IL GIORNO IN CUI L'ITALIA IMPAZZÌ PER CR7: UNA LEZIONE PER TUTTI. STIPENDI, FIDEIUSSIONI E ISCRIZIONI: FUORI CHI È RECIDIVO. GIOVANI E MINUTAGGIO: I CLUB VANNO INCENTIVATI, NON OBBLIGATI

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
04.07.2018 00:00 di  Ivan Cardia   vedi letture
IL GIORNO IN CUI L'ITALIA IMPAZZÌ PER CR7: UNA LEZIONE PER TUTTI. STIPENDI, FIDEIUSSIONI E ISCRIZIONI: FUORI CHI È RECIDIVO. GIOVANI E MINUTAGGIO: I CLUB VANNO INCENTIVATI, NON OBBLIGATI
TMW/TuttoC.com

Chissà se ricorderemo il 3 luglio come il giorno in cui l’Italia calcistica si è illusa di poter vedere Cristiano Ronaldo in Serie A, o quello in cui abbiamo capito che potrebbe essere davvero possibile. Solo pensarci, un paio d’anni fa, sembrava eresia. Oggi ne abbiamo parlato in lungo e in largo: ne hanno parlato i tifosi bianconeri, comprensibilmente. Ma anche gli altri, perché un giocatore del genere cambia il volto di un intero campionato, inutile nascondersi.

 

Cristiano Ronaldo, ovvio, non giocherà in Serie C: perché ne parliamo qui? Anzitutto, perché oggi non si è discusso di altro, o quasi. E poi perché da queste indiscrezioni di mercato possiamo trarre un insegnamento, anche per la Serie C. Il calcio è bello perché regala emozioni e sogni, il calciomercato anche. Non facciamoci rovinare il piacere di amare questo sport.

 

Dato che però la coerenza è la virtù degli sciocchi, parliamo di cose noiose e che non vi fanno per niente amare il calcio. L’altro giorno il consiglio direttivo di Lega Pro ha chiesto una cosa banale, ma che sembra quasi impensabile. Cambiare le regole sull’iscrizione al campionato e la revoca del titolo sportivo. Al momento, funziona così: mi iscrivo, anzi mando la domanda di iscrizione, e poi vediamo se ho rispettato gli impegni.

 

Non ho pagato gli stipendi? Punti di penalizzazione. La fideiussione manca? La deposito in ritardo ma intanto sono iscritto. Sto vendendo la società ma non si sa a chi? Vabbè, avete capito. Ora, non si tratta di infierire contro chi ha difficoltà economiche e prova ad andare avanti superando amarezze e sconfitte personali. Se capita una volta, bene: non è il caso di buttare giù dalla torre chi ha una storia immacolata e si è trovato in crisi. Nella proposta della Lega Pro, però, si parla di recidività, e credo che il punto sia giusto: se non hai già pagato gli stipendi, se hai già dimostrato di non essere solido o credibile, non puoi sbagliare di nuovo. Ne va della credibilità di un intero sistema, della regolarità delle competizioni. Avrà il coraggio la FIGC commissariata di mettere mano alle proprie norme, o davvero il problema era soltanto scegliere il ct?

 

Dato che abbiamo parlato di cose noiose, chiudiamo con cose noiose. Dal consiglio direttivo arriva anche il nuovo regolamento sul minutaggio dei giovani. Una notazione: gli over restano in sostanza 16 e credo che sia un bene non essere andati oltre. La seconda: con la situazione che abbiamo in Italia, è quasi inevitabile cercare degli incentivi per far giocare i giovani. La via di predisporre un sistema premiale mi sembra la più giusta, e fossi stato nelle società avrei insistito ancora di più. Nessuna limitazione agli over, o lista ancora più ampia di così, ma premi più corposi di quelli previsti. I club vanno incentivati a lanciare talenti, non obbligati. Altrimenti il risultato è quello che vediamo ogni anno: 23enni che magari sono anche più bravi rispetto a colleghi più giovani di un anno, ma non trovano più posto e si vedono crollare il terreno sotto i piedi. Chi è bravo davvero risalirà comunque; chi magari non lo è, ma ha giocato fino ai 22 anni soltanto perché giovane, e non anche promettente, si è visto rovinare un sogno e ha buttato anni che non torneranno perché il sistema funziona così. Non bastano i fondi dall’alto per fare una cosa del genere? È vero, e torniamo a un discorso fatto sin troppe volte: fin quando non ci accorgeremo che i problemi di chi sta in basso sono problemi anche per chi sta in alto, non faremo mai passi avanti. E resteremo quelli che si disperano per l’eliminazione contro la Svezia, ma poi non fanno molto perché le cose cambino davvero.