Caos Covid, ogni Lega va per conto suo: a chi giova? Stadi, rischio chiusure: ma non bastava il Green Pass? Grassadonia, ora o mai più

08.01.2022 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Caos Covid, ogni Lega va per conto suo: a chi giova? Stadi, rischio chiusure: ma non bastava il Green Pass? Grassadonia, ora o mai più
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Il calcio italiano nella morsa del Covid. In una stagione che sembrava potesse essere gestita con meno difficoltà rispetto al recente passato, ecco che si torna indietro di un anno e con una confusione totale derivante dalla disparità tra le varie leghe professionistiche. Ognuno, infatti, segue un proprio regolamento e va per conto proprio anche a costo di sfidare le ASL minacciando ricorsi alla giustizia ordinaria. "Davvero incredibile che lo sport, emblema di salute, non si fermi rispetto ad una pandemia che mette a repentaglio l'incolumità di atleti e spettatori" la giusta riflessione del neo presidente della Salernitana Danilo Iervolino, appello sposato anche dai Sindaci di numerose città piuttosto increduli per questa presa di tempo derivante, naturalmente e purtroppo, da interessi economici.. In serie A si gioca ma con tanti rinvii e possibili ricorsi che rischiano di paralizzare tutto. In B si fa fatica a riprendere, con focolai un po' ovunque e un calendario già intasato. Bene ha fatto, dunque, il presidente Francesco Ghirelli a bloccare tutto in serie C fino al 23 gennaio chiudendo tutti in una bolla affinché si possa quanto prima scendere in campo senza positività tali da non consentire alle squadre di giocare.

Non tutti, però, sono d'accordo sulla proposta di non concedere il rinvio a chi può contare su tredici calciatori e con l'annessa possibilità di attingere dal settore giovanile. "Bisogna mettere al primo posto la salute, garantendo allo stesso tempo la regolarità del campionato" ha detto ancora Iervolino, tesi appoggiata dal collega del Torino Urbano Cairo. Ci aspettiamo, dunque, giornate veramente infuocate e tanti botta e risposta a distanza che non fanno bene a quei tifosi che rischiano di essere ulteriormente penalizzati. Altro che 100% e certezza di presenziare con vaccini, tamponi e mascherine. La riduzione del 50% si teme possa essere solo un primo passo verso chiusure quasi totali, anche perchè a breve le regioni si dipingeranno metaforicamente di arancione e rosso e c'è il rischio di rivedere curve vuote. Il mondo ultras è compatto: o tutti o nessuno, a costo di restare a casa. Una sconfitta per tutti, anche per un Governo che continua a non dare gli aiuti promessi e che aveva garantito libertà e massima partecipazione per eventi all'aperto. Un flop. E così ne risente anche il calciomercato, al punto che anche le big pensano prima a sfoltire gli organici e poi, eventualmente, a rinforzarsi.

C'è poi la rivoluzione di Pagani, laddove Schiavi è già andato via e, presto, altri calciatori di grande esperienza potrebbero salutare e firmare per altre squadre: su tutti Schiavino e Zito. L'unico arrivo è il giovane Martorelli, giocatore che non garantisce quel salto di qualità obbligatorio per chi si è ritrovato ai margini della zona retrocessione. Anche mister Grassadonia dovrà dimostrare di meritare la riconferma, vien da chiedersi come mai il suo predecessore Di Napoli sia stato esonerato alle prime difficoltà senza avere il tempo necessario per amalgamare una rosa profondamente rivoluzionata. Chiudiamo con il caso Catania e con queste decisioni che tardano ad arrivare e prolungano un'agonia purtroppo prevedibile e che spinse tanti a storcere il naso rispetto all'iscrizione estiva. Occorrono regole ferree ed è necessario che i club dimostrino di essere in grado di gestire l'intera stagione agonistica e non solo le prime settimane. A farne le spese sono sempre i tifosi.