XY, XX, X, Y: IL CALCIO CHE DIVENTA UNA COMBINAZIONE CROMOSOMICA, E IL CAMPO CHE NON PARLA PIU'. TANTO CI SONO I TRIBUNALI. BENVENUTA STAGIONE 2018-2019!

Nata nello stesso anno dei "Simpson", pensando che questo non sia un caso.
Collaboratrice di TuttoC.com e TuttoMercatoWeb.com, se capita anche in radio e tv. Appassionata di calcio, quello vero.
06.08.2018 00:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
XY, XX, X, Y: IL CALCIO CHE DIVENTA UNA COMBINAZIONE CROMOSOMICA, E IL CAMPO CHE NON PARLA PIU'. TANTO CI SONO I TRIBUNALI. BENVENUTA STAGIONE 2018-2019!

X, X, X, X, X: no, non è una strampalata combinazione cromosomica da me inventata, TuttoC.com non si è trasformato in TuttoGenetica.com. Questa è una certezza.
Certezza, quella che sta mancando al calcio italiano, non solo alla Serie C, che ieri ha preso ufficialmente il via con la Coppa Italia Serie C: prima giornata della fase a gironi, e quelle X sono le cinque squadre ancora in incognito che prima o poi dovranno prendere parte alla competizione. Quando, esattamente non si sa, ma il loro momento – tra corsi e ricorsi, ripescaggi ancora in bilico, tardiva giustizia – arriverà.

Come detto, alcune gare della prima giornata del torneo parallelo a un campionato sono andate in archivio, al netto del rinvio per maltempo di Matera-Potenza, si sono registrate le vittorie di Gubbio e Siracusa rispettivamente contro Vis Pesaro e Vibonese, mentre il Ravenna si aggiudica il sentito derby con il Rimini. Non vanno oltre il pari Olbia-Arzachena e Arezzo-Lucchese.
Si è poi giocato anche il secondo turno eliminatorio di Coppa Italia, che martedì verrà chiuso da Lecce-Feralpisalò, dopo essere stato aperto sabato dal roboante 4-0 che la Viterbese ha rifilato all'Ascoli: la Coppa, delle formazioni di C, ha premiato anche Ternana, SudTirol, Entella, Novara, Catania, Pisa. Fatale, invece, per Sambenedettese e Trapani prima, per Imolese, Monopoli, Robur Siena, Juve Stabia, Monza, Giana Erminio, Pro Vercelli, Pordenone, Casertana e L.R. Vicenza Virtus poi.



Ma una parolina magica è stata pronunciata, CAMPIONATO. Vi giuro, ci provo, come lunedì scorso, a concentrarmi solo sul rettangolo verde, ma è proprio impossibile. Se da un lato Imolese e Cavese possono festeggiare il certo ripescaggio, dall'altro ci sono Como e Prato che hanno inoltrato il ricorso dopo la bocciatura alla loro domanda, ma anche Pro Vercelli, Ternana, Robur Siena, Novara e Catania che attendono notizie dalla Serie B. Notizie che arriveranno con una guerra in corso, le certe del ripescaggio sono le ultime due, con le prime tre che hanno però fatto ricorso per poter riscrivere la graduatoria ripescaggi esattamente come era prima dell'annullamento della delibera secondo la quale le società che avessero scontato nelle stagione 15-16, 16-17 e 17-18 delle penalizzazioni per illeciti amministrativi non avrebbero potuto prender parte alla “white list”. Per non farci mancar niente, ecco le Squadre B...cioè, la squadra B, solo la Juventus: la grande riforma imposta dall'alto, il grande flop. Aspettare, nel pieno rispetto di tutte le federazioni, era chiedere troppo. Sensato, di fronte a tutto questo, l'aver optato per lo slittamento dei calendari di C, che, come dichiarato dal presidente della Lega Pro, potrebbe anche attuare una sorta di sciopero e rimandare il suo inizio, a ora fissato nel weekend del 25-26 agosto: se così fosse, che non si storca poi il naso. Va bene la voglia di tornare allo stadio, ma con criterio, per ritornare a vedere calcio vero e no burocratico.

Il clima che regna, quindi, è quello del completo caos: è vero, quella del 2018 sarà ricordata per sempre come l'estate di CR7 alla Juventus, l'acquisto del secolo che ha oscurato persino il ritorno in bianconero di Bonucci, il passaggio di Higuain al Milan e quello di Buffon al PSG, ma sarà anche ricordata per uno sconvolgimento quasi epocale del calcio, dove per scimmiottare l'estero si è introdotta la norma relativa all'inserimento delle Squadre B senza il “libretto per le istruzioni”, dove sono fallite contemporaneamente gloriose piazze come Reggiana, Bari e Cesena, dove il numero di ricorsi non sta più neanche su una mano: un terremoto quasi paragonabile, seppur per diverse tematiche, a quello di Calciopoli. Ma la lezione non sembra esser stata capita, quello che poteva essere come un punto di partenza per un mondo nuovo, è stato quasi archiviato come “la solita estate bollente del calcio italiano”. Di normale, in tutto questo tran tran, continuo a non trovarci niente. Vedo solo un goffo e grottesco gioco di poltrone, dove ormai il campo non torna più: era davvero questo che volevamo?

Una promessa, però, io ve la faccio, sicura di poterla mantenere: dalla prossima settimana vi restituirò ogni lunedì il direttore, Luca Bargellini, che non ho rapito. Interpellate pure i suoi familiari, non sono loro arrivate richieste di riscatto (anche perché probabilmente avrebbero pagato la me rapitrice per tenerlo): il boss, come lo chiamo sempre, è ancora in vacanza, ma in procinto di rientro. Salvo che non faccia anche lui ricorso al TAR del Lazio per vedersi allungare le vacanze...