Paganese, quante chiacchiere: c'è un presidente che merita rispetto. Covid e limitazioni, il calcio trema ancora. Intanto...buon 2022 a tutti!

02.01.2022 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Paganese, quante chiacchiere: c'è un presidente che merita rispetto. Covid e limitazioni, il calcio trema ancora. Intanto...buon 2022 a tutti!

Si è chiusa una stagione particolarmente complessa, contraddistinta ancora da questo maledetto Covid e da una serie di problemi economici che hanno colpito anche società blasonate e che rischiano fortemente di scomparire o di essere penalizzate in classifica. Una triste consuetudine, acuita dalla pandemia e dagli scarsi aiuti di un Governo che, al posto di venire incontro alle esigenze dei club, ha pensato bene di ridurre nuovamente la capienza negli stadi per buona pace di chi ha già sottoscritto un abbonamento annuale o si è sottoposto a tutte le dosi di vaccino come previsto dalle norme. Onore e merito a chi sta facendo i salti mortali per consentire al pallone di rotolare ancora, ma a lungo andare la passione non basterà per preservare lo sport più bello del mondo. Il rischio di un crac è concreto, il Covid tra l'altro continua a non dare tregua al punto che il rischio che venisse spostata anche la prima giornata del girone di ritorno a causa dei tanti focolai che sono scoppiati tra le squadre è diventato realtà. E così non sorprenda una sessione invernale di mercato priva di grandi colpi ad effetto.

A tal proposito vogliamo aprire una parentesi sulla Paganese. Troppo facile sparare sulla croce rossa ora e fare paragoni e accostamenti azzardati e privi di ogni logica. Anche chi mastica poco di calcio immaginava che la scelta di allestire un organico esperto ma con tanta gente a fine carriera potesse essere un azzardo. Ma patron Trapani merita un plauso a prescindere perchè è l'unico ad investire, da solo, tanti soldi per garantire il professionismo (17° anno consecutivo in C) al sodalizio campano. Si può dire quello che si vuole, criticare dopo una sconfitta o amareggiarsi per un torneo anonimo, ci mancherebbe. Ma è il patron che mette i soldi e può decidere quale strategia adottare. A gennaio c'è tutto il tempo per rimediare, la piazza deve dare fiducia a proprietà e dirigenza. E, a proposito di dirigenza, chissà se Sogliano si sarà pentito di non aver riconfermato un calciatore del livello di Moro. L'attaccante è stato devastante a Catania, è già nel mirino del Sassuolo (che segue sempre molto attentamente i campionati "minori") e aspetta di capire quale sarà il futuro degli etnei prima di prendere una decisione. La tifoseria lo ha eletto idolo indiscusso, ma la permanenza è in bilico a prescindere da cosa si deciderà, purtroppo, nelle aule dei tribunali. Una lenta agonia per un pubblico che merita serenità, rispetto e progetti importanti.

In bocca al lupo anche a Giuseppe Cannella, nuovo dirigente del Siena. La società toscana ha investito molto in estate, ma il rendimento è stato altalenante e cambiare quattro allenatori in pochi mesi ha alimentato confusione nei giocatori. E' tempo di ripristinare uno status di normalità per non vanificare gli sforzi fatti. Ci aspettiamo qualcosa da Palermo (che ha presentato Baldini, il grande ritorno 17 anni dopo quello sfogo in conferenza stampa post 0-2 con la Salernitana che gli costò l'esonero), Cesena, Avellino e Catanzaro, ma anche trattenere i pezzi pregiati equivale a fare un colpo di mercato. Vedi la Turris per Franco e Giannone. Chiudiamo con un bilancio sui tre gironi, mai come quest'anno assolutamente equilibrati e aperti ad ogni tipo di pronostico. SudTirol, Modena, Reggiana e Bari hanno sbaragliato la concorrenza, ma siamo certi che Padova, Avellino e tante altre proveranno a risalire la china nella seconda parte della stagione.

Dietro la lavagna Pescara ed Entella, dalle quali ci aspettavamo molto di più dopo la retrocessione dalla B. Ormai da tempo hanno ridimensionato le ambizioni Pro Vercelli, Piacenza, Carrarese, Grosseto (laddove è arrivato un traghettatore come Maurizi) e Juve Stabia, con le vespe a caccia dell'identità perduta dopo il clamoroso salto all'indietro del 2020. Naturalmente vi diamo appuntamento ai prossimi giorni, augurandovi un felicissimo anno nuovo in cui la nostra redazione cercherà di tenervi compagnia con aggiornamenti costanti e puntuali. In fondo il nostro amato calcio è un momento di svago e spensieratezza e una luce nel buio della pandemia. Buon 2022!