Viterbese di esonerare Agenore Maurizi, che era rimasto out causa Covid-19 e aveva fronteggiato l’emergenza legata alla pandemia scendendo in campo in alcune gare con decine di assenze (il record fu di 16). Una scelta che evidentemente ha creato pentimenti anche nel patron Marco Arturo Romano, che 4 mesi e 2 allenatori dopo (Baldassarri e Taurino) ha scelto di richiamare l’allenatore di Colleferro. Nel frattempo nella Tuscia è arrivato Mauro Facci come diesse ed è stato esautorato il factotum e consulente di mercato Zavaglia, tra i principali artefici ai tempi del ribaltone in panchina. All’epoca, in barba alla libertà di opinione, subimmo farneticanti quanto sgradevoli tentativi di censura per aver semplicemente espresso il nostro parere. Chi ci legge da anni lo sa: prendiamo posizione sempre, si può sbagliare per carità ma sicuramente non facciamo mai 0-0. Le banalità albergano altrove. E sui problemi della Viterbese, come spesso accade, ci avevamo visto lungo evidentemente...