INTERVISTA TC - Spinesi: "Messa in mora Catania? Non c'erano altre vie"

28.10.2021 11:00 di  Raffaella Bon   vedi letture
Gionatha Spinesi
TMW/TuttoC.com
Gionatha Spinesi
© foto di Federico De Luca

Gionatha Spinesi, ex attaccante del Catania, ha parlato a TuttoC.com del momento difficile che sta vivendo la squadra siciliana, a partire dallo sfogo di mister Baldini fino alla messa in mora della società da parte dei tesserati: "Ho avuto già modo di dare ragione a mister Baldini dopo lo sfogo di Francavilla, anche se in molti erano invece convinti che avesse torto perché i panni vanno lavati in casa. Io non sono di questo avviso: lo riconfermo ora. La ragione l'ho avuta col tempo. Se lui ha fatto una cosa del genere è perché nelle settimane precedenti ha avuto rassicurazioni da parte della società per quanto riguardava i pagamenti. Se vieni presi in giro più volte, ci metti la faccia anche a tua tutela. La messa in mora? E' una scelta che non deve portare a colpevolizzarli, anche se potevano fare altrimenti. Ma probabilmente non c'erano altre strade. Non avendo pagato gli stipendi di agosto il Catania comunque andrà incontro ad una penalizzazione di 4 punti o forse addirittura 6".

Vede una via d'uscita?
"Solo i ragazzi potevano mettere un punto da dentro o fuori. O si fallisce perché non ci sono soldi, ma almeno non si è più in agonia. Dall'altra parte potrebbe essere uno stimolo per gli imprenditori interessati".



Siamo di fronte ad un nuovo caso Trapani?
"Non lo so, ma può essere così se non si trovano investitori, anche se io non me lo auguro".

La squadra come scende in campo in queste condizioni?
"Io sono convinto che quanto di buono stanno facendo è proprio legato a questo. Durante la settimana hanno la testa piena di pensieri extracampo. Ma la domenica è il giorno di svago, dove non pensi a niente, vai a divertirti, anche in considerazione del fatto che ci sono tanti ragazzi giovani. E' un merito che va dato a loro e a tutto lo staff".

Mancano 300 mila euro...
"Alcune scelte per il bene del calcio a Catania dovevano essere fatte già lo scorso anno: è impensabile prendere una squadra in Lega Pro con quel tipo di debito, da più di 50 milioni di debiti. In A forse con un piano di risanamento ce la si sarebbe fatta, ma in C mi sembra si sia fatto il passo più lungo della gamba. Sono state fatte cose sbagliate: nessun imprenditore fa un investimento del genere. Io sono dalla parte dei ragazzi e del mister: stanno vivendo una situazione non facile e io mi auguro per il bene del Catania che ci sia qualcuno che prenda la situazione in mano e veramente con decisione la voglia risolvere. A volte comunque se si capisce che la casa non regge, si deve buttare giù e la si ricostruisce da zero. A malincuore ma se è per il bene di tutti, è giusto farlo".