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Avv. Scalco sul Rimini: "C'è il rischio concreto che non concluda la stagione"

Avv. Scalco sul Rimini: "C'è il rischio concreto che non concluda la stagione"
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di Valeria Debbia

L'avvocato Andrea Scalco, esperto in diritto dello sport, è stato ospite di 'A tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio Il 61, analizzando le attuali problematiche della Serie C, con un focus particolare sulla situazione del Foggia e del Rimini.

Partiamo dal caso Foggia: la FIGC ha annullato la penalizzazione di tre punti. Si può dire che abbia vinto la legalità, come sostenuto dal patron Canonico, che aveva denunciato irregolarità intorno al club?

"Esatto, la Corte Federale d’Appello, a Sezioni Unite, ha annullato la decisione di primo grado che aveva inflitto i tre punti di penalizzazione al Foggia per il mancato pagamento dei contributi INPS di febbraio 2025. Non abbiamo ancora le motivazioni, che saranno rese note nei prossimi giorni, probabilmente la prossima settimana. La situazione è diversa da casi come Triestina o Rimini, poiché qui si tratta di una penalizzazione specifica. Tuttavia, la partita non è chiusa: la FIGC o la Procura Generale dello Sport potrebbero impugnare la decisione al Collegio di Garanzia del CONI, ma solo per questioni di legittimità, come una sorta di Cassazione sportiva. Per ora, il Foggia non ha penalizzazioni da scontare, il che è un dato di fatto".

È prematuro dire se la FIGC o altri organi impugneranno la sentenza?

"Sì, è presto per dirlo. I due gradi di giustizia di merito della FIGC sono conclusi con la pronuncia di ieri. Un eventuale ricorso al CONI sarebbe limitato a questioni di legittimità. La Federazione e la Procura Generale dello Sport valuteranno la correttezza delle interpretazioni della Corte Federale una volta rese note le motivazioni. È prematuro ipotizzare un ricorso, ma la decisione è già esecutiva, quindi oggi il Foggia non ha penalizzazioni".

Passiamo al Girone B e al caos del Rimini. La squadra ha potuto giocare contro la Ternana grazie a un provvedimento eccezionale del TAR, altrimenti l’amministrazione comunale non avrebbe concesso l’impianto per presunte inadempienze. Quanto è concreto il rischio che il Rimini non concluda il campionato o addirittura l’anno solare?

"Il rischio è concreto, come dimostrano i fatti e le vicende estive. Ieri è emerso un ulteriore deferimento per non aver prodotto la fideiussione entro l’8 agosto e per aver superato il budget di un milione della fideiussione base. È probabile una nuova penalizzazione, probabilmente di uno o due punti, considerando la recidiva contestata dalla Procura Federale. Se riconosciuta dal Tribunale Federale, si aggiungerebbe alle difficoltà. Queste penalizzazioni, pur minori rispetto al passato, evidenziano una situazione societaria non rosea e di estrema difficoltà, aggravata dai problemi con l’amministrazione comunale, che rendono complessa ogni gara casalinga".

È realistico pensare a interventi bimestrali del TAR per garantire l’uso dell’impianto?

"Condivido che un intervento frequente del TAR, come quello cautelare e urgente di domenica, sia molto complesso. Il TAR è stato interpellato per un provvedimento eccezionale, ma è difficile immaginare interventi ripetuti con questa frequenza. Bisognerà vedere se la società riuscirà a garantire le tutele necessarie per non essere esclusa durante la stagione".

La mancanza di un impianto sportivo, indicato alla Lega al momento dell’iscrizione, potrebbe portare all’esclusione dal torneo?

"Assolutamente sì. L’impianto sportivo è un requisito fondamentale per l’iscrizione a qualsiasi campionato, con caratteristiche specifiche a seconda della categoria. Il venir meno della disponibilità dell’impianto comporta inevitabili conseguenze, come l’esclusione, poiché è un elemento comunicato alla Lega in sede di iscrizione".

Le penalizzazioni del Rimini riguardano anche la passata stagione, ma ci sono rischi per inadempienze nella stagione corrente, come i mancati pagamenti ai tesserati?

"Le penalizzazioni attuali si riferiscono alla stagione passata, conclusa il 30 giugno. Tuttavia, le inadempienze amministrative della stagione corrente, come il pagamento degli emolumenti ai tesserati o dei contributi, vengono monitorate dalla Covisoc, che segnala alla Procura Federale. Dopo una prima violazione, scattano recidive che possono essere confermate o meno. Una società non può competere se non rispetta le scadenze federali, per garantire la correttezza del torneo".

Ogni anno si ripetono situazioni problematiche in Serie C, come quelle di Turris, Taranto, Foggia, Triestina e Rimini. Non dovrebbe la Federazione adottare provvedimenti più incisivi per evitare queste criticità?

"Ha ragione, il problema si ripresenta spesso. Negli ultimi anni la FIGC ha fatto passi avanti, anticipando le scadenze per l’iscrizione e rafforzando i requisiti. Tuttavia, squadre come Rimini, Cremonese e Foggia si sono regolarmente iscritte, presentando la documentazione richiesta, validata dagli organi competenti. Questo dimostra che i controlli ci sono, ma non è facile filtrare a monte tutte le problematiche. Le esclusioni da un girone possono falsare il torneo, avvantaggiando alcune squadre e penalizzando altre. La Federazione ha l’obiettivo di implementare ulteriori tutele per evitare queste situazioni, nel rispetto delle società che rispettano le regole".

Parliamo della Triestina. Sembra esserci uno spiraglio di luce, nonostante un nuovo deferimento. La nuova proprietà pare stia risolvendo le problematiche. Qual è la situazione?

"La Triestina è in una posizione diversa rispetto al Rimini. Ha prodotto la documentazione regolare per competere e ha effettuato versamenti, compresa la fideiussione. Dovrà scontare le penalizzazioni già inflitte e probabilmente ne subirà altre, ma al momento non sembrano esserci segnali di ulteriori problemi per il prosieguo del torneo. Le società devono rispettare scadenze stringenti, e speriamo che la Triestina possa proseguire in modo regolare".