Bari, i grandi nomi in C non bastano. Chapeau Matelica, Sudtirol realta' del calcio professionistico

29.05.2021 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
 Bari, i grandi nomi in C non bastano. Chapeau Matelica, Sudtirol realta' del calcio professionistico
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Copertina di giornata inevitabilmente dedicata al Bari e alla grande delusione per l’eliminazione playoff ad opera della FeralpiSalò che, alla vigilia, sembrava quasi la vittima sacrificale ma invece ha compiuto un’impresa anche grazie all’attaccante Giacomo Tulli che, nel match d’andata, punì il suo ex allenatore Gaetano Auteri spianando la strada verso il turno successivo. Davvero pessima la stagione dei biancorossi, crollati nel girone di ritorno e contestati da una tifoseria che, attraverso alcuni comunicati, ha chiesto addirittura un cambio ai vertici societari. Obiettivamente da un presidente come De Laurentiis era lecito aspettarsi di più, ribadiamo ancora una volta che i nomi e i curriculum non servono per vincere i campionati. Il paradosso è che in estate furono ceduti senza nemmeno un minimo ripensamento calciatori come Schiavone e Kupisz che erano considerati riserve ma che hanno vinto il torneo di B a Salerno da protagonisti. Quando si perde, però, gli errori sono di tutti e vogliamo citare anche Antenucci, soprattutto perché un giocatore del genere avrebbe dovuto e potuto fare la differenza in queste gare da dentro o fuori. Invece nessun gol in 180 minuti e un calo progressivo che è solo preludio al probabile divorzio. Per il futuro si fanno già i primi nomi, un’idea sarebbe quella di affidare il ruolo dirigenziale più importante a Ciro Polito, reduce dal miracolo Ascoli e da annate comunque positive a Castellammare. Arrivasse lui, punterebbe su Fabio Caserta che, tuttavia, vuole restare a Perugia per difendere la B riconquistata sul campo al termine di una incredibile rimonta. Gli spareggi stanno regalando anche sorprese gradevolissime. Complimenti d’obbligo al Matelica, falcidiato dal Covid ma capace di centrare i playoff e di giocarli a testa altissima pur con 3-4 titolari in meno e con alcuni elementi non al top della forma.

Un grandissimo campionato e una post season caratterizzata dal colpaccio di Cesena e dal doppio pareggio col Renate che grida vendetta. Un plauso particolare ad Emilio Volpicelli, attaccante degno di categorie superiori che aveva solo bisogno di avvertire la fiducia per essere devastante. Bene anche l’Avellino che, in casa, ha vinto una grande partita contro il Palermo rispondendo con la rabbia giusta alle polemiche per l’arbitraggio dell’andata contraddistinto da un rigore inesistente che rischiava di compromettere la rincorsa alla serie B. Complimenti anche alla Paganese che, nella proverbiale partita vietata ai deboli di cuore, vince 3-2 e mantiene il professionismo. A questo punto più che meritato il rinnovo di mister Di Napoli, bravo anche il direttore sportivo Accardi che ha creduto nell’impresa anche quando lo spettro della D aleggiava sullo stadio Torre. Auguriamo una pronta risalita ad una realtà simpatica ed importante come il Bisceglie, cui dirigenti a caldo hanno usato parole durissime nei confronti di una terna arbitrale che, a nostro avviso, ha meritato un voto positivo in pagella. Ora si entra nel vivo della post season, ecco le grandi deluse Alessandria e Padova che pensavano di aver già vinto il campionato e proveranno a riscattarsi. La lunga sosta avrà permesso di recuperare le energie, ma staccare la spina e ripartire dopo aver sfiorato la promozione diretta è sempre una incognita. Occhio anche al Catanzaro che, per organico e blasone, potrebbe essere la mina vagante mentre il SudTirol ormai è diventato una piacevole realtà e non può più essere considerato una sorpresa.