INTERVISTA TC - Pres Sicula: "Giocatori tutelati, noi no. Ghirelli? Fiducia"

24.03.2020 12:30 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Pres Sicula: "Giocatori tutelati, noi no. Ghirelli? Fiducia"
© foto di Uff. Stampa Sicula Leonzio

Niente partite ma con tutte le tasse pagate. La Sicula Leonzio, in questo momento, resta ferma sul campo ma non ha fermato i pagamenti. TuttoC.com ha intervistato il patron dei bianconeri, Giuseppe Leonardi, per fare il punto della situazione. 

Stipendi pagati, contributi pure. Nonostante la Lega avesse differito quest'ultimi ad aprile.
"Non deve far notizia chi ha pagato ma chi non ha pagato. Dovrebbe esser scontato ma purtroppo non è così. Questa volta avremmo potuto non pagare subito i contributi ma avevamo le risorse per versarli e l'abbiamo fatto. Certo, le risorse sono personali e questo non è un bene per il calcio. La Sicula Leonzio si è sempre portata avanti con l'iter burocratico dei pagamenti ma tra qualche mese sarà difficile bussare agli sponsor per chiedere di prolungare i contratti in essere per la prossima stagione. Le problematiche economiche verranno fuori prepotentemente quando finirà quest'emergenza".

A non rispettare la scadenza anche la Casertana, con il presidente che ha dovuto scegliere se pagare gli stipendi ai calciatori o agli operai...
"Fa un po' male sentire queste cose. Il presidente D'Agostino è da capire e da apprezzare. Ci sarebbero stati più problemi se non avesse pagato i dipendenti delle sue altre aziende, visto che gli stipendi dei calciatori li paga con i proventi delle sue altre attività. Parliamo di un presidente che ha sempre investito tanto in Serie C e che pagherà, come ha sempre fatto. Ma anche a Siena parliamo di gente seria, che conosco, e che ha sempre pagato. Spiace per le penalizzazioni che prenderanno".
 
E poi c'è Catania. I tifosi hanno paura di dover ripartire dalla D. Leonardi potrebbe essere il loro presidente?
"Leonardi rimane alla Sicula Leonzio. Sto bene qui, questa è la mia creatura. Abbiamo dimostrato coerenza e linearità, se avessi deciso di andare da un'altra parte non avrei fatto questa campagna acquisti a gennaio, con 18 fra entrate e uscite. Qualche pseudo-tifoso ha detto che volevo andarmene via da Lentini. Io alle chiacchiere preferisco i fatti: basta guardare i bilanci per capire quanto tengo a questa squadra. Spiace solo esserci affidati a giocatori che hanno speculato su questa proprietà e che non meritavano di stare con noi. Ma è acqua passata, ne siamo usciti più forti, abbiamo capito gli errori e li abbiamo corretti, al punto che se il campionato finisse adesso saremmo salvi. Auguro comunque le migliori fortune al Catania, la squadra della mia città. Il presidente Pulvirenti è in difficoltà personali da tempo ed è difficile vendere società con milioni di euro di debiti, soprattutto in un periodo come questo. Essersi ritrovati in C dopo tanti anni di A non è stato affatto semplice, tante altre società sono saltate. Penso a Palermo, Bari, Napoli e Fiorentina. Spero, invece, che il Catania continui a resistere e a ritornare ai fasti di un tempo".

Questione spinosa: arriverà il taglio degli stipendi per i calciatori?
"Bisogna distinguere tra le cifre che girano in Serie A e in Serie C. Però sono diverse anche le entrate tra le due categorie. I calciatori sono comunque tutelati in tutto e per tutto. La trovo una cosa giusta, visto che qualche mio collega ci ha un po' giocato in passato e non ha mantenuto gli accordi. Però è giusto ricordare che le società, al contrario, non sono per nulla garantite da qualsiasi evento. Spero che l'AIC capisca l'allarme lanciato dai presidenti, anche perché il rischio che tante società chiudano i battenti è alto. Quindi bisognerà venirsi incontro: spalmare i contratti, rinunciare a qualcosa, trasformare le parti fisse in bonus...".

Però è difficile tagliare lo stipendio a chi guadagna intorno ai 1500 euro al mese...
"Il dramma è la tassazione. Bisogna metterci mano perché arriva a gravare anche fino all'80% del totale. La defiscalizzazione era necessaria prima ed è essenziale adesso: l'emergenza è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ricordo che quest'anno avevamo scioperato per ottenere l'introduzione delle nuove regole fiscali. Senza il semiprofessionismo le squadre salteranno e i calciatori rimarranno a spasso".

Il numero di squadre, insomma, potrebbe calare a causa del coronavirus.
"Diciamo che la riforma dei campionati andrebbe fatta a prescindere. Ma visto che il prossimo sarà l'anno zero per tutti, questa situazione porterà a una selezione forzata, farà cadere club in Serie C ma anche altrove. Penso che pure in cadetteria ci saranno delle difficoltà. Per quanto riguarda la Lega Pro, ovviamente non sono tranquillo ma so che il presidente Ghirelli, che stimo e appoggio, sta lavorando ottimamente, in accordo con il presidente della FIGC Gravina". 

C'è una data limite entro la quale bisognerà considerare chiuso il campionato?
"Credo che siamo già fuori tempo massimo. Inoltre, quando finirà l'emergenza, sarà pressoché impossibile riprendere subito a giocare. Siamo già a 15 giorni senza allenamenti di squadra, i giocatori dovranno rifare una mini-preparazione nel caso. E lo dico con immenso dispiacere visto che, dopo un girone d'andata molto difficile, finalmente dopo il giro di boa avevamo ingranato. Con Ternana, Bari e Catanzaro avevamo dimostrato di potercela giocare e di fare anche del male alle big. Eravamo tra le squadre più in forma di tutta la C, stavamo vivendo un momento d'oro: Lescano, ad esempio, metteva in porta ogni pallone che toccava".

Senza più partite giocate che ne sarà di promozioni e retrocessioni?
"È un bel problema. In zona promozione ci sono squadre, come il Monza, che hanno praticamente vinto il campionato. Però ci sono ancora otto partite da giocare, con 24 punti a disposizione. Troppi per avere qualsiasi certezza di classifica. Inoltre bisogna capire cosa accadrà in Serie B: senza retrocessioni come faranno a esserci le promozioni dalla C? E se venisse deciso di congelare la classifica, con Monza, Vicenza e Reggina promosse in quanto prime, resterebbe il problema della quarta da promuovere, visti i playoff mancanti. E comunque, come detto prima, bisogna vedere quanti club riusciranno a iscriversi".

La decisione sui verdetti finali potrebbe dividervi. Mentre finora, come Lega Pro, siete stati molto uniti, tra blocco degli allenamenti e delle partite in tempi non sospetti.
"L'accordo si è creato perché non ci sono in ballo tantissimi soldi. In A e in B il discorso è diverso, la Lega Pro è più semplice da bloccare. E poi siamo diversi, noi ci facciamo maggiormente guidare e consigliare da chi comanda la Lega, ovvero il presidente Ghirelli. Però riconosco che non è facile farlo altrove dove le cifre in ballo sono molto diverse".

E nel frattempo, seguendolo sui social, scopriamo che lei si allena in quarantena, come i giocatori.
"Io seguo un programma personalizzato, ovviamente diverso dal loro visto che parliamo di professionisti. Però sento tutti continuamente: mister, giocatori, il resto della dirigenza, l'area comunicazione. Riconosco che non è facile allenarsi in questo modo: qualcuno è tornato a casa, tanti sono voluti rimanere in Sicilia. Questa squadra è coesa anche a distanza, vederli uniti aumenta il rimpianto per questo stop improvviso".