INTERVISTA TC - Cuneo, Caso: "Numeri da 3^ posto, ma voliamo basso"

11.12.2018 14:40 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Cuneo, Caso: "Numeri da 3^ posto, ma voliamo basso"
© foto di A.C. Cuneo 1905

Dopo 15 giornate arriva il gol, il primo, e non uno qualunque: è il primo tra i professionisti, che vale subito tre punti e che metto al tappeto, in un prestigioso stadio come il "Piola", la Pro Vercelli. Quel lunedì 10 dicembre 2018 e quella rete Giuseppe Caso se li ricorderà per molto tempo.
Anche se la 16^ giornata è alle porte e occorre guardare avanti.
Ai microfoni di TuttoC.com è proprio l'attaccante del Cuneo a raccontarsi.

Il primo gol tra i pro, roba di non poco conto: segnato a una big, e dal valore di tre punti. Difficilmente lo dimenticherai.
"Sono molto contento, non solo per me a livello personale ma anche per la squadra, che ha sempre messo impegno in ogni prestazione. Dalla prima giornata a Pisa fino a ieri a Vercelli abbiamo sempre offerto buone prestazioni, e di sicuro questo è stato di aiuto anche a me, che sono maturato: avevo fatto qualche assist, ma il gol mi mancava. Per fortuna è arrivato, ed ha avuto anche grande valore".

Indubbiamente la squadra, al netto delle problematiche estive, sta sorprendendo, dando fastidio a tante. Te lo aspettavi?
"Come ho detto, dalla prima volta che siamo scesi in campo fino a ieri abbiamo sempre espresso un grande gioco, nessuno ci ha sottomessi, e adesso dobbiamo solo lavorare per continuare su questa scia positiva che ci siamo creati. Stiamo facendo un campionato da terzo o quarto posto, ma non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo primario che è la salvezza, dobbiamo evitare voli pindarici e rimanere sempre con i piedi per terra".



Arrivi dalla Primavera della Fiorentina: come è stato l'impatto col calcio, per così dire, dei grandi?
"E' un calcio completamente diverso, devi farti sempre trovare più pronto. Ricordo ancora che alla prima di campionato, a Pisa, in quello che per me era l'esordio tra i pro, fui intervistato dalla Rai all'intervallo come migliore in campo: fu una grande emozione. Ma se ho assorbito bene il tutto lo devo molto ai miei compagni e allo staff".

Hai un cognome che potrebbe far pensare tu sia figlio d'arte, ma sei un ragazzo che si è fatto da solo.
"Si, mi sono creato da solo, non ho parenti nel calcio, Domenico Caso non è parente. Però ci tengo molto a ringraziare la mia famiglia, se sono diventato il giocatore che sono lo devo molto anche a loro, non solo ai dirigenti e agli allenatore che ho trovato".

Ti ho però scoperto il padre di Bernardeschi, che ti ha portato nel vivaio della Fiorentina. Il sogno è quello di emulare proprio Bernardeschi?
"Quando eravamo piccoli prendevamo anche lo stesso pulmino per andare ad allenarci, io salivo a Spezia e lui a Carrara, siamo cresciuti entrambi nella Fiorentina. E non nascondo che mi piacerebbe arrivare in Serie A e in Nazionale come è successo a lui, il sogno che cullo è quello".

Cosa ti porti dietro dell'esperienza con la Fiorentina?
"Ho passato 12 anni nel vivaio della Viola, arrivando poi a disputare due finali Scudetto e due semifinali di Coppa Italia: Firenze la sento come casa mia, mi ha dato tanto sotto ogni punto di vista. Ma adesso penso al Cuneo, devo proseguire il mio percorso pensando a migliorarmi per il bene non solo personale ma anche della squadra: il campionato è una battaglia, dobbiamo sempre essere pronti".