INTERVISTA TC - Ghirelli: "Porte chiuse brutte? Siamo in emergenza"

04.03.2020 17:40 di  Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Ghirelli: "Porte chiuse brutte? Siamo in emergenza"
TMW/TuttoC.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

La Serie C verso le porte chiuse. TuttoC.com ha intervistato il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, per capire cosa accadrà in terza serie, anche dal punto di vista economico.

Porte chiuse o stop ai campionati?
"Noi aspettiamo il decreto del governo. Da quello che apprendiamo si andrà a porte chiuse. Noi abbiamo lavorato in una certa direzione ma di fronte all'emergenza del Paese siamo coerenti con quanto detto. C'è una catena di comando, dobbiam lasciar da parte quanto pensato e, come Garibaldi, dire tutti insieme 'Obbedisco'".

Niente tifosi perché non potrebbero mantenere la distanza di sicurezza di un metro. In campo i giocatori non potranno rispettare tale norma.
"Bella osservazione. Anche al bar si corre il rischio di star vicino agli altri quando si prende il caffè. Ma anche in fabbrica, in azienda e per strada. Se le autorità hanno deciso così vuol dire che questo elemento può entrare dentro lo schema che hanno definito".

Senza introiti al botteghino e col rischio che gli sponsor diminuiscano, non si rischia il fallimento di qualche club?
"Venerdì scorso ho detto al ministro Spadafora, ricordandolo in questi giorni al suo entourage, che non volevamo le porte chiuse perché il calcio senza pubblico non esiste e perché le nostre società, a differenza delle altre serie professionistiche, vivono in gran parte con gli introiti provenienti dallo stadio. Di conseguenza nei provvedimenti finanziari che il governo si appresta a prendere, bisognerà tener conto di questo elemento. In questi mesi abbiamo lavorato sulle regole, sulle procedure per rispettare i regolamenti ed è evidente che i mancati incassi creano un problema enorme. Credo che il ministro raccoglierà questo tema".

Potrebbero essere cambiati i criteri d'iscrizione o posticipate alcune scadenze?
"Una delle questioni poste dal sottoscritto al ministro è che la Lega Pro ha una scadenza, il 16 marzo, relativa alle certificazioni contributive e fiscali. Abbiamo chiesto che tutto ciò rientri dentro al provvedimento governativo".

A livello personale non sembra molto d'accordo con le porte chiuse...
"Quando si è in emergenza quello che pensiamo noi deve passare in secondo piano. Se le autorità scientifiche e sanitarie ci dicono che per il bene del Paese bisogna procedere in questo modo, il compito di ognuno di noi è obbedire".