INTERVISTA TC - Dg Piacenza: "Chi ci critica vive in un mondo parallelo"

22.07.2020 15:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Dg Piacenza: "Chi ci critica vive in un mondo parallelo"

Un Piacenza completamente rinnovato, un Piacenza che ha cambiato volto rispetto a quello che ha sfiorato la B due stagioni fa. Quest'anno la mancata partecipazione ai playoff, adesso un nuova programmazione che il direttore generale Marco Scianò ha illustrato ai microfoni di TuttoC.com.

Si aspettava tante squadre in vendita?
"Siamo davanti ad un periodo storico difficilissimo che ha velocizzato i processi e spinge per decisioni immediate. Ne sono l'esempio le chiusure di esperienze sportive come capitato da alcune parti, per alcuni in situazioni difficili e ad altre in meno. Il calcio in Serie C non è sostenibile, non permette di creare alcun tipo di programmazione sportiva ed aziendale. Chi può permettersi due-tre milioni di euro si contano sulle dita di una mano".

Siete stati criticati per aver ridotto il budget, era l'unica soluzione?
"Siamo stati fortemente criticati ma chi non guarda in faccia la realtà forse vive in un mondo parallelo. Siamo voluti essere artefici del nostro destino cercando di metterci in condizione di iscriverci tranquillamente al campionato, non ci piace giocare a fare le squadre senza vere coperture. Abbiamo immediatamente adottato una strategia, molti forse ci invidiano ma ci permette di decidere con che risorse economiche costruire la squadra. Purtroppo, sono molto preoccupato da chi potrà portare a termine il prossimo campionato, il grande problema sarà avere la copertura economica come sponsor e ricavi dal botteghino. Neanche le aziende oggi hanno la contezza di quanto avviene nei prossimi mesi".

Il 5 si avvicina, pensa che diverse squadre avranno problemi ad iscriversi?
"Non ci sarà una moria totalitaria, due-tre situazioni sono sotto la lente di ingrandimento. La vera sfida è portare a termine il campionato senza punti di penalizzazione. Oggi chi non ha la certezza di avere un budget coperto dall'inizio alla fine è l'azzardo più grande iniziare il campionato. Il Piacenza è fedele a quello che può spendere e non pensa a quello che potrebbe coprire durante l'anno".

Che Piacenza dobbiamo aspettarci?
"Dobbiamo aspettarci un Piacenza che vuole lanciare un progetto su base pluriennale, vuole costruire una propria identità di squadra e vuole dare a tanti calciatori di mettersi in mostra. Il Piacenza ha negli anni costruito degli esempi di tanti calciatori che sono poi arrivati a palcoscenici importanti come Morosini, Saber, Pergreffi, Masciangelo. Chi sale con noi sale a bordo di un progetto che vuole crescere. Oggi è meglio avere qualcosa di serio e sostenibile, alla ricerca del talento e non alla ricerca dello spendere. Il primo obiettivo sarà quello di mantenere la categoria per poi rilanciarsi nei successivi due anni".