Se un rinvio può non bastare. La quarta ondata si diffonde sempre di più e rischia di mettere in ginocchio le serie minori. Non ci sarà uno stop come due anni fa, ma va valutato seriamente uno slittamento dei campionati

05.01.2022 00:00 di Tommaso Maschio   vedi letture
Se un rinvio può non bastare. La quarta ondata si diffonde sempre di più e rischia di mettere in ginocchio le serie minori. Non ci sarà uno stop come due anni fa, ma va valutato seriamente uno slittamento dei campionati
TMW/TuttoC.com

“La situazione va monitorata giorno per giorno, con la speranza che il rinvio possa essere limitato alla prima giornata del mese di Gennaio 2022”. Così il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli nell'ultimo giorno del 2021 parlava del rinvio della prima ventunesima giornata di Serie C programmata per questo fine settimana a causa dell'insorgere di numerosi, e in taluni casi molto estesi, focolai di Covid-19 nelle varie squadre di club. Parole che restano attuali anche oggi alla luce di una situazione che non tende affatto a migliorare, ma che vede un numero sempre maggiore di giocatori e membri dello staff colpiti dal virus, e probabilmente dalla sua variante più contagiosa (Omicron), tanto da porre dubbi anche sul possibile rientro in campo nel terzo fine settimana del 2022.

Il calcio non è infatti esente dall'aumento dei contagi che abbiamo tutti sotto gli occhi e che riempiono le pagine dei giornali di questi giorni, con un continuo aggiornamento del numero di positivi nelle varie squadre. Dalla Serie A, che al momento è l'unica a non aver rinviato alcuna gara – nonostante diverse siano in dubbio per gli interventi “esterni” delle Asl di competenza – fino alla Serie D – dove invece fioccano i rinvii, ben 20, con il campionato a rischio sospensione – nessuno è esente dalla cosiddetta quarta ondata che, complice anche le vacanze natalizie in cui i rigidi protocolli anti covid sono giocoforza saltati, sta investendo il calcio e riportandolo indietro a quasi due anni fa quando con molti meno casi accertati, ma purtroppo molti più morti, il calcio, lo sport e la vita tutta si fermo impotente di fronte a un virus allora sconosciuto che rivoluzionò e continua a rivoluzionare le nostre esistenze. Bene ha fatto dunque la Serie C, e anche la B, a rinviare le gare in questo momento delicato e bene fa il presidente Ghirelli a tenere aperta la possibilità che la prossima non sia l'unica giornata che possa essere riprogrammata.

Oggi non c'è questo rischio, il calcio non si fermerà per lunghi mesi, ma che un'altra giornata possa slittare questa è un'ipotesi che va seriamente valutata per evitare che il virus continui a circolare e diffondersi fra i vari giocatori, che in campo non possono certamente rispettare le misure minime di contenimento (come il distanziamento sociale o le mascherine) col rischio di falsare il campionato e prolungare l'emergenza. Meglio essere prudenti e allungare un po' la stagione affinché l'ondata di contagi si sgonfi e stabilizzi su numeri inferiori a quelli che abbiamo attualmente per poi andare avanti senza più, ci si augura, nuovi stop. Con la consapevolezza che il Covid-19 non ci abbandonerà tanto presto e ancora per molti mesi, più probabilmente anni, condizionerà ancora il mondo dello sport e non solo e in qualche modo bisognerà conviverci spingendo sulle vaccinazioni e tracciamento per cercare di rendere sempre più inoffensivo il virus.