INTERVISTA TC - Cilli (Sportitalia): "Anno zero? Siamo sotto lo zero"

31.10.2018 07:30 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Cilli (Sportitalia): "Anno zero? Siamo sotto lo zero"

In attesa della sentenza del Consiglio di Stato che si riunirà il prossimo 15 novembre, il campionato di Serie B proseguirà con 19 squadre, la C proverà a trovare una sua normalità mandando in campo tutte le 59 formazioni (salvo poi colpi possibili da qui al weekend): questo è quello che è emerso dal primo consiglio federale che si è svolto ieri.
Il punto della situazione, ai microfoni di TuttoC.com, lo fa il giornalista di Sportitalia Luca Cilli, anche conduttore della trasmissione Ci Piace (in onda ogni lunedì alle 17:00 proprio su Sportitalia, anche con la partecipazione della redazione del nostro portale).

Stando a quanto emerso ieri dalla FIGC, si prova a dare una sorta di normalità al calcio, mandando avanti una nave che sta poco a galla.
"Non c'è mai stata una normalità, e in tutto questo marasma ci hanno rimesso soprattutto i tifosi. Ma chiaramente anche i club, con l'Entella che è risultato il più danneggiato. E' stato un unicum, che ci è costata una figuraccia a livello mondiale, non si è mai visto niente di simile. Doveva essere l'anno zero del calcio? Siamo sotto lo zero, è stato qualcosa di pazzesco e vergognoso".

Il Girone A è stato quello maggiormente penalizzato dalla situazione: quanto peserà il contraccolpo?
"Sicuramente questo raggruppamento risentirà molto di tutta la questione giudiziaria, è un po' falsato. A cominciare dai club coinvolti nella vicenda, che hanno finora avuto un cammino molto ondivago: il Novara era partito bene ma è stato costretto allo stop, la Robur Siena ha avuto difficoltà emotive evidenti, l'Entella ha vinto una gara e poi è diventata una squadra fantasma. La Pro Vercelli è quella che forse ha risentito meno del caos, che comunque non aiuterà queste formazioni. Potrà magari essere un vantaggio per le formazioni che magari non erano partite per essere in primissima linea, come il Piacenza". 



Un Girone B equilibrato: è di difficile interpretazione per adesso?
"Credo che in questo girone manchi il Padova dell'anno scorso, quella squadra che già a gennaio stacca e vince poi il campionato quasi a mani basse: è molto più livellato rispetto alla passata stagione. Chi ha qualcosa in più, sulla carta, è la Ternana, ma questo aspetto può essere appiattito dalla situazione che gli umbri, con il mancato ripescaggio, hanno vissuto. A me personalmente piacciono poi molto L.R. Vicenza Virtus e Pordenone, ma credo che ci ritroveremo anche a parlare di belle e inaspettate sorprese, come Fermana, Imolese e SudTirol". 

Il Girone C è invece quello, almeno per il momento, più indirizzato.
"Il Trapani per adesso sta facendo molto bene, ma anche la Sicula Leonzio è una delle formazioni che, nonostante gli alti e bassi, potrà dire la sua. In questo raggruppamento, però, c'è la squadra ammazza-campionato, il Catania, che non mi pare neppure abbia subito troppo il contraccolpo della mancata Serie B: è stata costruita con criterio, e ha un bravissimo allenatore. E' nettamente la più forte, ha anche qualità morali e psicologiche non indifferenti: la Casertana può insidiarla, ma credo che i siciliani siano un pizzico più avanti. Però credo che la squadra più bella da vedere sia la Juve Stabia: unisce gioco e risultati".

Tra i vari big che sono scesi o che già militavano in Serie C, se tu dovessi fare un nome, chi diresti?
"Sono un appassionato dell'Airone, Andrea Caracciolo: uomo eccezionale fuori dal campo, e vero leader, classico uomo spogliatoio. Nel rettangolo verde i numeri parlano da soli. Poi non dimentichiamo che ha sposato un bel progetto, della Feralpisalò si parla poco, ma è una squadra ben allestita con una società seria alle spalle, dove si possono coltivare ambizioni".