INTERVISTA TC - Novara, Viali: "Rimaniamo sul chi va là, ma niente alibi"

16.09.2018 14:10 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Novara, Viali: "Rimaniamo sul chi va là, ma niente alibi"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico De Luca

Sembrava tutto pronto per l'avvio del campionato, quando la Pro Vercelli ha presentato nuova istanza avverso la B a 19 squadre e il blocco dei ripescaggi: il club piemontese richiedeva la sospensione delle proprie gare e di quelle delle società invischiate nella querelle ripescaggi (Robur Siena, Novara, Ternana e Catania). Il TAR ha accolto la suddetta, procedendo alla sospensione cautelare in merito alla decisione del Collegio di Garanzia del CONI che aveva dichiarato l’inammissibilità dei ricorsi di Pro Vercelli e Ternana sulla B a 22. 
Di fatto il Novara non è scenderà in campo. Di questo, i microfoni di TuttoC.com ne hanno parlato con il tecnico degli azzurri William Viali

Parte il campionato, poi il colpo di scena e il Novara non gioca. Che giornata è stata quella di ieri?
“Sicuramente una giornata imprevista. Noi, dopo due mesi di preparazione con la sola parentesi di Tim Cup, avevamo davvero molta voglia di scendere in campo, abbiamo anche chiesto di giocare il primo possibile per la smania di misurarci sul rettangolo verde, non vedevamo l'ora, ma alla fine la situazione si è fatta paradossale. Dopo la rifinitura di ieri siamo partiti alla volta della Toscana, avuta la certezza del rinvio siamo tornati indietro”.



La preparazione deve però proseguire: come saranno le prossime settimane?
“Il disagio più grande viene proprio dalla programmazione: noi siamo sempre rimasti isolati dall'extra campo, ma è chiaro che abbiamo bisogno di capire meglio lo svolgersi dei fatti per poter programmare la settimana di lavoro. Faremo delle amichevoli, è l'ennesimo stop senza certezze, rimaniamo sul chi va là: però proseguiamo, il ritmo partita lo prendiamo giocando”.

Non teme cali di concentrazione da parte dei suoi?
“Dal punto di vista psicologico la situazione non aiuta, ma non deve essere un alibi. Abbiamo lavorato molto per diventare squadra, e dopo due mesi sono davvero felice del lavoro svolto: non dobbiamo spendere inutilmente energie, dobbiamo solo pensare a lavorare in modo positivo”.

Quando pesa, per un allenatore, dover forse lavorare più sulla testa della squadra che sulla tattica?
“L'allenatore in primis non deve mai sottolineare una difficoltà oggettiva, ogni situazione ha due facce e si deve convivere con entrambe, l'importante è riuscire a trarre comunque l'aspetto positivo. Questa è la mentalità giusta. E a me piace, anche perché la rivedo molto nella società, che ha sempre mantenuto un profilo basso, affrontando con equilibrio questi mesi particolari”.