PORDEN-ONE! LA STORIA E' STATA SCRITTA NEL NOME DELLA FAMIGLIA LOVISA. ANCORA CARTE BOLLATE NEL GIRONE A: LA SALVEZZA POTRÀ ESSERE DECISA A TAVOLINO

Nato a Firenze nell'anno del Mundial spagnolo. Giornalista di TuttoMercatoWeb.com, direttore di TuttoC.com
29.04.2019 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
PORDEN-ONE! LA STORIA E' STATA SCRITTA NEL NOME DELLA FAMIGLIA LOVISA. ANCORA CARTE BOLLATE NEL GIRONE A: LA SALVEZZA POTRÀ ESSERE DECISA A TAVOLINO

Tutto come previsto. Nel weekend che aveva in programma la sfida contro la Giana Eminio il Pordenone fa bottino pieno e conquista la prima, storica, promozione in Serie B. Un traguardo, quello centrato dai Ramarri, che arriva al termine di un percorso di crescita studiato e voluto dal presidente Mauro Lovisa e portato avanti dalla dirigenza di un club ambizioso ma sempre fedele alla propria dimensione. Sognare sì, ma solo con una base solida su cui poggiarsi. Una filosofia che ha unito tutto il percorso neroverde in Lega Pro: dal ritorno fra i pro del 2014, al ripescaggio dell’anno successivo, fino alle stagioni di alta classifica con Bruno Tedino in panchina sempre terminate malamente ai playoff.

Poi l’arrivo di Attilio Tesser in panchina, tecnico di grande esperienza e di ben altra categoria, ha permesso al Pordenone di fare quell’ultimo salto di qualità, necessario per spiccare il volo. Un exploit che ha visto, poi, sul campo guadagnarsi la scena tanti interpreti meritevoli di giocarsi le proprie chance anche in cadetteria. Dalla sicurezza di Bindi fra i pali, alla corsa di elementi come Ciurria, De Agostini, Semenzato e Burrai, fino ad arrivare al bomber pescato nel settore giovanile del Toro, Leonardo Candellone. Un mix vincente e non siamo noi a dirlo. E’ il campo. E conta molto di più.

GIRONE A SENZA PACE - Questa Serie C, però, non è solo campo. Come ben sappiamo già dalla scorsa estate a fianco delle prestazioni sul rettangolo verde corre un binario parallelo, nero, fastidioso e arcigno legato ai problemi societari di alcuni club. Inutile ricordare tutto quello che ha vissuto la Virtus Entella (protagonista di un finale di stagione col Piacenza intenso, incerto e comunque meraviglioso) o qualche altra società sana del nostro campionato. Quello che conta oggi è il presente, ma soprattutto il futuro. Anche a breve termine perché a 90’ dalla fine della stagione regolare i risvolti giudiziari non sono ancora finiti.



In particolare le attenzioni vanno al Cuneo, società pluripenalizzata ma ancora in lotta per la salvezza. Secondo quanto emerso, infatti, nelle ultime ore il club piemontese avrebbe presentato ricorso presso la Giustizia Sportiva per veder ridotta la sua ultima penalizzazione. Alla base di questa decisione il fatto che la società biancorossa avrebbe versato la cifra necessaria per annullare la recidiva. Una situazione, questa, che potrebbe far ricomparire nella classifica del Cuneo fino a quattro punti. Pochi se si è in una zona tranquilla della graduatoria, tantissimi se invece ti giochi ancora la vita.

Una sentenza, questa, che può dunque ribaltare ancora una volta il volto del Girone A. Con Lucchese e Albissola spettatrici interessate, ma più in generale tutto il campionato visto che quest’anno il regolamento prevede anche un playout intergirone fra il raggruppamento A e quello C.

Servono celerità e certezze. Due cose che finora sono mancate, ma delle quali adesso è impossibile fare a meno. Perché solamente ipotizzare che la sentenza sul ricorso possa arrivare dopo il prossimo weekend sarebbe come affermare che un verdetto della stagione non è stato deciso dal campo ma dalle carte bollate. E in questo senso la Lega Pro deve essere attiva affinché si garantisca proprio il rispetto del rettangolo verde.

Perché anche se tutti noi vogliamo che questa stagione finisca e che il futuro diventi la nostra nuova quotidianità, il rispetto per ciò che si sta facendo non deve mai mancare. Neanche a 90’ dalla fine. Soprattutto a 90’ dalla fine.