CARRARESE, LA FOLLE SETTIMANA D'AMORE DI BALDINI. MODENA, PARTE LA MIGNANI REVOLUTION. BARI DELUSIONE: IL MERCATO SARA' L'ULTIMA CHANCE PER LA B

29.11.2019 00:00 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
CARRARESE, LA FOLLE SETTIMANA D'AMORE DI BALDINI. MODENA, PARTE LA MIGNANI REVOLUTION. BARI DELUSIONE: IL MERCATO SARA' L'ULTIMA CHANCE PER LA B

Una pausa di riflessione. E' forse la definizione più appropriata per definire il rapporto attuale tra la Carrarese e Silvio Baldini. Perché è un'espressione che unisce la sfera calcistica a quella sentimentale, che rappresenta al meglio una coppia che sta valutando il proprio futuro. Perché per il tecnico toscano, quella coi marmiferi non è una semplice relazione di lavoro. E' una vera e propria storia d'amore. Quell'amore che ha portato Baldini, dopo la deludente sconfitta con l'Albinoleffe, ad allontanarsi momentaneamente dal club. Niente voce grossa, niente urla o chissà cosa, anzi. Chi l'ha visto ha parlato di un Baldini triste. Baldini come l'Orlando, l'eroe cavalleresco medievale. Perché il Baldini furioso, famoso per le intemperanze anche sui campi di A, ha lasciato spazio al Baldini innamorato nella e della sua terra.

E quindi pausa di riflessione, dicevamo, sperando di scuotere l'ambiente. Per capire se, dietro un mese di novembre pessimo dal punto di vista dei risultati (2 soli punti in 4 gare), ci sia un malessere generale di coppia. Dall'altro lato, di sicuro, c'è anche amore. Quello dei giocatori che hanno preso carta e penna (avranno fatto tutto al PC ma ricordiamoci che questa è una storia romantica) e hanno chiesto al loro "Unico Condottiero" di tornare. Manca solo il lieto fine che la piazza, ovviamente, aspetta con trepidazione. Perché Baldini è un tassello fondamentale della rinascita della Carrarese. Perché la società lo aspetta, senza pensar minimamente a un sostituto. Perché insieme si possono sconfiggere le ansie. Quelle di una squadra che sa di essere, dopo il Monza, una delle più forti, se non la più forte, del Girone A. Quelle di un team che vorrebbe vincere sempre, dando spettacolo ovunque. Quelle di chi deve capire che il grande obiettivo si chiama playoff e che c'è tutto il tempo per prepararlo. E allora anche noi tifiamo per questa love story, per Baldini ancora gialloblù. Per Baldini ancora simbolo di questa Lega Pro. 

Chi, invece, ha cambiato il proprio tecnico, è stato il Modena. Via Zironelli, dentro Mignani. Meno spettacolo e più solidità, almeno sulla carta. Quindi via la difesa a tre, spazio a una retroguardia classica con quattro uomini. E poi un bel centrocampo a rombo. Insomma, dalle parti della Ghirlandina andrà in scena quel 4-3-1-2 che, per poco, non ha portato l'ex tecnico del Siena in cadetteria con i bianconeri. Anche perché, sulla trequarti, non dimentichiamolo, i canarini possono contare su un calciatore come Sodinha, che di fantasia ne ha da vendere. In soffitta, quindi, quel 3-5-2 che avrebbe dovuto garantire spettacolo e che, paradossalmente, non ha permesso fin qui agli emiliani di proporsi in avanti, con gli esterni sovente troppo bassi. Gli esperimenti della premiata coppia Mignani-Vergassola (a proposito di innamorati), proseguono senza sosta. Anche perché tra poco c'è il mercato e, al di là delle dichiarazioni di rito, bisognerà capire come rinforzare la squadra dopo il cambio modulo, con giocatori che al momento, inevitabilmente, dovranno adattarsi ad agire anche fuori dalla loro zona di competenza.

Chi interverrà, e non poco, sul mercato, sarà il Bari. Vedere i galletti a dieci punti dalla vetta è una delusione, c'è poco da girarci intorno. Grande merito alla Reggina, ovviamente. Ma oltre ai calabresi, che per ora stanno disputando un campionato a parte, davanti ai biancorossi ci sono anche Ternana, Potenza e Monopoli. Davvero troppe squadre davanti a chi avrebbe dovuto ammazzare il campionato. E poi basta guardare i dati: otto vittorie su sedici partite significa averne vinte la metà, non proprio un ruolino da prima della classe. Con Vivarini che ha innegabilmente innalzato la media punti ma non è ancora arrivato al livello degli amaranto. Il mercato, insomma, sarà l'ultima chance per puntare alla promozione diretta.

Mercato in entrata che potrà decollare grazie al Napoli (Ciciretti, Gaetano e chissà chi) ma mercato in uscita che non si preannuncia facile. Tanti, forse troppi, i possibili partenti: si va da chi ha vinto la D come Floriano e Neglia a chi è sceso dalla B come Scavone e Kupisz. A chi, addirittura, qualche mese fa giocava in A come Costa e adesso, per trovare più spazio, dovrebbe cambiar ruolo arretrando il proprio raggio d'azione. Il tutto in Serie C. E poi c'è Ferrari messo in ombra da uno strepitoso Antenucci, ci sono due giovani come Folorunsho e Awua che avrebbero bisogno di meno pressioni e una piazza più tranquilla per crescere. E c'è la difficoltà, ulteriore, di non poter vendere facilmente in Lega Pro uno o più tra questi giocatori. Per non rinforzare le dirette concorrenti non solo del Girone C ma anche degli altri due raggruppamenti, considerando che i playoff coinvolgeranno, come sempre, tutta l'Italia.