INTERVISTA TC - AU Monopoli: "Grottesco subire penalità per 1400 euro"

01.11.2018 15:00 di Dario Lo Cascio Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - AU Monopoli: "Grottesco subire penalità per 1400 euro"
TMW/TuttoC.com
© foto di Gabriele La Torre

Tra i vari club penalizzati pochi giorni fa per inadempienze economiche c'è anche il Monopoli, che ha rimediato un -2. Una situazione nuova per il club biancoverde, che nelle precedenti tre stagioni di Serie C, dopo il ritorno nel professionismo nel 2015, aveva sempre chiuso il torneo senza vedersi decurtare punti per illeciti. A chiarire in esclusiva a TuttoC.com la posizione del Gabbiano ci ha pensato l'amministratore unico Alessandro Laricchia

Il Monopoli come ha digerito la penalizzazione?
“La società è molto delusa perché dalla lettura delle motivazioni si evince che la Giustizia Sportiva non analizza caso per caso. Infatti il nostro caso è simile a quello del Santarcangelo dello scorso anno. Portiamo avanti una battaglia affinché la giustizia non sia schematica. Nel nostro specifico caso si tratta di un errore di chi si occupava dei pagamenti, e il pagamento è stato fatto in base alla normativa precedente. Ovvero la verifica dell’Agenzia delle Entrate avveniva ogni sei mesi e quindi il consulente ha pagato in base a quella normativa. Ma vi è di più. La somma per la quale si discute è, a fronte di quella pagata giorni prima di centinaia di migliaia di euro, è di 1400 euro. Andava fatto quindi un esame, perché nessuna società ha interesse a venire penalizzata di 1400 euro. Così ci si accomuna con chi riceve penalizzazioni a causa di inadempienze per centinaia di migliaia di euro. Il Monopoli Calcio non solo il giorno del pagamento aveva ovviamente sul proprio conto il denaro, ma è chiaro ed evidente che si è trattato di una svista. Nei termini è poi stata pagata ma non secondo la normativa nuova che prevede la verifica trimestrale. Ad ogni modo ci aspettavamo che il Tribunale si esprimesse in maniera più dettagliata su una situazione che è decisamente sui generis. Mentre le motivazioni asettiche si sono basate sul mero sforamento dei tempi. Siamo accostabili così a società che hanno presentato fideiussione in ritardo, o che per motivi differenti dai nostri, hanno debiti mostruosi, e continuano a stare in Serie C. Noi siamo molto delusi per questo: non vogliamo essere assolti, ma che la nostra vicenda, come quella del Santarcangelo, fosse analizzata in maniera meno superficiale. Queste situazioni ti fanno diminuire ancor di più la voglia di fare calcio. Sui temi importanti, vista tale superficialità, un presidente potrebbe decidere anche di mollare ricevendo questo tipo di risposte. Chiaramente se ne parlerà nelle sedi opportune. Si doveva entrare nel problema, perché è chiaro che si è trattato di una svista per 1400 euro. Accomunare questo caso a chi non ha pagato in tempo centinaia di migliaia di euro è grottesco. Noi la fideiussione l’abbiamo fatta depositando i soldi in banca, che vengono bloccati, più l’iscrizione al campionato e il pagamento degli stipendi. E che facciamo, non paghiamo 1400 euro?”.

A proposito di Giustizia Sportiva, tra i punti principali del nuovo presidente della FIGC Gravina, c’è proprio il rinnovamento di questi meccanismi.
“Noi porremo come condizione quella di dare un’impronta a questa giustizia meno robotica, meno schematica. Come vogliamo pene più aspre per chi abusivamente sta in questo campionato, pur con tutta la comprensione del caso perché la crisi economica può toccare anche noi in un futuro, dall’altro lato chiediamo una giustizia con la quale si può interagire. Che possa valutare soggettivamente. Ad oggi se commetti un determinato reato hai una determinata pena. Ma il resto del sistema non è così schematico, abbiamo visto come sia capitato di tutto e di più. C’è sicuramente una delusione enorme che ti spinge magari ad uscire dal settore. Alla fine ti sembra di vivere in un manicomio. Questa riforma sarà decisiva. Fino ad oggi ci sono state tante parole, ma da due o tre anni non cambia nulla”.

Gli illeciti amministrativi, ha dichiarato il presidente della Pro Vercelli (QUI), possono influenzare un campionato a volte ben più di quelli sportivi.
“Il problema degli illeciti amministrativi, che è principale, non trova spesso risposte concrete. Ad esempio si potrebbe bloccare il mercato a quelle società che commettono illeciti importanti. Perché non si può continuare a non pagare e compensare con nuovi acquisti magari facendo venti o trenta punti in più delle altre e salvandoti. Credo che in questo abbia ragione anche se è una vicenda ben più grande rispetto alla nostra. Ripeto, bisogna essere severi verso chi non rispetta le regole, come chi non paga gli stipendi o non rispetta le scadenze tributarie. Ma al contempo bisogna capire chi invece non ha colpe, altrimenti si mette tutti sullo stesso livello, e questa non è vera giustizia”.

Questa si può considerare una delle peggiori stagioni della Serie C degli ultimi anni?
“Io penso che sia la peggiore di sempre. Perché si sono allontanati molti tifosi, ed è questo il danno più grosso. Quando si allontana un presidente ne arriva un altro o si ricomincia da categorie inferiori. Ma il danno più grande è far disinnamorare i tifosi. E noi ne siamo l’esempio, perché avevamo una media spettatori di quasi mille persone in più. Sono bastati i rinvii multipli col caos delle mancate riammissioni, dettato da decisioni avventate. Serviva tra le parti un dialogo per il bene del sistema. Ognuno invece ha pensato alla propria posizione e chi ha pagato sono i tifosi. Io ho sempre seguito il calcio, oltre al coinvolgimento negli anni recenti, e credo che un punto più basso non sia mai stato toccato”.