Cantava Alberto Sordi: Ma ‘ndo vai se la banana non ce l’ hai…” Tavecchio ripudia Correggese ed Akragas? Torres e Martina di diritto, Aversa Normanna per lo … stadio. Figc commissariata? Malagò prenda in mano la situazione

Fossi in Tavecchio mi metterei da parte. Non per il disgusto provocato nell’ aver pronunciato quella frase “irriguardosa” giudicata razzista. Le banane le abbiamo da sempre mangiate tutti, indipendentemente dal colore della nostra pelle e continueremo sempre a mangiarle. Contengono potassio e fanno bene al fisico ed alla salute. Sopratutto a noi che non siamo più tanto giovani.
Fossi in Tavecchio mi metterei da parte dimostrando la perspicacia di aver compreso che mi stanno sostenendo, i colletti bianchi, per i loro interessi personali e non in virtù delle mie qualità manageriali. Mi stanno sostenendo perché vogliono un presidente federale che voglia accontentare. Certo. Accontentare i “potenti” a scapito di tutti gli altri.
Rifiuterei, io presidente della Lega Dilettanti, di accontentare la Lega Pro, per esempio, a scapito di una Società appartenente alla categoria da me rappresentata. In tal modo barattando, con una manovra maldestra, il supporto di quella Lega, nella rincorsa a “quella” poltrona dei piani alti di via Allegri. Si perché alla fine, manca solo l’ ufficialità, ma né Correggese né Akragas, con la pregiudiziale dello stadio non a norma, verranno ripescate. Quel posto vacante che, solo sulla carta, spetterebbe ad una di loro, sarà assegnato ad una delle Società retrocesse nell’ ultimo campionato di terza serie.
Manca solo l’ ufficialità, come sopra accennato, ma Torres e Martina Franca sono già nel regno delle elette (Lega Pro unica). Porto Tolle, Arzanese, Aversa Normanna e Poggibonsi se la starebbero giocando sul filo di lana, ma anche in questo caso prevarrà la norma sull’ agibilità dell’ impianto, sulla quale Macalli si è più volte, anche pubblicamente, irrigidito. Verrà certamente ed ancora una volta ripescata l’ Aversa Normanna, a dispetto di un regolamento alquanto controverso e lacunoso. In fin dei conti cosa volete che sia una squadra campana in più in un territorio dove, per l’ Osservatorio, i “derby” sono ritenuti, tutti, a rischio! Cosa volete che interessi se, per ordine pubblico, quelle partite verranno poi giocate in campo neutro, a porte chiuse ed a centinaia di kilometri di distanza da quella terra.
Come accennavamo sopra questo è il calcio dei “potenti”. Un ambiente dove l’ interesse di pochi sta affossando una delle industrie più importanti del territorio nazionale. Stupisce la sfrontatezza con la quale alcuni presidenti di Club della massima serie spalleggino la candidatura a capo della Figc di Tavecchio. Lotito, tra quelli, ne sta facendo addirittura un fatto personale. Ci sta mettendo molto più della faccia. A nulla contano le negligenze manifestatesi, nell’ evolversi dei tempi, nella gestione del campionato nazionale di serie D.
Fossi in Tavecchio mi dedicherei, anima e corpo, alla ristrutturazione e riforma di quella categoria, da lui rappresentata dalla notte dei tempi, con un progetto industriale snello, ma al tempo stesso di grande spessore. Degno della sua esperienza acquisita nel settore. Eviterei, in tal modo, di concentrarmi sui vacui proclami quotidiani, a tutta pagina, di un programma in Federcalcio che è stato scritto da altri. Rifletterei sull’ opportunità di continuare o meno quel percorso che condurrebbe a “Palazzo” in considerazione che, nel tentativo di salire i primi gradini, già si avvertono i primi, allarmanti, scricchiolii!
Non convince la candidatura di Tavecchio, ma non entusiasma neppure quella di Albertini che, da vice, ha condiviso negli ultimi anni la negativa gestione dell’ uscente Abete.
Ed allora? Un bel commissariamento. Scenda in campo il capo dello sport italiano. Il presidente del Coni prenda in mano la situazione, ne ha competenza e diritto. Lui che ci rappresenta in tutti i settori crei le basi, solide, sulle quali poggiare la ricrescita dell’ italico mondo del pallone. Una sorta di “work in progress” durante il quale sarà più facile individuare il manager più preparato, qualificato ed indipendente. Il più idoneo per salire su quell’ ascensore che porta all’ ultimo piano di quel “palazzo” al numero 14 di via Allegri.
Nel frattempo, per non farci mancare mai nulla, nell’ ennesima estate dei ripescaggi, balliamo, come al solito, le tarantelle.
E non finisce qui. Perché? Perché il Novara non si arrende e, guarda caso, il calendario della serie B non è stato ancora sorteggiato! Sarà un caso?
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