INTERVISTA TC - Lecco, D'Agostino: "Ripresa? Fossero coerenti una volta"

21.05.2020 22:00 di  Antonino Sergi   vedi letture
INTERVISTA TC - Lecco, D'Agostino: "Ripresa? Fossero coerenti una volta"
TMW/TuttoC.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Il Consiglio Federale che si è tenuto nella giornata di ieri ha stabilito che si dovrà provare a concludere i campionati compresa la Serie C in attesa della decisione definitiva del 28 maggio. Una possibile ripresa che ha trovato contrari diversi addetti ai lavori della terza seria, a questo proposito è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com un uomo di campo come Gaetano D'Agostino, attuale allenatore del Lecco.

Mister, in un'intervista di venti giorni fa, dichiarò che non ci sono i presupposti per una ripresa. E' ancora dello stesso parere?
"Rimango della mia opinione, non ci sono i presupposti per andare avanti. Sentivo parlare un mese fa che non si poteva andare avanti perchè i presidenti non potevano sostenere certe spesse mentre un mese dopo è cambiato tutto". 

Nel Consiglio Federale non è stata presa in considerazione la proposta dei club di Serie C di mettere qui fine al campionato.
"Se la maggior parte votano una determinata cosa e poi vengono cambiate le carte in tavola, è normale che uno si sente declassato. Io parlo da allenatore, non vedo i miei giocatori da due mesi e mezzo, si sono allenati a casa e ci vuole almeno un mese in caso di ripartenza. Quando finiscono i campionati? Hanno dato il termine il 20 agosto, è matematicamente impossibile".

Il 20 agosto la fine dell'attuale stagione, come si programma invece la prossima?
"Ho detto un mese fa che ho paura per la prossima stagione. Ho paura perchè ci stiamo soffermando ancora su questa, sono d'accordo nel disputare playoff e playout perchè è più controllabile la situazione. Io sono per la meritocrazia ma è normale che in ogni decisione presa ci sarà sempre qualche scontento. Se i presidente votano quasi all'unanimità perchè non devono essere presi in considerazione come gli stessi dottori che non sono attuabili certi protocolli in Serie C. Si è parlato che se uno è positivo la squadra va in quarantena, adesso invece viene isolato solo il positivo: ci hanno bombardato dicendo dell'incubazione, alcuni sono positivi per 60 giorni, se uno risulta positivo allora il virus ha camminato nel suo corpo per 5 giorni ed ha avuto quindi contatti con un compagno. Matematicamente hai contagiato qualcun'altro. Come puoi dire lo isoliamo e basta? Allora è una catena di Sant'Antonio e si può creare un focolaio all'interno dello spogliatoio. Io non vedo l'ora di scendere in campo però bisogna farlo con un criterio. Che qualcuno si prendi la responsabilità di decidere e tutti i dottori della società non se la vogliono prendere. Che fossero coerenti una volta, serve un pò di coerenza".

Giocare invece solo i playoff e i playout?
"Io sono a favore dei playoff, qualcuno vuole andare in B e chi vince va. Fai tre partite e si decide. Nove squadre si incrociano, chi perde va a casa come per i playout. Fanno così ste benedette partite e chi vince va in Serie B. Sto pregando tutti i giorni che questo Coronavirus finisca e che porti a delle riforme, diventa logorante". 

Da allenatore invece, un giudizio sulla Bundesliga che è stato il primo campionato a riprendere.
"Io onestamente faccio fatica ad abituarmi, stavo guardando il Borussia ed ho cambiato canale. Non vedere il tifo, lo stesso commentatore non era enfatizzato dalla partita. Mi dà la sensazione di vedere un film dove gli attori non parlano, mi devo fare l'abitudine".

Intanto siete rimasti fermi per tre mesi, mai una pausa così lunga. Quanto tempo servirebbe per trovare la forma ideale?
"Devi allenare i calciatori come se vengano da un infortunio di tre mesi, ma devi riprenderli mentalmente perchè non si è fermato il calcio per maltempo ma per una pandemia. Ci hanno bombardato per i contatti, il distanziamento. In campo non si può sputare poi nei calci d'angolo sono tutti in area di rigore, se devi rischiare allora rischia perchè se non ti dai la mano prima della partita non cambia niente se poi hai contatti in campo. Vorrei sapere la logica. Che ci dicessero che dobbiamo giocare perchè siamo messi male economicamente, io per il calcio darei tutto perchè è la cosa più importante per me dopo la mia famiglia. Ogni tanto ci vuole il coraggio di dire la verità, intanto siamo arrivati a giugno. Siamo sicuri che il 28 si arriverà a una decisione? Io non lo sono. Se la Lega Pro deve finire il 20 agosto allora giochiamo una partita al giorno e poi vi ricordo che noi siamo in Lombardia".

Ha apprezzato le parole del direttore Filucchi riguardo il suo futuro a Lecco?
"Ho apprezzato le sue parole ma è tutto da vedere, il mio contratto scade a giugno. Sto avendo degli attestati di stima per quello che ho fatto a Lecco, il mio primo dialogo mi piacerebbe farlo con il presidente perchè so che vuole allestire una squadra importante. Sono quattro anni che valorizzo i giovani, mi piace lavorare con i giovani ma io sono ambizioso e voglio vincere. Il presidente è un vincente e bisogna trovare il compromesso giusto, c'è l'intenzione di voler proseguire insieme a Lecco ma ho il contratto in scadenza a giugno".