La Serie C vista da lontano, un campionato che ha diritto di essere raccontato sempre meglio

16.08.2021 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
La Serie C vista da lontano, un campionato che ha diritto di essere raccontato sempre meglio
TMW/TuttoC.com

Agosto, Serie C non ti conosco. Come nel miglior luogo comune italiano, il sottoscritto ha trascorso l’ultima settimana in vacanza, appena prima di farsi un tuffo negli ultimi 15 giorni di mercato che per deontologia professionale dobbiamo definire infuocato, anche mai come quest’anno la temperatura sia piuttosto freddina. Ammissione di colpa sul poco o nulla che seguirà? Solo in parte. Una settimana di pausa aiuta anche a guardare le cose con quel pizzico di distacco in più che porta ad avere un’altra prospettiva e che non si può avere, giocoforza, quando ci si è immersi.

Intanto, per quanto poco (arrotondo per eccesso e immagino meno di zero) vi possa interessare delle mie ferie, ho casualmente visitato città che in Serie C non ci sono più. Trapani, Agrigento, per dirne due. Perché parlarne? Intanto, per ricordarci che degli errori del passato si deve fare tesoro. E poi, perché non avere un palcoscenico di livello, per certe piazze, è una vera ferita. Il che fa pensare alla discutibile riforma di cui si parla (ma se ne parla davvero?) in queste settimane.  Non prendiamoci in giro, serve agire ma l’Italia è troppo bella e passionale per togliere anche soltanto il nome, e con esso il diritto a sognarla, di Serie C o Lega Pro. Sognarla? Beh, dipende dall’altezza da cui la si guarda, è questione di prospettiva: anche su queste pagine, capita di raccontarla come un purgatorio o anche a una sorta di anticamera dell’inferno. A vederla dal basso, dalla provincia estrema del pallone (non gli amici di Trapani e Akragas, dico in generale) è un sogno e come tale avrebbe diritto a essere raccontata. Lo stesso discorso vale per la montagna di ricorsi che puntualmente ne seppellisce l’avvio e dei contenuti tecnici che questo campionato ha, della visibilità che sta acquisendo anche all’estero. Del fatto che, piaccia o non piaccia, racconti l’Italia più di quanto non faccia la stessa Serie A, e soprattutto rappresenti il nostro bellissimo e fantastico sud che purtroppo più in alto fa fatica a volare. Della passione dei tifosi che ne seguono il mercato e si aspettano che la loro squadra li faccia festeggiare, ciascuno per i suoi obiettivi. Insomma, ci sono un sacco di ragioni per raccontare il bello della Serie C, e non soltanto delle sue difficoltà. A guardarla da lontano, diventa ancora più chiaro.