ESCLUSIVA TLP - Sergio Viotti: “Ruolo a sé quello del portiere, aspetto la chiamata giusta”

Non sempre basta impegnarsi, fare bene, essere determinanti: nel calcio –anche se può sembrare strano – ci sono una serie di variabili non legate alla volontà che vanno poi a incidere sul futuro calcistico di un ragazzo. Un po’ quello che è successo a Sergio Viotti, ex estremo difensore della Giana Erminio, con la quale ha rescissione il 29 agosto il contratto che avrebbe avuto validità fino a giugno 2018.
Rescissione coraggiosa, un rischio che il portiere si è preso visto che sarebbe rimasto ai margini della rosa, probabilmente come terzo: uno smacco anche per la più paziente e umile delle persone. Anni di esperienza ed età matura per calciare con una certa personalità il campo, qualità che non posso essere relegate a una tribuna. Piuttosto il niente.
Ai microfoni di TuttoLegaPro.com è proprio il classe ’90 a parlare.
Una prima volta in carriera c’è sempre, e non sempre è positiva. Ti ritrovi svincolato dopo una lunga militanza tra B e C: che stai facendo adesso?
“E’ effettivamente la prima volta che mi ritrovo svincolato e senza squadra, una piccola delusione c’è, è davvero strano ritrovarsi a casa dopo il campionato della passata stagione: un quinto posto storico per la Giana Erminio al quale penso di aver contribuito e i play off, la nomina di miglior portiere della Lega Pro. Ma si guarda avanti, in attesa della giusta chiamata: mi alleno due volte al giorno, e in più do una mano a una società di provincia per allenare i piccoli portieri dai 6 ai 12 anni”.
Ti potremo quindi vedere in nuova veste?
“Non ora, ho ancora tanto da giocare a calcio e sono sicuro che una soluzione arriverà. Di certo è una bella esperienza quella che sto vivendo: confrontarsi con i bambini non è come allenare, devi fare più da educatore, devi quasi essere un punto di riferimento”.
Tornando al calcio: è quasi paradossale che il periodo di stop forzato sia arrivato probabilmente a margine della tua miglior stagione in carriera, o comunque del periodo più positivo…
“Io con la coscienza sono a posto, e questo mi aiuta molto perché, mentalmente, non mi pesa questa situazione, sto reagendo bene anche perché, come detto, una soluzione arriverà, la sto aspettando con tutta tranquillità. Ma è ovvio che il vivere lo spogliatoio mi sta mancando tanto”.
Seguirai comunque il calcio: che idea ti stai facendo di questo nuovo campionato?
“Si è rivelato subito un campionato avvincente, e credo che qualcosa già si possa delineare. Nel Girone A credo che Livorno, Pisa, Alessandria e Robur Siena se la giocheranno fino alla fine: i bianconeri mi stanno impressionando molto positivamente, ma la cosa mi meraviglia fino a un certo punto perché Siena è una piazza che merita altro, mentre i piemontesi verranno presto fuori. Nel Girone B bene Feralpisalò, Pordenone e anche Sambenedettese: verranno pure da due risultati non positivi, ma hanno un grande tecnico. Nel Girone C, infine, corsa a tre con Trapani, Catania e Lecce: il Monopoli è a ora una rivelazione, ma alla lunga saranno le altre tre a giocarsi la Serie B”.
Andando invece nel dettaglio dei calciatori. Sei stato penalizzato dalla regola di under e over… (a quel punto Viotti tiene subito a fare una precisazione, ndr)
“Non è proprio così. E’ stata una situazione strana quella che ho vissuto, fatta più di circostanze che regole: mi sono liberato troppo tardi dalla Giana, e il mio è un ruolo complesso, dove le squadre tendono a sistemarsi quanto prima. A fine agosto è più difficile”.
Al netto di questo, tra i portieri chi ti sta impressionando di più?
“Tra gli over, una certezza è Iannarilli della Viterbese, tra gli under è stata una vera sorpresa Di Gregorio del Renate. Ma anche Cardelli della Casertana ha del potenziale, lo scorso anno a Pisa, quando venne chiamato in causa in Serie B, fece bene: adesso deve trovare continuità. E’ chiaro però che il calcio non è fatto solo dai portieri, che si, danno un equilibrio alla squadra, ma serve anche altro”.
Esempio?
“Penso magari a un Alex Pinardi, che a 36 riesce ancora a spostare gli equilibri di una partita: ha fantasia, tecnica, è un valore aggiunto. Come lo è Valiani a Livorno. Ma ci sono a esempio anche attaccanti con un peso specifico come Caturano del Lecco o Moscardelli all’Arezzo: gli amaranto, in un momento non semplicissimo, stanno comunque a galla grazie a lui”.
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