Grassi: "Lucchese, sono l'unico ad averci provato. La D non ci interessava"

Grassi: "Lucchese, sono l'unico ad averci provato. La D non ci interessava"TMW/TuttoC.com
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Ieri alle 15:15Girone B
di Lorenzo Carini

L'amministratore unico e fondatore di Affida Srl, Stefano Grassi, ha rilasciato diverse dichiarazioni in un'intervista al portale Gazzetta Lucchese a proposito dell'attuale situazione di incertezza legata al club rossonero: "Se Lucca vive l'ennesimo momento buio dal punto di vista calcistico, i responsabili sono da cercare in chi ha gestito la Lucchese negli ultimi due anni e non altrove. Sono l'unico ad averci provato, nessun altro lo ha fatto: questi sono dati oggettivi. Siamo stati contattati dal Comune, in quanto siamo da anni main sponsor della Lucchese, e abbiamo parlato con il sindaco e il suo staff per trovare insieme una soluzione ed evitare il fallimento: c'è stata disponibilità da entrambe le parti, c'era la possibilità di fare investimenti. Il sindaco revisore Varetti si è aggiunto agli incontri, dicendo sin dall'inizio che non avvea una situazione aggiornata, ma che poteva fare una stima dell'ammontare del debito. Abbiamo provato anche le strade della composizione negoziata e del concordato. Non avevo nessuna intenzione di acquistare da Mancini, per ovvi motivi, e quest'ultimo sono sicuro che non avrebbe nemmeno venduto: restava solo la possibilità di acquisire la società dopo il fallimento".

"Varetti ci aveva più volte detto che il debito sportivo era stimato in 2 milioni lordi, dai quali andava tolta la fideiussione di 750mila euro, e in più c'erano crediti sportivi per 200mila euro. Poco più di un milione di euro da pagare, insomma, per rilevarla: se la cifra fosse stata questa, saremmo potuti andare avanti, a condizione che ci fossero state date delle garanzie sulle sponsorizzazioni, necessarie per la gestione sportiva e ordinaria. Avevamo chiesto delle lettere di intenti di eventuali sponsor per capire la reale volontà di sostenere la Lucchese, ma non ci siamo mai interfacciati direttamente con loro: lo hanno fatto il sindaco e il suo staff. Dopo il fallimento, ci è arrivata una mail di Varetti con numeri diversi da quelli che sino ad allora ci erano stati comunicati: erano triplicati rispetto a prima, si passava da 1 a 4 milioni di euro, al lordo della fideiussione, dunque da 1 a 3 milioni netti. Lo stesso ammontare mensile degli stipendi era cresciuto da 240mila a 340mila euro, da gennaio".

"Il tema della Serie D è dall'inizio che non ci interessava perché siamo una realtà leader a livello nazionale e volevamo una situazione che garantisse una certa visibilità, anche per giustificare l'investimento. Poi è successo che il sindaco e il suo staff ci hanno chiesto di valutarlo e, sapendo che eravamo gli unici interlocutori, ci hanno chiesto di parlare con il Ghiviborgo, i cui dirigenti ci hanno spiegato che sarebbero stati contentissimi della soluzione Lucchese, ma che tuttavia erano in trattativa avanzata con il Viareggio. I costi sarebbero stati importanti perché la piazza di Lucca meriterebbe una Serie D da vertice della classifica, con una promozione in 12-24 mesi. Noi almeno ci abbiamo provato, in passato siamo stati sponsor più volte sostenendo la Lucchese negli ultimi quattro anni".