INTERVISTA TC - Ds Albinoleffe: "Alvini? Spiace. Vi spiego la scelta di Marcolini"

27.11.2018 19:50 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Giacchetta
TMW/TuttoC.com
Giacchetta
© foto di Federico De Luca

Un cambio doloroso, dopo due anni di vittorie. L'Albinoleffe ha deciso di dare una scossa alla propria panchina cambiando mister Alvini con Marcolini. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva il direttore sportivo dei blucelesti, Simone Giacchetta, per analizzare il ribaltone tra i lombardi.

Dura salutare Alvini...
"Già. Questo percorso all'Albinoleffe l'abbiamo iniziato insieme due anni e mezzo fa. Quando mi chiamò il club scelsi lui: non ci avevo mai lavorato insieme ma l'avevo conosciuto calcisticamente: capii subito che era capace ed era la persona giusta per ravvivare un ambiente che aveva vissuto due retrocessioni di fila. Fu un'opportunità importante per entrambi: abbiamo creato un gruppo importante di lavoro, scegliendo calciatori che per due anni hanno raggiunto il secondo turno dei playoff. Al di là dell'allenatore, dispiace umanamente per lui e per il suo staff, ma purtroppo l'interesse dell'Albinoleffe viene prima di qualsiasi altra cosa". 

Adesso spazio a Marcolini.
"Mi auguro che l'arrivo del nuovo mister porti la carica giusta e si ritorni a fare gol. È stato scelto perché in questi due anni ha fatto bene con Santarcangelo e Alessandria, senza dimenticare il passato recente e fascinoso da calciatore. Conosce molto bene le dinamiche di campo, di cambiamenti di tecnici. Ha portato i grigi a vincere la Coppa Italia Lega Pro da subentrante, è giovane, come piace a me. È stato compagno di corso di Alvini, si conoscono e hanno un ottimo rapporto, sarà in grado di continuare il lavoro del mister precedente. Il gruppo al momento è in difficoltà e chiede al nuovo staff tecnico la molla per reagire".

E il mercato?
"Al momento non serve parlare di mercato. Dobbiamo riacquistare quei calciatori che già ci sono e quella forza che abbiamo: non dobbiamo comprare nulla ma recuperare noi stessi. Solo dopo potremo pensare al mercato che dovrà essere relativo e non determinante. Diciamo che il nostro è un mercato interno anticipato: abbiamo il dovere professionale di aprirlo adesso".

Non è che vi siete adagiati dopo due ottime annate?
"Ogni stagione è diversa dalla precedente. Può essere che ci sia stata un po' di leggerezza in un precampionato atipico e penalizzante, visti i due mesi senza giocare. Forse ci siamo adagiati un po' su quello che abbiamo fatto in passato, dimenticandoci che nel calcio, come nella vita, bisogna dimostrare tutto giorno dopo giorno".