Arbitro 18enne aggredito, l'Arezzo: "Nessuna giustificazione ammissibile. Nessun silenzio tollerabile"

Arbitro 18enne aggredito, l'Arezzo: "Nessuna giustificazione ammissibile. Nessun silenzio tollerabile"TMW/TuttoC.com
© foto di Stefano Scarpetti
Oggi alle 16:00Primo piano
di Valeria Debbia

La Società Sportiva Arezzo condanna con assoluta fermezza il gravissimo episodio avvenuto nel pomeriggio di domenica 8 giugno, allo Stadio “Città di Arezzo” al termine della finale del Memorial “Mirko Poggini”, manifestazione dedicata alla categoria Under 13 che ha visto protagonisti i ragazzi di Arezzo e Vis Pesaro.

Mentre erano in corso le premiazioni, una persona – genitore di un giovane calciatore della Vis Pesaro – si è introdotta all’interno dello spogliatoio del direttore di gara e ha aggredito l’arbitro, causandogli lesioni che hanno richiesto il ricovero in pronto soccorso. I dirigenti della S.S. Arezzo, immediatamente intervenuti, hanno contribuito all’identificazione dell’aggressore grazie anche alle immagini registrate all’interno dell’impianto. L’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine.

«Sono allibito – dichiara il Direttore del Settore Giovanile Paolo Bertinie non riesco a capacitarmi di come una giornata di festa, pensata per bambini di 12/13 anni al loro primo approccio con il calcio a 11, possa trasformarsi in un atto di violenza così grave. A nome del Presidente Guglielmo Manzo e del Direttore Sportivo Nello Cutolo, esprimo la più totale solidarietà all’arbitro aggredito e alla sezione AIA di Arezzo. La loro presenza oggi è stata garanzia di qualità e correttezza, in un torneo dove solitamente sono i dirigenti a ricoprire il ruolo arbitrale. L’episodio è di una gravità inaudita e lo condanniamo con tutte le nostre forze».

La Società sottolinea come la collaborazione del responsabile della Vis Pesaro abbia contribuito all’identificazione dell’aggressore, che adesso dovrà rispondere penalmente del proprio gesto.

Un gesto vile, inaccettabile, che nulla ha a che vedere con i valori dello sport, del rispetto e dell’educazione che eventi come questo dovrebbero sempre trasmettere. Nessuna giustificazione è ammissibile. Nessun silenzio è tollerabile. È stato superato un limite e tutti insieme, con fermezza e responsabilità, dobbiamo alzare la voce per proteggere il futuro del nostro sport e dei nostri ragazzi.