SORTEGGIO INTEGRALE PER GIRONI NAZIONALI. PRIMA, PERÒ, SERVIRÀ CAPIRE QUALI SARANNO LE 60 SQUADRE DI SERIE C

25.08.2020 00:00 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
SORTEGGIO INTEGRALE PER GIRONI NAZIONALI. PRIMA, PERÒ, SERVIRÀ CAPIRE QUALI SARANNO LE 60 SQUADRE DI SERIE C

Come comporre i gironi? Come fare a cambiare i protocolli da Champions League? Come andare avanti con gli stadi senza spettatori? Ci sarà davvero lo sciopero? Cosa accadrà a Bitonto e Picerno? La ripartenza in Serie C non sarà affatto semplice. Anzi, sarà ancora più difficile del passato.

Cominciando da un protocollo severissimo. Con i contagi che sono tornati a salire, è logico, tutelare la salute resta al primo posto. Ma perché, allora, tra i dilettanti non vi sono gli stessi obblighi dei professionisti? Serie A e Terza Categoria sono due mondi a parte, lo sappiamo. Ma cosa rende così diverse Serie C e Serie D? La speranza è che la situazione torni il prima possibile alla normalità ma tale stortura, è evidente, dev'essere sistemata il prima possibile. Perché il virus non fa distinzione tra professionisti e dilettanti, come ha ricordato il patron del Potenza, Caiata, dalle nostre colonne.

A tal proposito, sempre il numero uno dei lucani ha detto la sua sulla formazione dei prossimi gironi. E' vero che ai playoff le squadre del Girone A sono arrivate in numero maggiore alle semifinali. Ma è pur vero che in finale non si sono viste. Senza contare come molti addetti ai lavori, a microfoni spenti per evitare polemiche, siano convinti che mantenere la categoria sia differente, per fatica, da un girone all'altro. Ecco allora spuntare due idee: la prima è di tornare alla divisione Nord, Centro, Sud. Con le toscane che ritroverebbero le emiliane, le romagnole e le adriatiche. L'altra idea, invece, l'ha rilanciata proprio Caiata: sorteggio integrale su base nazionale. Tutti contro tutti, insomma, per avvicinarsi alla Serie B e allontanarsi dall'Interregionale. Un'idea affascinante che, però, dovrebbe essere perfezionata: magari salvaguardando i derby e aiutando i club nel gestire i costi delle trasferte.

Nel frattempo le liste a 22 continuano a trovare il favore di gran parte dei presidenti. Con tante squadre che, più per motivi economici che per altro, punteranno al minutaggio. Il livello, insomma, rischia di diminuire. Con 200 giocatori che rischiano di dover cambiare categoria o addirittura mestiere. L'AIC è sul piede di guerra ma manca ancora un mese all'inizio della nuova stagione: il tempo per trovare un accordo c'è. Bisognerà vedere se le parti in causa avranno voglia di farlo.

Infine, come se non bastassero tutti questi problemi, bisogna ancora capire la composizione della prossima Serie C. Bitonto e Picerno a fine mese conosceranno il loro destino: la situazione più delicata è quella dei neopromossi pugliesi, con il Foggia che preme alle spalle. Ma anche i lucani non possono dormire sonni tranquilli, col Rende (superato ai playout) che attende con ansia novità in merito. Senza dimenticare che il Trapani vuole la riammissione in Serie B, puntando sul fatto che il format debba essere a 22 squadre e non a 20. Anche quest'anno, insomma, bisognerà aspettare per capire quali saranno le 60 squadre che parteciperanno alla prossima Lega Pro.