Intervista TC

Pagni: "Brescia? Pastrocchio all'italiana. Salernitana non merita quel trattamento"

Pagni: "Brescia? Pastrocchio all'italiana. Salernitana non merita quel trattamento"
Danilo Pagni
lunedì 2 giugno 2025, 12:00Interviste TC
di Raffaella Bon

Dal lungo ed articolato curriculum, dipanatosi dalla prima categoria alla Serie A, Danilo Pagni - ex dirigente della Ternana con esperienze al ChievoVerona e al Milan - ha analizzato ai microfoni di TuttoC.com tutti i temi di attualità dai playout di Serie B ai playoff di Serie C.

È arrivata la sentenza da Brescia che condanna il club delle Rondinelle alla Serie C. 

"Per quanto riguarda il Brescia in serie C è un classico pastrocchio all’italiana. Per quanto riguarda la tempistica, non entro nel merito perché non conosco i tecnicismi legali e burocratici nello specifico".

A cascata il Frosinone si è salvato. Ai playout ci vanno Salernitana e Samp.

"A Frosinone nessuno si sarebbe aspettato un’annata così deludente dopo la retrocessione in serie B rocambolesca. Tre anni fa il Frosinone costruì una squadra in serie B fantastica e poi riuscirono a fare delle grandi plusvalenze. La Salernitana, al di là del fallimento tecnico, non merita questo trattamento: sicuramente è stato impari, merita di essere tutelata, ma la frittata è fatta".

Anche le altre sentenze sono state pesanti, con il -9 alla Triestina e il -8 al Trapani. 

"È il sistema ad essere in default. Vedi quanto è successo a Taranto e Turris. Penso anche al Foggia che sta vivendo delle situazioni surreali, anche ambientali. Non parliamo del Messina, che va di male in peggio perché in giro ci sono troppi millantatori. Le regole vanno riscritte perché non c’è un rating approfondito. Spero che serva da lezione, perché questo è un fallimento del sistema."

Ha parlato di Messina: anche la società siciliana partirà da un -14 se dovesse riuscire ad iscriversi alla prossima Serie D.

"Al Messina io sono stato benissimo abbiamo valorizzato dei giovani importanti e assistere a questo scempio gestionale è veramente una vergogna. Purtroppo, come ho detto, in giro ci sono tanti millantatori, tanti fachiri e non ci sono i giusti controlli ma il cerino in mano resta alla città e alla provincia che non merita questo dramma".

Poi c'è la Lucchese, fallita e sempre più nel baratro anche a causa del -14 che la costringerà a ripartire probabilmente dall'Eccellenza.

"A Lucca due anni fa si era presentato un imprenditore senza alcun interesse, cioè Esciua che oggi è proprietario del Livorno e lo hanno rimbalzato letteralmente. Mi dispiace perché è una piazza storica, ma l’ennesimo fallimento significa che ci sono dei problemi atavici".

Sarà l'ennesima estate davvero molto calda.

"Sarà un’estate all’italiana, con corsi e ricorsi, riformulazione dei format e delle regole, però bisogna tracciare un punto definitivo. Io non capisco quest’ansia di giocare per forza - al di là delle situazioni climatiche - sui diritti televisivi, ma bisogna un attimo fermarsi e azzerare tutto e ripartire alla grandissima, perché il calcio italiano sta perdendo credibilità e oggi più che mai. Gravina che è una persona altamente intelligente, addirittura è stato promosso come vicepresidente della Uefa, secondo me ha i poteri e le capacità per rilanciare il calcio italiano".

Passiamo alla finale playoff tra Ternana e Pescara.

"È una bellissima finale, vinca il migliore. In cuore mio so per chi tifo, ma è veramente emozionante assistere a una finale del genere"

Baldini può ripetersi come a Palermo?

"Il calcio è situazionale, le partite sono figlie di episodi. Di Baldini ammiro lo spirito e l’atteggiamento mi piace. Secondo me ha le chiavi giuste e anche i calciatori. Poi la Ternana è una grande squadra, ha un grande allenatore, ma soprattutto una grande curva."

Cosa è successo invece al Vicenza?

"A Vicenza è successo che non è una squadra forte, è una buona squadra fatta di professionisti allenata bene, ma non è una squadra che eccelle perché per proprietà per stadio, strutture e investimenti e storia devi avere dei calciatori che spostano gli equilibri e anche altro. Quindi - al di là delle finali in cui ci vuole anche fortuna -. io ho visto le partite e non mi sembra una squadra che sposta gli equilibri, quindi bisogna accettare il verdetto oggettivo del campo".

Per quanto riguarda il mercato dei direttori sportivi?

"Diciamo che ci sono molte turbolenze, molti spostamenti. Io ritengo che i direttori sportivi italiani siano tra i più bravi a livello internazionale, si tratta di una categoria fortissima per circa il 60%, poi è ovvio che essendosi inflazionata con figure che tirano la giacca alle sponsorizzazioni, a volte questa categoria rischia di essere macchiata, ma io mi tengo forte il 60% che è fatta da grandi professionisti, frutto di professionalità e idee. Anche se è il sistema ad essere nettamente clientelare".

E il suo futuro, direttore?

"Ho avuto qualche colloquio interessante e proficuo. Bisogna trovare la persona giusta, per condividere qualcosa di importante, come sono abituato a fare".