INTERVISTA TC - Zichella: "Gli allenatori sono diventati gli anelli deboli"

01.11.2022 23:00 di Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Zichella: "Gli allenatori sono diventati gli anelli deboli"
TMW/TuttoC.com
© foto di Uff. Stampa Teramo

Il tecnico Giovanni Zichella, intervistato da TuttoC.com, analizza il momento della Serie C soffermandosi su più temi.

Tanti esoneri in queste prime giornate.
"Tantissimi esoneri. Il calcio è uno sport, suddiviso in tanti “mestieri” all’interno di esso (direttori, procuratori, allenatori, calciatori, preparatori, ecc.), ma adesso risulta evidente che il mestiere dell’allenatore è diventato l’anello debole. Ha solo un modo l’allenatore per acquisire forza: la durata e il valore del suo contratto, e in questo deve essere brava la nostra categoria".

Troppa fretta a giugno, forse.
"Questo non lo so, sicuramente bisogna dare tempo ad un allenatore una volta assunto con il suo staff di lavorare, mentre ho la sensazione che l’allenatore da subito non lavori con tranquillità. Forse questa negatività è dettata anche dalla nostra momentanea società, tutto e subito, più di una volta succede che il lavoro che svolgi nella stagione in corso non viene preso in considerazione e condiviso, anzi, poi la stagione successiva quando non ci sei più si viene apprezzati, o addirittura gli allenatori appesa esonerati vengono richiamati nella stessa stagione".   

Cosa pensi della nuova proposta sui gironi.
"Sicuramente d’accordo, questa proposta di aumentare i gironi, è pensata per far risparmiare le società, anche se esattamente non lo so quando possa incidere questa voce spesa in un bilancio di una società di serie C

Capitolo Coppa Italia: il Rimini ha battuto il Cesena, il Pontedera ha eliminato la Reggiana, l'Entella ha fatto fuori il Montevarchi.
"Sono risultati poco veritieri, poi sempre meglio vincere, ma gli allenatori di solito fanno giocare quei calciatori che hanno meno minutaggio in campionato, e in questo caso chi ne dovrebbe approfittare sono questi calciatori. In questo momento che sono in attesa di una panchina, posso affermare che quando devo giocare una partita infrasettimanale di Coppa Italia non riesco a fare i salti di gioia, perché, sempre nel discorso che si faceva prima, l’allenatore viene quasi sempre valutato dai risultati del campionato e in questo caso la settimana viene “spezzata”. Però poi una volta che si è in campo, anche se si tende a far giocare chi ha avuto meno minutaggio, nessuno vuole perdere la partita". 

Prospettive per il suo futuro?
"Aspetto la situazione giusta per rientrare, anche perché incomincia veramente a mancarmi la quotidianità del campo, intanto continuo a seguire colleghi in settimana e più partite possibili nel weekend".