INTERVISTA TC - Pochesci: "Berlusconi non ne capisce di calcio"

15.10.2018 18:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Pochesci: "Berlusconi non ne capisce di calcio"
© foto di Federico Gaetano

Due esoneri in giornata, un altro paio consumatisi nelle ultime settimane. In Lega Pro è ufficialmente iniziato il valzer delle panchine e TuttoC.com ha voluto analizzare questa e altre situazioni con Sandro Pochesci, ex tecnico di Fondi e Ternana, grande osservatore del calcio attuale, che ha risposto alle nostre domande con la solita schiettezza.

Mister, nel Girone B siamo già a tre esoneri dopo sei giornate: Samb, Teramo e Renate.  
"E immagino che ce ne saranno altri a breve. Sia perché cacciare un mister ormai è una moda sia perché in quel raggruppamento, ben livellato, è pieno di squadre che hanno alte aspettative. Tutte vogliono vincere, in tante vogliono fare il salto di categoria e nessuna, ovviamente, vuole retrocedere. Inoltre c'è anche l'effetto Berlusconi che ha cambiato le carte in tavola.
Riguardo gli esoneri ho i miei dubbi: la Sambenedettese cambia allenatore ma i risultati al momento non sono cambiati. Il Teramo l'avevo visto proprio contro i rossoblù e non avevano affatto giocato male. Però in questo caso son contento che abbiano scelto Maurizi. Agenore è un allenatore preparato che ha grande passione. In carriera in tanti hanno gettato fango sul suo operato quando invece meriterebbe grandissima considerazione. Alla Lupa Roma stava facendo miracoli prima di un esonero folle, arriva dalla salvezza alla Reggina ottenuta con la squadra più giovane del torneo. Poi, e qui inserisco nel discorso anche Brevi e chi è stato o verrà esonerato, non conosciamo i perché profondi degli esoneri. Io penso che se dai fiducia a un mister per tutta l'estate, dovresti dargliela almeno per le prime 10 giornate di campionato. Anche perché un mister viene scelto dal club e quindi, in caso di esonero, la prima ad aver fallito è stata la società. O, per meglio dire, i presidenti, che si improvvisano allenatori".

Sembra di capire che non ama molto la categoria dei presidenti.
"Sono un problema per il nostro calcio. Non tutti, sia chiaro. Però ci sono tanti improvvisati che pensano di poter calpestare la dignità degli allenatori solo perché cacciano i soldi. Ma qui la colpa principale è la nostra, di noi tecnici: siamo una categoria di pecoroni che accetta di lavorare con certi patron mangia-allenatori, pur sapendo che il presidente vuole fare la formazione, che entra negli spogliatoi a fine primo tempo e via di questo passo. Chi fa così distrugge il rapporto di stima tra giocatori e calciatori e poi, all'atto dell'esonero, finisce che il mister non può parlare per evitare guai mentre il presidente è libero di dire tutto ciò che vuole. Bisognerebbe essere meno omertosi". 

A proposito di presidenti, ha parlato di Berlusconi. Che ne pensa?
"Berlusconi parla sempre di calcio ma non è che ne capisce di calcio. Eppure è un vincente. Questo perché, da grande dirigente qual è, ha saputo scegliere le persone che ne capiscono di calcio. Sapere e capire sono due cose diverse. Studiare e vedere partite è un conto, esserci dentro è un'altra. Dover fare un cambio con l'adrenalina in corpo, vivere tutta la settimana con la squadra, capirne gli umori, farla rendere al meglio. Questo può farlo solo un mister. Nemmeno un opinionista, sia chiaro, a meno che non ha allenato o vissuto lo spogliatoio giorno dopo giorno per tanti anni della sua vita. C'è gente che giudica senza sapere nemmeno che odore ha l'olio canforato. Berlusconi, quindi, è stato e resta un presidente vincente ma ciò non toglie che su Gattuso dica cose stupide".

C'è un presidente che le piace?
"Gigi Fresco che fa il presidente e l'allenatore alla Virtus Verona: l'ammiro perché è l'unico presidente che oltre a cacciare i soldi si prende le pernacchie quando sbaglia le formazioni. Mentre tanti altri presidenti fanno le formazioni agli allenatori e son quest'ultimi a prendersi le pernacchie: a vincere sono i calciatori, i direttori e i patron, quando si perde la colpa è solo dei tecnici. I presidenti dovrebbero fare i presidenti, non gli allenatori: non devono capire di calcio, devono capire se quel tecnico e quei dirigenti sono gli uomini giusti per guidare la propria società, cosa che uno come Berlusconi ha fatto benissimo e per questo ha vinto tantissimo".

Quello dell'esonero resta una moda dalla A alla C.
"In tutti i campionati. Come si fa, ad esempio, a trattare Ballardini in quel modo? Come si fa, dopo una sconfitta che può starci col Parma, a dirgli che è incapace dopo averlo lodato per la salvezza della passata stagione? Come si fa a cacciare uno che, vincendo il recupero col Milan, si sarebbe trovato quasi in zona Champions? Come mandi via un tecnico che ha fatto giocare e ha valorizzato un attaccante semi-sconosciuto, inserendolo in un determinato sistema di gioco, al punto che adesso tutta l'Europa vuole Piatek? Perché, insomma, Preziosi non chiede scusa a Ballardini?
E me la prendo tanto perché per me l'esperienza di un esonero è come quella di un lutto, non si può avere idea di come vivi una cosa del genere se non la provi. Invece da noi si fanno le cose con leggerezza, dalle chiacchiere da bar si è passate a quelle sui social. Basta dire una stupidata e tutti vanno dietro: prima gli italiani sceglievano i mister dal barbiere, ora lo fanno dai telefonini. Prendi Mancini: fino a ieri era un incapace, oggi ha salvato l'Italia. Ma se avesse perso avremmo chiesto tutti la sua testa. Poco importa se, con Mancini, l'Italia è tornata finalmente a tornare in porta".

Torniamo alla Serie C. Chi sale in cadetteria?
"Nel Girone A la Virtus Entella, a meno che non venga riammessa ma la vedo dura. Nel Girone B la Ternana e nel Girone C il catania. Sono le tre squadre che vinceranno i rispettivi gironi, sono favorite anche per la quantità di soldi spesi. Al momento, comunque, inutile guardare le classifiche: sono bugiarde a causa delle tante gare rinviate, dall'ultimo posto puoi passare al primo in men che non si dica".

In tutto ciò cosa fa Pochesci?
Mi diverto a vedere partite, l'ultima che ho visto è stata Casertana-Catania: tutte e due potrebbero fare la B per gli uomini che hanno. E' stato un match dominato dagli etnei ma non hanno saputo chiuderlo e ti può capitare che all'ultimo minuto un vecchietto come Floro Flores ti piazza la palla in porta, laddove il 90% dei normali giocatori l'avrebbe sparata in curva. 
A livello personale ho avuto qualche proposta in C ma ci ho riflettuto tanto. Cerco un bel progetto, sono un passionale e non voglio andare in una squadra dove so che non potrei essere apprezzato dalla proprietà. Ho la mia scuola calcio, mi dà più soddisfazione insegnare a un bambino che andare a farmi umiliare da una persona che mai apprezza e mai apprezzerà il mio lavoro e che distrugge la dignità degli allenatori solo perché ha tanti soldi".