INTERVISTA TC - Ds Sudtirol: "Rigori e gol non dati: non ci siamo"

29.10.2018 19:20 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Ds Sudtirol: "Rigori e gol non dati: non ci siamo"
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Ottava gara su nove senza subire gol. Un Sudtirol sempre più granitico, con il Rimini ultimo avversario, giusto questo weekend, a sbattere sulla muraglia difensiva altoatesina. Eppure i biancorossi non sono pienamente soddisfatti, tra gol non arrivati ed episodi arbitrali molto dubbi. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva il direttore sportivo dei sudtirolesi, Paolo Bravo.

Niente gol subiti ma tante proteste.
"In queste ultime tre giornate ci sentiamo un po' penalizzati dalle scelte arbitrali. A Fermo c'è stato annullato un gol regolarissimo a causa di un fuorigioco inesistente: il nostro giocatore era partito due metri prima dell'ultimo difensore. A Gubbio, invece, la rete annullata la inserisco nella casistica di quelle marcature che si possono annullare: il 50% delle volte lo assegnano, il 50% no. A noi è andata male. Poi, però, ieri ci mancano due rigori macroscopici: nel primo episodio viene tolta la maglia a Costantino, il secondo è un penalty sacrosanto, basta guardare le immagini". 

È questo il motivo per cui sotto porta fate fatica?
"No, attenzione: non ne facciamo un alibi, non sarebbe giusto: dobbiamo migliorare in fase di conclusione e sistemare anche altri piccoli dettagli. Però ultimamente ci sono episodi che ci hanno tolto come minimo quattro punti in classifica. Spiace dire che, al posto di esser contenti, potremmo essere contentissimi. La nostra, comunque, è una lamentela civile, sempre nel pieno rispetto di tutte le componenti, dettata dal fatto che, nelle ultime tre gare, ci sono state 3-4 sviste importanti".

Parliamo di questo attacco con nomi importanti quali Costantino e De Cenco. Come mai solo sei reti realizzate in nove gare? 
"Ci sono due aspetti da analizzare. Il primo è che abbiamo iniziato il campionato pagando l'esser rimasti fermi da parecchio. Siam partiti il 12 luglio con gran parte della squadra già costruita, non è stato un bene questo lungo stop. Anche per questo, nelle prime giornate avevamo creato poco in attacco. Poi subentra il secondo aspetto: nelle ultime 4-5 giornate abbiamo collezionato numerose palle gol ma un pizzico di malasorte di troppo, oltre a un pizzico di cattiveria e di precisione in meno di quella necessaria, ci hanno portato a questo score. Eppure sia chiaro: reputo i miei attaccanti i migliori perché conosco le loro potenzialità".

Non è che difendere troppo non aiuti a offendere?
"Per nulla. La nostra coperta non si accorcia da una parte se la tiri dall'altra: non è che segniamo pochi perché prendiamo pochi gol, non è affatto così. Anzi, è bene ricordarsi che in alto ci arrivano spesso e volentieri le squadre con la difesa migliore".

Passiamo al campionato: siete in piena zona playoff, a quattro punti dalla vetta, in mezzo a una grande ammucchiata.
"Questo equilibrio verrà mantenuto ancora per buona parte del campionato. Credo che nel nostro girone ci siano 5-6 grandi squadre ma nessuna corazzata, non ci sono più i Venezia e i Parma di qualche anno fa, per intenderci. Inoltre ci sono una decina di club ben costruiti per fare bene".

Un anno fa secondi, a sorpresa. Adesso?
"L'obiettivo è centrare i playoff, possibilmente nella posizione migliore. Migliorarsi significherebbe arrivare al primo posto: ogni tanto qualche sogno lo faccio ma sono realistico. Anche perché essere arrivati secondi l'anno scorso deve essere un compagno di viaggio e non un fantasma. Se riusciamo a migliorarci bene ma, ripeto, vogliamo i playoff".