INTERVISTA TC - Zanin: "Berlusconi porta luce alla Serie C"

15.10.2018 20:50 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Diego Zanin
TMW/TuttoC.com
Diego Zanin
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sei giornate disputate, un cambio di proprietà che ha fatto rumore, tre panchine saltate, una squadra che ancora non riesce a giocare nella sua categoria di appartenenza: questo in sintesi quanto accaduto nelle ultime settimane in Serie C. Per commentare il tutto TuttoC.com ha intervistato mister Diego Zanin, tecnico con esperienze in terza serie sulle panchine di Monopoli e Unione Venezia.

Mister, un campionato di Serie C che immagino lei continui a seguire con interesse. Che idea si è fatto finora?
"Col fatto che si è partiti tardi e con tante squadre che, come sappiamo tutti, non hanno potuto giocare da subito, la classifica può imbrogliare, soprattutto nel Girone A nel Girone C. Sarà quindi da verificare con più oculatezza più avanti, anche se già si cominciano a comprendere alcune forze in campo. Nel Girone C, ad esempio, si ha la conferma del Trapani che sta rispettando il ruolo di protagonista. Poi il Catania che è la squadra probabilmente da battere, insieme alla Casertana. Ma quest'ultima non ha cominciato benissimo e questo sta a significare che come ogni anno il campionato di C non è mai facile per nessuno, soprattutto all'inizio quando le squadre non hanno né identità precisa né costanza di partite sulle gambe e si rischia di perdere qualche punto".

Sul Girone B che ne pensa?
"Credo che ci sia grande concorrenza al vertice, oltre alla delusione Feralpisalò che però si sta riprendendo dopo esser partita male. C'è la conferma della Triestina, del Pordenone e del Vicenza. Io ho avuto l'occasione di vedere la Fermana e mi è piaciuta molto: è vero, può sembrare una sorpresa lì in alto, ma si è meritata tutti i punti fatti".

Chiudiamo con l'analisi del Girone A.
"Magari ci si sarebbe aspettati qualche punto in più dalla Juventus U23, ma bisogna tener presente la fase di sperimentazione: ora che hanno completato la rosa, potranno dare più continuità ai propri risultati. E' comunque una squadra di grande qualità. Ho visto il Cuneo, che è una squadra molto giovane, al contrario di quanto ho visto in altre partite, dove i giovani mi sono sembrati scarseggiare. Ci sono anche nomi interessanti in biancorosso".



Nel Girone B non si può non parlare dell'avvento di Berlusconi a Monza.
"E' una novità per la Serie C, ma ben venga. Darà una solidità al Monza e potrà portare l'esperienza che ha insieme ai suoi fidati collaboratori per arricchire il campionato. Fa piacere che un personaggio così guardi alla Serie C, con una società che un domani potrà dire anche qualcosa in più".

Anche perché il suo ingresso in C sta portando una grossa esposizione mediatica all'intero movimento.
"Porta luce ad una categoria che ne ha bisogno dopo un'estate travagliata dove si è parlato solo di tribunali e ricorsi, il suo avvento ha oscurato questa situazione ingarbugliata. In Serie C sono passati anche Campioni del Mondo e sarebbe giusto investire molto di più in questa categoria perché da qui possono partire anche grandi giocatori".

Ha parlato di un'estate travagliata passata in tribunale: non dimentichiamo la situazione della Virtus Entella che pur in presenza di una sentenza che le permetterebbe di giocare in B ancora non può scendere in campo e si trova in un limbo.
"E' difficile anche da commentare, mi spiace tantissimo perché mi metto nei panni di Boscaglia ma anche dei giocatori. Avranno una gran voglia di giocare: è il loro lavoro, ma c'è anche la passione che non deve essere affievolita dai tribunali. Poi è una situazione che penalizza la società e anche tutti i tifosi della squadra ligure. Io sinceramente ho rinunciato a seguire le vicissitudini giudiziarie: all'inizio ci avevo provato, ma poi ho abbandonato in favore del discorso tecnico. Sembra infatti che tutti abbiano ragione. E poi c'è un problema temporale: bisogna ridurre le tempistiche. Altrimenti si falsano anche i campionati, non dando la possibilità a tutti di cominciare allo stesso modo".

Sei giornate disputate e tre panchine già saltate: questa situazione come viene vissuta da un allenatore ancora alla ricerca di una panchina? Empatia nei confronti del collega o speranza di poter trovare una sistemazione?
"Oramai ci abbiamo fatto il callo: non si guarda più ai risultati e al curriculum, si fa fatica anche a darsi una spiegazione e si rischia di stare fermi parecchio tempo. Bisogna accettare ma allo stesso tempo aggiornarsi, essere sempre vigili, attivi e mai abbattersi moralmente. Quando arriva la chiamata devi essere pronto al 100%. Oramai la situazione degli allenatori è precaria e ogni domenica si rischia: il nostro lavoro è questo ed è reso ancora più precario dalla situazione generale. Servirebbero cambiamenti a monte, situazioni che diano stabilità al sistema. La differenza la fanno le persone: quando c'è da costruire, si scelgono le brave persone, ma a volte poi si fanno altre scelte. L'importante è farsi trovare pronto".

E quali sono le sue prospettive a breve termine?
"Io mi sto godendo il tempo con la mia famiglia, dopo 35 anni di calcio giocato e da allenatore. Anche se non nascondo la voglia di rientrare. Nella mia ultima esperienza a Monopoli abbiamo ottenuto la salvezza e scovato molti giovani, valorizzandoli. Una salvezza in un'annata positiva, ma purtroppo capita di restare fermi anche dopo annate così. Bisogna accettarlo e farsi trovare pronto. Essere sereni quando si viene chiamati in corsa, ti permette di avere maggiore lucidità e quindi di gestire meglio le proprie emozioni, senza covare rabbia o risentimento".