INTERVISTA TC - Lopez: "Viterbese, il problema sono i 130 giorni di stop"

04.12.2018 13:40 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Lopez: "Viterbese, il problema sono i 130 giorni di stop"
TMW/TuttoC.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Torna a parlare Giovanni Lopez. L'ex tecnico di Viterbese e Lucchese ha analizzato ai microfoni di TuttoC.com i temi della stagione di Serie C.

Iniziamo dal Girone C. C'è da sorprendersi del primato della Juve Stabia?
"Caserta è un ottimo allenatore e la squadra è ben costruita. Le rivali per la Serie B però non mancano: ad esempio il Catanzaro che mi sembra abbia superato le difficoltà iniziali e si è rilanciato in classifica".

La griglia di partenza dell'estate vedevano anche Catania e Casertana in lotta per la cadetteria.
"E sono entrambe in corsa. Il Catania, poi, a mio avviso è la formazione più forte del girone e adesso sta pagando solo la sosta forzata dovuta alla querelle sui ripescaggi".

A Rende, invece, il ruolo della sorpresa.
"Quando ad agosto la mia Viterbese superò il Rende in Coppa Italia in molti etichettarono la gara come "normale amministrazione" e invece la squadra di Modesto ha grandi qualità. Credo che potrà dar fastidio per tutta la stagione nelle zone alte della classifica".

Nel Girone B si parla molto delle difficoltà della Ternana.
"Le Fere così come il Catania pagano lo stop forzato del campionato, ma a livello qualitativo la formazione di De Canio è da Serie B. La strada, però, non sarà semplicissima: il girone è molto livellato".

Infine spazio al Girone A. C'è l'Entella che per molti ha una marcia in più.
"Sono d'accordo. I liguri non hanno rivali. Alle loro spalle vedo bene il Piacenza ma non per uno scontro diretto per il primo posto".

Chiudiamo tornando alla fine del suo rapporto con la Viterbese del presidente Camilli. Cosa si sente di dire?
"Ho letto molte critiche negli ultimi giorni ma credo che per me parlino i fatti. Abbiamo trascorso 130 giorni senza una partita ufficiale e quando ci siamo trovati a disputare la prima sfida di campionato le rivali erano già alla decima. Una situazione paradossale. A differenza dell'Entella, che sapeva di non giocare fino al termine della querelle sulla riammissione, noi ogni settimana eravamo costretti a lavorare per preparare la gara del weekend, salvo poi essere fermati dalla società il giovedì. Con il passare del tempo la situazione è divenuta sempre più pesante e abbiamo avuto difficoltà anche nell'organizzare le amichevoli. Tutti gli altri club nel fine settimana avevano il campionato e io con l'allora ds Magalini ci siamo dovuti inventare di tutto. Compreso quello di fare gare fra di noi, con la rosa divisa in spogliatoi diversi, con maglie completamente distinte proprio per dare l'idea di una gara vera".

Qual è la qualità della rosa?
"Alta. Da prime cinque posizioni della classifica. E la riprova arriva dalle poche gare giocate in Coppa Italia la scorsa estate. Abbiamo battuto Rende e Ascoli cedendo il passo solo alla Samp a Marassi".