Il cambio in panchina come rituale: quante sono quelle saltate a dicembre negli ultimi 6 anni? Lo zero come destino: Vicenza campione d'inverno anche grazie a quel numero tondo

Il cambio in panchina come rituale: quante sono quelle saltate a dicembre negli ultimi 6 anni? Lo zero come destino: Vicenza campione d'inverno anche grazie a quel numero tondo
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Oggi alle 00:00Il Punto
di Valeria Debbia

Archiviata la sedicesima giornata, il quadro delle panchine di Serie C appare come sempre instabile tanto che domenica sera, dopo il ko interno subito dal Latina ad opera dell'Audace Cerignola (quarto passo falso di fila in campionato per i nerazzurri che sono scivolati in zona playout), è saltata la panchina di Alessandro Bruno. Ma potrebbe non essere la sola: anche la posizione di Leonardo Menichini a Pontedera è in bilico e potrebbe esserci a breve l'avvicendamento (per lui terzo ko nelle ultime quattro uscite che, associato ai tre punti persi causa esclusione Rimini, ha fatto piombare i toscani negli spareggi retrocessione). Ma dove ci collochiamo davvero, a livello statistico, nella tradizionale “danza delle panchine” della terza serie?

Ad ora sono 15 le società (su 60, ora 59 dopo l’esclusione recente del Rimini) che hanno già cambiato allenatore tra esoneri e risoluzioni consensuali: il 25% del totale, o più precisamente il 25.42% considerando il numero effettivo di club ancora in corsa. Un dato che, come sempre, fa gridare al “troppo turnover”, al “pazienza zero”. Ma i numeri storici dicono altro.

Per avere un confronto diretto:

Stagione corrente (2025/26): 15 cambi al 1° dicembre → 25%

2024/25: 17 cambi al 29 novembre 2024 → 28,3% (27,6% senza Taranto e Turris, già fuori a stagione in corso)

2023/24: 15 cambi al 1° dicembre 2023 → 25%

2022/23: 19 cambi al 1° dicembre 2022 → 32%

2021/22: 14 cambi al 30 novembre 2021 → 23,3%

2020/21: 15 cambi al 1° dicembre 2020 → 25%

2019/20: 22 cambi al 25 novembre 2019 → 36,7%

Il grafico è chiaro: ci sono annate in cui a questo punto del campionato più di un terzo delle società aveva già mandato via il proprio tecnico (2019/20) e altre, in cui il dato è addirittura tra i più bassi degli ultimi sei anni (vedi la stagione 2021/22).

Le percentuali oscillano, talvolta anche di molto, ma la sostanza non cambia: in Serie C, quando i risultati tardano ad arrivare, la prima mossa resta quasi sempre la stessa. Cambiare allenatore continua a essere percepito come la via più rapida, quasi inevitabile, per provare a invertire la rotta. Che sia davvero la soluzione più efficace è un altro discorso; che sia la più praticata, invece, non si discute.

Continuando l'analisi dei numeri che tanto ci affascinano – e che spesso nascondono storie intriganti quanto imprevedibili –, approdiamo a quel fenomeno che, con un pizzico di ironia, potremmo ribattezzare "l'arte dello zero": non il vuoto cosmico cantato da Renato Zero nel suo ventiduesimo disco, né il "nulla che non esiste" evocato da Victor Hugo ne I miserabili. Eppure, dopo sedici turni di Serie C, lo zero si materializza con prepotenza nelle classifiche, e lo fa in modi che ribaltano ogni certezza filosofica. È un valore che, a seconda del contesto, può essere un lusso inestimabile o un macigno da rimuovere al più presto per non affondare.

Prendete il Vicenza: in Girone A, i biancorossi ostentano l'unico zero assoluto tra tutte le graduatorie generali dei tre raggruppamenti, quello delle sconfitte. Imbattuti, capolista con 42 punti in 16 gare (13 vittorie, 3 pareggi, 29 gol fatti e soli 8 subiti), sembrano aver ingranato la marcia giusta per una promozione che inseguono da tempo. E il fatto che abbiano già conquistato il titolo di 'campione d'inverno' con ben tre giornate d'anticipo depone a loro favore. Ma ricordate? L'anno scorso, la rimonta sul Padova sembrava potesse concretizzarsi ma si è inceppata e alla fine il Lane è uscito in semifinale playoff; due stagioni fa, la beffa in finale contro la Carrarese. Ora, il "Menti" vibra di un entusiasmo che profuma di Serie B, e quello zero nelle caselle delle sconfitte è il motore silenzioso di questa cavalcata.

Ma lo zero non è monopolio del Vicenza: si annida anche nei bilanci parziali di casa e trasferta, dove diventa un'arma a doppio taglio. Può significare invincibilità, certo, ma anche sterilità cronica, un'incapacità di concretizzare che rischia di costare caro in un torneo tanto equilibrato. Scorriamo i dati per i tre gironi, aggiornati alla chiusura della 16ª giornata (pur con un paio di gare della 14ª da recuperare).

Girone A – Partite interne

0 vittorie: Virtus Verona

0 pareggi: Vicenza

0 sconfitte: Vicenza

Detto a più riprese del Vicenza, da evidenziare l'avvio casalingo - e non solo - da incubo per la truppa di Gigi Fresco.

Girone A – Partite esterne

0 sconfitte: Inter U23, Union Brescia, Vicenza

Trio di ferro anche lontano da casa quello formato dalla capolista, unitamente a nerazzurri e rondinelle. Fino a domenica in questa sezione, più precisamente sotto 'pareggi', c'era anche la Pro Vercelli che ha però impattato proprio sul campo della seconda squadra dell'Inter conquistando il primo pari stagionale.

Girone B – Partite interne

0 pareggi: Arezzo, Juventus Next Gen

0 sconfitte: Vis Pesaro

Facile trovare la capolista del raggruppamento centrale in questa sezione (gli amaranto in casa non hanno infatti mai pareggiato, con 7 vittorie e 1 ko), più strano la seconda squadra della Vecchia Signora: anche i bianconeri non conoscono mezze misure. Regge l'imbattibilità interna della Vis Pesaro.

Girone B – Partite esterne

0 sconfitte: Arezzo 

0 pareggi: Carpi, Forlì 

0 vittorie: Perugia, Torres, Bra 

'Lontan da casa non si può star' per Grifo, sardi e piemontesi: difficoltà croniche in viaggio che complicano la già complicata rincorsa alla salvezza. Curioso il caso di Carpi e Forlì: per loro 'o tutto o niente'.

Girone C – Partite interne

0 sconfitte: Catania, Benevento, Potenza, Trapani 

0 pareggi: Cosenza, Giugliano

0 vittorie: Sorrento 

Per i costieri - che in realtà giocano sempre lontano da Sorrento, avendo come stadio interno il 'Viviani' di Potenza - è un vero e proprio tallone d'Achille il ruolino casalingo. Vittorie secche o amarezze immediate per gli undici di Buscè e di Capuano. Mura blindate per capolista, inseguitrice (impeccabile il 5-1 con cui si è sbarazzata della Salernitana), ma anche per rossoblù lucani (nonostante il periodo no vissuto) e i granata siciliani (nonostante la penalizzazione).

Girone C – Partite esterne

0 pareggi: Siracusa 

Estremi senza compromessi per gli aretusei, fino a domenica in questa speciale graduatoria c'era anche il Cosenza, solido e letale lontano dal 'Marulla' finché non si è imbattuto nel Foggia.


Questi zeri, come vedete, delineano un mosaico affascinante: per alcuni, sono trampolini verso l'alto; per altri, segnali d'allarme che urlano "cambiamento in arrivo". Una lezione comunque resta: in Serie C, lo zero non è mai solo un numero. È una scelta, un destino, o forse solo l'inizio di una riscrittura.