B A 40 SQUADRE: LA MORTE CIVILE DELLA SERIE C. MERITO SPORTIVO, VINCE LA MAGGIORANZA, MA TROPPI ASTENUTI. NON DIAMO PER SCONTATO LO STOP DEL TORNEO

12.05.2020 00:00 di Dario Lo Cascio Twitter:    vedi letture
B A 40 SQUADRE: LA MORTE CIVILE DELLA SERIE C. MERITO SPORTIVO, VINCE LA MAGGIORANZA, MA TROPPI ASTENUTI. NON DIAMO PER SCONTATO LO STOP DEL TORNEO

Giorni di acceso dibattito in Serie C. Il Carpi potrebbe essere promosso come quarta squadra oltre le tre capolista in Serie B. Si parla di una cadetteria a 40 squadre suddivise in due gironi. Inoltre quasi all'unanimità i club di Lega Pro hanno votato per la chiusura anticipata del torneo. Chi vi scrive la vede così. 

SERIE B A 40 SQUADRE, UNA SOLUZIONE DA EVITARE | Fa bene Ghirelli, quando sente parlare di questa opzione, di idea fantasiosa. Perché, al netto se sia fattibile, in che misura, se i club siano concordi, trasbordare così tante società in categoria superiore sarebbe la morte civile della Serie C. Quella Serie C che così orgogliosamente sembrava in crescita di spettatori e credibilità, di appeal e attenzione mediatica. Istituire una Serie B a 40 squadre strapperebbe alla C tutti quei club che, più degli altri, contribuiscono a questo nuovo traino. Certo, al di là di Reggina, Monza e Vicenza, auguriamo alle varie Carpi, Bari, Reggiana e a tutte le altre, persino alle piccole ma concrete realtà come Renate, Carrarese, Monopoli, Potenza, di essere promosse. Ma appunto si rischierebbe di trasformare - o ritrasformare - la Serie C in un torneo di scarico, dove far crescere i giovani - che è già una mission della categoria, ma non può essere l'unica - toglierle spettatori, con le grandi piazze che avrebbero più chance di mantenere la B anche grazie alla nuova mutualità risuddivisa tra i due gironi. Sarebbe un irreversibile depotenziamento della categoria. 

IL CRITERIO PER LA QUARTA PROMOSSA, UN PROBLEMA DI ASTENSIONE | Il dibattito caldo oggi è sulla proposta per la quarta promossa. In sede di Assemblea si è votato ed è stato scelto a maggioranza semplice il criterio del merito sportivo: in 23 hanno optato per questa soluzione. In 16 invece propendevano per i playoff, in 3 che non ci fosse una quarta promossa e in 17 si sono astenuti. Troppi. Chiaro che l'astensione è un diritto, ma che lo faccia il 35% dei votanti crea ovviamente una distorsione importante. Che poi il merito sportivo sia il criterio più corretto quello lo lasciamo stabilire al Consiglio Federale della FIGC che si esprimerà in merito. Speriamo a breve. Ci voleva un pizzico in più di coraggio? Forse, ma chi si è astenuto avrà avuto le sue ragioni. Il problema quindi non ci appare tanto il criterio scelto, quanto che non si stato approvato da una maggioranza assoluta, cosa che ha ulteriormente infiammato il dibattito. 

STOP DEL TORNEO, NE SIAMO SICURI? | Sì, mettiamo le mani avanti, oggi non ci sono le condizioni per tornare a giocare e i protocolli sono di difficile - per non dire impossibile - attuazione in Serie C. Ma se la Federcalcio proponesse una chiusura in differita perché non pensarci? Ripartire tra un mese, il 15 giugno ad esempio, e chiudere tutto entro ferragosto, playoff e playout inclusi. E tornare in campo a ottobre. Magari con qualche turno infrasettimanale in più, tanto siamo abituati tutti ormai. C'è una forte critica verso chi vuol proseguire a tutti i costi. Ma anche volersi fermare a tutti i costi è una posizione intransigente e confutabile. 

Fuori dagli schemi, in chiusura, ribadiamo un concetto più volte espresso in questo spazio. Questa Serie C così com'è strutturata non può resistere oltre. Se non sarà quest'estate, al massimo la prossima la Lega Pro dovrà cambiare pelle. Altrimenti rischia di implodere su se stessa.