INTERVISTA TC - Vulpis: "Match of the Week? Aspettiamo Eleven, siamo all'ultimo anno..."

06.12.2022 18:30 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Vulpis: "Match of the Week? Aspettiamo Eleven, siamo all'ultimo anno..."
TMW/TuttoC.com

Novità in vista per i diritti TV della Serie C. A TuttoC ne parla Marcel Vulpis, vicepresidente vicario di Lega Pro con delega al marketing e al commerciale: "Noi entriamo, come ha sottolineato Ghirelli anche sulle vostre pagine, nell'ultimo anno del contratto in vigore con Eleven Sports, che oltretutto da gennaio, come abbiamo letto sui giornali, entrerà ufficialmente nel gruppo Dazn".

Come giudica questa novità?

"È una cosa che ci rende felici, la Lega Pro è stata antesignana rispetto ad altre leghe sulle OTT. È stata sicuramente un'intuizione delle precedenti governance, ma è stata anche la soluzione migliore possibile per disporre di una struttura che potesse avere una continuità di distribuzione e di collocamento del contenuto audiovisivo su un numero così elevato di partite. Noi siamo la lega con il maggior numero di club e di partite a livello mondiale, possiamo dire soltanto grazie a Eleven per tutto quello che ha fatto in questi anni, quando ancora si chiamava Sportube. Loro sono la casa del basket, ma da qualche mese: forse sarebbe più corretto dire che sono la casa del calcio e ora anche del basket. Se l'operazione è andata in porto è perché, fra i contenuti di Eleven, c'era questa forte expertise nel calcio di Serie C, un calcio molto emozionale e legato al territorio".

Insomma, la Lega Pro ha avuto dei meriti…

"Un pezzo di questa idea di far entrare Eleven in Dazn forse è anche legata al fatto che fra i suoi prodotti ne ha uno importante come la Serie C. Il basket è importantissimo, ma è arrivato negli ultimi 5-6 mesi. Dazn ha visto la storia di questa TV, distribuire così tanti eventi in una stagione la rendono importante sia a livello italiano che europeo, senza dimenticare gli altri Paesi".

Cosa succederà alla fine di quest'ultimo anno?

"Siamo nell'ultimo anno… Poi le vie del Signore sono infinite. Anche perché da gennaio non posso escludere che ci siano dei contatti col gruppo Dazn, uno degli operatori leader nel settore. Per noi al centro, così come del resto è per i broadcaster, ci deve essere il piacere del tifoso di acquistare e seguire la partita: anche le politiche di prezzo saranno governate da un tavolo congiunto fra Lega, che è l'editore, e i broadcaster che si avvicineranno al prodotto".

Provo a sintetizzare la sua premessa: felicissimi della collaborazione, ma ci stiamo per separare.

"Io non parlo di separazione, ma di ultimo anno. Oggi per noi è fondamentale, proprio perché stiamo andando in un periodo di vetrina, sia il più ricco possibile anche a livello contenutistico. Quando un anno fa ho proposto a Giovanni Zurleni (managing director di Eleven, ndr) la novità del Match of the Week, visto il mio background giornalistico gli ho fatto presente che il prodotto andava migliorato. Far capire al tifoso che la partita sta iniziando quando arbitro e squadre fanno il loro ingresso sul campo non va più bene, è un prodotto antico. Oggi devi 'coccolare' il tifoso-spettatore, devi garantire dei prodotti premium nel pre, nell'intervallo e nel post. Non ho inventato nulla di rivoluzionario, intendiamoci: è un prodotto che qualsiasi altro broadcaster fa da tempo, ci siamo soltanto allineati al mercato dello storytelling del match a livello contenuto. Questo ha portato a individuare un volto, al femminile, coadiuvato da diversi colleghi sui campi. Questo progetto ha portato a un controllo del processo produttivo e distributivo mai fatto nel mondo della Lega Pro, che ho coordinato in prima persona, insieme agli avvocati Bonanni e Sandoletti per la parte legale e contrattualistica, ai quali devo dire grazie, contando sull'appoggio del presidente Ghirelli. E devo ringraziare anche Walter Astori, coordinatore dei contenuti giornalistici di Eleven. Durante i playoff abbiamo fatto un lavoro straordinario, penso su tutti alla finale di Palermo in un Barbera straripante, con un collegamento durato a lungo e in maniera costante, tant'è che la stessa Sky ha ripreso le immagini di Eleven Sports. È stato il momento più bello a livello televisivo come vicepresidente vicario di Lega Pro".

E poi? Oggi il Match of the Week non c'è più. Cosa è successo?

"Da quel momento in poi a oggi, nonostante i nostri continui inviti a ripartire col Match of the Week, io non ho avuto da parte di Eleven più comunicazioni. È chiaro che il progetto si basa su tre pilastri: la Lega ci deve credere ed è così, il produttore EMG deve essere pronto ed è così, lo stesso deve valere per Eleven. Tanti colleghi peraltro mi hanno scritto che sarebbe una bella idea ripartire. L'invito è: caro Giovanni, sediamoci e parliamone. È un valore per la Lega, per Eleven, per te, per tutti noi. Anche perché come Lega non ci possiamo permettere di non farla, specie nell'ultimo anno di contratto".

Quindi il messaggio è: se non la facciamo con Eleven, la facciamo con Sky.

"Io questo non lo so, non ho ancora parlato con Sky. Sono in una fase in cui devo dire al mio partner di vederci e cercare di andare avanti insieme fino all'unico secondo di questa partnership. Sono professionale e mi aspetto professionalità: siamo un cliente di Eleven, mi aspetto che questo grido d'amore, chiamiamolo così, sia raccolto. Anche perché chiaramente è un ultimo anno, non un primo. Noi vogliamo farla e farla con un nostro partner, perché i contratti sono importanti e vanno gestiti nel modo migliore. Solo dopo che da parte loro ci sarà detto ufficialmente no, allora si potrà decidere col presidente e con l'ufficio emittenti, di valutare altre soluzioni".

Chiariamo però: Eleven contrattualmente non è obbligata a farlo. Se ritengono non sia il caso, possono liberamente non farlo.

"Esatto, è un di più. Però, se l'hanno fatta un anno fa, oggi Zurleni mi deve spiegare perché non vogliono più farla. A quel punto, mi siedo col mio presidente e valutiamo il da farsi. Però non c'è alcun motivo per non farlo. È solo questione di sedersi attorno a un tavolo e trovare le modalità: oltretutto siamo andando verso il girone di ritorno e i playoff, mi aspetto una valorizzazione almeno pari a quella vista un anno fa. Mi aspetto una chiamata, sono disponibile ad andare a Milano anche alla vigilia di Natale. Anzi, faccio una battuta: se devo vedere un regalo di Eleven sotto l'albero, vorrei vedere il bigliettino con scritto Match of the Week".

Come vede la prospettiva di allungare i contratti per i diritti Tv fino a cinque anni?

"È una cosa che darebbe più stabilità, poter lavorare su contratti pluriennali e più lunghi è sicuramente meglio. Normalmente gli aspetti positivi del campionato di Serie A si riversano sul mercato dei prodotti audiovisivi di Serie B e C: non siamo satelliti di un altro pianeta, facciamo sempre parte dello stesso ecosistema calcistico".

Nell'ambito della stessa discussione politica, si sta parlando della rateizzazione dei debiti fiscali dei club.

"Lo sforzo chiesto ai club durante la pandemia va premiato. Non dimentichiamo la situazione da cui nasce tutto: un Paese totalmente bloccato, a parte pochi settori come trasporti, sanità, alimentari e farmacie. Abbiamo fatto tutti le file chilometriche nei supermercati, si era creato un pathos negativo non banale: non eravamo abituati a una pandemia. Il calcio è stato uno dei pochi elementi placebo per ridare un po' di gioia alle persone. Tutti hanno chiesto allo sport di ripartire: questo ha portato a un aumento esponenziale dei costi, penso anche solo al tema dei tamponi e dei protocolli. Dopo aver chiesto questo sforzo, oggi non si può far finta che non sia successo. No, è successo. E questo è un meteorite di tasse, di cui i 2/3 sono legati a club di Serie A, che però appunto fa parte dello stesso sistema: Non può essere assimilato al famoso Spalmadebiti, quando poi tutti hanno detto che i club ne avevano tratto benefici e poi avevano continuato a fare come volevano. Ora il tema è concreto: i club non hanno pagato quelle tasse perché hanno avuto meno ricavi, altrimenti le avrebbero pagate. Non possiamo dimenticarci di una pandemia, credo che sia giusto aiutare i club con una rateizzazione di cui gli stessi club devono farsi carico. Nel nostro Paese tutto diventa politica e tutto diventa strumentalizzatile: io sono dalla parte dei club, perché hanno un rischio d'impresa, che è normale ci sia, ma durante la pandemia è diventato un rischio di fallimento. Bisogna riconoscere a chi se l'è accollato almeno un occhio di riguardo".

Caso Juventus. Quanto preoccupa?

"È sotto osservazione da parte di tutti, mi pare che ci siano state diverse dichiarazioni del ministro Abodi sul tema. Non avendo le carte in mano, non posso commentare una vicenda che non possiamo conoscere a fondo. Ma, comunque, credo che lo stile sia importante e che non sia in questo momento fare commenti su un'associata, peraltro affiliata a un club di Lega Serie A. C'è un carico eccessivo di comunicazione sul tema, va rispettato il lavoro della magistratura".