GHIRELLI VS SIBILIA: LA SERIE C COME CAMPO DI BATTAGLIA PER LE PROSSIME ELEZIONI FEDERALI. FRA RIAMMISSIONI E RIPESCAGGI CHE FANNO DISCUTERE CI SONO SOCIETÀ CHE CERCANO UN FUTURO E CAMPIONATI CHE HANNO BISOGNO DI RIFORME

26.06.2020 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
GHIRELLI VS SIBILIA: LA SERIE C COME CAMPO DI BATTAGLIA PER LE PROSSIME ELEZIONI FEDERALI. FRA RIAMMISSIONI E RIPESCAGGI CHE FANNO DISCUTERE CI SONO SOCIETÀ CHE CERCANO UN FUTURO E CAMPIONATI CHE HANNO BISOGNO DI RIFORME

Chi ha la sfiga di condividere con me la quotidianità, lavorativa e non, sa che il giovedì è il giorno della riflessione. Al centro dei miei pensieri una sola domanda: “Di cosa parlo nell’editoriale su TuttoC?”. Interrogativo, questo, che ripropongo a più riprese tramite messaggio o telefonata quasi per fare il punto della situazione ad alta voce che per veri consigli. Un interrogativo che a volte trova una risposta nel giro di pochi istanti, nel tempo che serve per mettere nero su bianco un’idea, mentre in altre ha bisogno di tempo per maturare.

Il giovedì appena trascorso è appartenuto alla seconda categoria. Giusto dedicarsi alla finale di Coppa Italia fra Ternana e Juventus Under 23 oppure iniziare subito a scervellarsi in previsioni fra playoff e playout?
Mentre cercavo una risposta al dubbio amletico mi sono venuti in soccorso due inattesi “aiutanti”: Francesco Ghirelli e Cosimo Sibilia.

Il primo, a seguito del Consiglio Federale svolto a Roma, ha confermato la presenza di riammissioni e ripescaggi in Serie C anche per il campionato 2020/2021: “Così saranno valorizzati quei club che hanno lavorato bene - ha detto il numero uno della terza serie - e che hanno rispettato le regole a fronte di quelli che non lo hanno fatto”.

Il secondo, invece, numero uno della LND, ha tenuto a ribadire come “il tema dei ripescaggi e delle riammissioni in Serie C dovrà essere affrontato al momento opportuno e nella giusta sede del Consiglio Federale (perché… da dov’era appena uscito Ghirelli?). Peraltro per le riammissioni parliamo di un ambito che riguarda casi molto specifici e ben individuati dalle norme. Per i ripescaggi, invece, le società saranno individuate secondo la graduatoria predisposta dalla LND e approvata dalla FIGC”.



Parole, quest’ultime, che sono suonate molto strane, atte solo a screditare quanto fatto dal “vicino di casa” e a incensare il proprio operato. Dichiarazioni così fuori tempo massimo che la successiva controreplica di Ghirelli è apparsa scontata e condivisibile nelle forme e nei contenuti.

La realtà della Serie C è infatti molto chiara. La scomparsa di una o più società a causa di problemi finanziari è un tema di stretta attualità nella terza serie e l’utilizzo di strumenti come la riammissione e il ripescaggio sono diventati necessari per completare il format del campionato. E in questo senso anche l’estate che stiamo per vivere non farà eccezione. Fra i problemi del Catania, i dubbi sul Trapani qualora il club granata retrocedesse dalla B e i rumors riguardanti società come Arezzo, Robur Siena, Grosseto e Cesena, di settimane tranquille se ne prospettano davvero poche all’orizzonte.

Ed è proprio per questo motivo che le parole di Sibilia appaiono quantomeno particolari. In fondo sono le società della sua Serie D a guadagnare un salto di categoria qualora la Lega Pro ne avesse bisogno. Per buona pace di quelle società che proprio in Serie C non ci sono sapute rimanere fallendo sul piano finanziario.

A meno che l’obiettivo di tali dichiarazioni non sia rivolto al futuro anziché al presente. Quello che è nei piani dell’attuale numero uno dei Dilettanti è la sfida con Gabriele Gravina per la poltrona di presidente della FIGC. Un duello che può essere vinto solo acquisendo consensi e spazi di potere. Come quelli che verrebbero fuori dalla riforma dei campionati con la nascita della B a 40 squadre, la scomparsa della C e l’inserimento di 40 delle attuali 60 società di terza serie sotto il cappello della LND. In questo modo il peso politico della Serie D aumenterebbe e la lotta per l’elezione sarebbe più agevole.

Ovviamente però non è un cammino semplice quello appena descritto. Le associazioni di categoria di allenatori e calciatori, giusto per citare due aventi diritto di voto in seno alla Federazione, non sembrano per niente convinte di questa ipotesi di riforma. Niente, dunque, è ancora scritto, ma la sensazione è che la via intrapresa sia questa. Con la C come campo di battaglia.