INTERVISTA TC - Urbinati: "Fermana, rimettiamoci in carreggiata. A Pescara come Davide vs Golia"

15.10.2021 17:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Urbinati: "Fermana, rimettiamoci in carreggiata. A Pescara come Davide vs Golia"
TMW/TuttoC.com
© foto di Uff. Stampa Fermana

“Sicuramente ci aspettavamo di partire un po’ meglio, c’era entusiasmo e del resto l’anno scorso abbiamo finito la stagione sfiorando i playoff”. Cinque punti in questo avvio di campionato per la Fermana, che ha vissuto anche l’avvicendamento in panchina con l’arrivo di Giancarlo Riolfo. A TuttoC parla il capitano della formazione marchigiana, Gianluca Urbinati: “C’erano i presupposti per partire meglio, purtroppo questi punti non sono arrivati e quindi bisogna rimboccarsi le maniche e andare a cercare di farli in qualsiasi campo e stadio. Non ce l’aspettavamo di partire così, ma sappiamo tutti qual è il campionato che deve fare la Fermana”.

L’anno scorso siete partiti in maniera simile, poi alla fine siete riusciti ad arrivare a una salvezza tutto sommato tranquilla.

“Ci metterei la firma per fare una cavalcata così. Effettivamente eravamo in una situazione analoga, però oggi il campionato è cambiato, le dinamiche sono diverse. Secondo me quest’anno sarebbe più difficile fare li percorso dell’anno scorso. Detto questo, il lavoro non ci fa certo paura: lavoriamo ogni giorno e speriamo di fare il prima possibile i 42 punti che servono per salvarci. Poi se arrivano all’ultima giornata va bene lo stesso, conta il risultato”.

Il livello del girone si è alzato o abbassato secondo te?

“Secondo me con le tre retrocesse dalla Serie B, più qualche corazzata tipo Modena, Reggiana, Siena, il livello si è alzato. Ci sono tante pretendenti alla vittoria finale e anche il livello medio di chi si deve salvare è aumentato. Ci sono tante squadre forti, tutte hanno giocatori importanti. Mi pare vi sia stato un livellamento verso l’alto”.

Ora una trasferta insidiosa come quella di Pescara. Che gara sarà?

“Difficile. Il Pescara è tra quelle tre retrocesse in B che dicevo, è una sfida da Davide contro Golia. In questi anni però siamo stati abituati a fare exploit importanti: la Fermana negli anni ha fatto risultato Pordenone, Padova, Reggio Emilia, Modena. Perciò andremo lì con grandissimo rispetto, sapendo di affrontare una squadra molto forte, che deve vincere il campionato, ma anche con le nostre idee, la nostra forza, la convinzione di poter fare bene”.

A livello personale hai segnato già due gol, il record è tre. Conti di migliorarlo?

“In un momento così è difficile godersi un momento personale positivo. Il primo obiettivo, come è sempre stato in questi anni, è la salvezza della Fermana. Perciò adesso sono concentrato e siamo tutti concentrati perché arrivi la salvezza. Diciamo che sono partito bene, ma non penso a quello. Adesso è il momento di serrare le fila e tirarsi fuori da questa situazione. Però, certo, sono felice: più che per i due gol in otto partite, per come ho reagito al ruolo di difensore, che penso di poter ricoprire anche in futuro per le mie caratteristiche". 

Come vi trovate con mister Riolfo?

“Ha avuto un impatto molto positivo, sin da subito abbiamo iniziato a fare dei punti, che è una cosa che ti fa lavorare in maniera più serena. Il mister sta proponendo la sua idea di gioco, i suoi dettami tattici e tecnici: il gruppo lo sta seguendo in tutto e per tutto. Ha un modo di affrontare le partite diverso da prima, penso ci stia portando dei benefici. C’è grande convinzione, tra noi, di poter fare bene”.

Sette anni a Fermo. In un calcio che cambia sempre, sei una mosca bianca.

“Sono vecchio stampo, ancora credo nei valori della vita. È sempre stata una scelta fatta col cuore, mai guardando al lato economico o quant’altro, e ne vado orgoglioso. A me piace avere pressioni e responsabilità, mi rendono vivo”.

E poi c’è la fascia al braccio.

“Oltre che essere una gratificazione per tutte le battaglie fatte insieme ai miei compagni, è un onere e un onore rappresentare la città di Fermo. Spero di farlo nel migliore dei modi”.

Quanto è cresciuta la società in questo periodo?

“Diciamo che siamo cresciuti di pari passo, sia io che la società. E sono passi da gigante: nel primo anno in D non avevamo neanche un posto per fare un ritiro. Ora abbiamo un campo di allenamento, una sede dove lavorare nella settimana, il pullman personalizzato, tutto quello di cui una squadra di Serie C ha bisogno. I passi sono stati notevoli, bisogna fare i complimenti alla società”.

Una riflessione generale. Sei tra i tanti calciatori in scadenza di contratto. I parametri zero sono diventati un tema perché Donnarumma e altri, ad altissimo livello, hanno scelto di andare via con questa modalità. La realtà è diversa: in C, in B, sono tantissimi i calciatori in scadenza. E andare a parametro zero vuol dire essere stati scaricati dalla società di appartenenza. È un tema di cui si parla poco?

"Come dico sempre, la A è un mondo a parte, sia a livello tecnico che economico. Le situazioni tipo Donnarumma sono scelte personali, di chi evidentemente ha richieste economiche o tecniche diverse. Nel nostro caso, in Serie C, è tutto diverso. Quando un giocatore è in scadenza di contratto, se poi gli capita un infortunio o la stagione non è quella che si pensa, nel senso che non si raggiungono gli obiettivi di squadra o personali, viene… non voglio dire abbandonato, perché è un termine forte. Ma rimane a casa, magari senza stipendio e senza poter dare da mangiare alle proprie famiglie. È una riflessione importante da fare, di cui il sistema calcio si deve fare carico”.