Intervista TC

Pescara, Moruzzi: "Due anni fantastici, vorrei restare anche in Serie B"

Pescara, Moruzzi: "Due anni fantastici, vorrei restare anche in Serie B"TMW/TuttoC.com
Ieri alle 21:00Primo piano
di Raffaella Bon

Tra i protagonisti del ritorno in Serie B del Pescara, il terzino sinistro Brando Moruzzi è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com "Questi due anni a Pescara sono stati molto importanti per il futuro e per la mia carriera, perché sono stati i primi fra i professionisti: da Zeman, che è un grande maestro, ho imparato tanto soprattutto a livello offensivo e nella mentalità di andare sempre avanti. In questo secondo anno ho avuto la fortuna di avere mister Baldini che mi ha fatto crescere nella parte difensiva dove avevo alcune lacune, è stato l'allenatore giusto per potermi completare anche se c'è sempre da migliorare. Nell'insieme sono stati due anni fantastici, la promozione in Serie B è stato un grandissimo traguardo personale e a livello di squadra e di società, ma anche per la piazza che lo richiedeva da tanto".

Che allenatore è Silvio Baldini?

"Il mister crede molto nei giovani, a lui non interessa molto l'età. Se vede che stai sul pezzo e lo segui lui ti mette in campo, è un esempio per il calcio italiano, in questo periodo i giovani sono meno spinti e chi li deve mettere in campo è più intimorito dalla poca esperienza nel calcio dei grandi".

Che persona è il mister?

"È una persona sincera, squisita e molto colta, non solo nel calcio ma in tutto, non parla mai alle spalle ma ti dice sempre le cose guardandoti in faccia. E soprattutto dice sempre quello che pensa, è una persona stupenda, più che un mister è un uomo che ti insegna tanto a livello di vita, disciplina e dedizione al lavoro che è la cosa più importante per raggiungere gli obiettivi perché se uno ci crede può arrivare dove vuole".

Cosa ti ha dato sul piano personale?

"A livello personale mi ha dato molto, soprattutto a livello umano che all'inizio è la cosa principale perché prima di essere calciatori bisogna essere uomini. A livello tattico e calcistico mi ha aiutato tantissimo nella fase difensiva, nella concentrazione e nella cura del dettaglio".

Vorresti restare anche in Serie B?

"La voglia di giocare in B col Pescara è tanta, perché è una società che merita queste categorie e anche di più: è stata raggiunta dopo un anno di alti e bassi, sofferenze e rinunce di settimana in settimana per raggiungere quest'obiettivo. Non posso negare che la voglia non è poca".

Si parla di tante squadre su di te...

"So che ci sono voci di mercato, tante squadre che sono uscite però io di concreto non so niente. Sono stato avvisato dell'interesse di questi club e basta".

Ci hai sempre creduto?

"Assolutamente sì, come il mister ci ho sempre creduto perché sono una persona che quando fissa un obiettivo va fino in fondo per raggiungerlo e tutti quanti ci credevamo. Il mister è stato il primo a farci credere e a metterci quest'obiettivo in testa, già dopo qualche settimana eravamo tutti mentalizzati come lui".

Il gruppo ha fatto la differenza?

"Penso che sia stata una di quelle vittorie in cui non vince il singolo ma la famiglia e la coesione che si è creata in questi mesi, è stato quello il segreto della vittoria del campionato perchè singolarmente c'erano squadre più forti ma come gruppo non c'erano rivali".

Plizzari si è sacrificato per il bene comune?

"Esattamente, questa è la prova che a vincere è stato il gruppo: Alessandro è stato nonostante tutto in campo per la squadra e per raggiungere questo obiettivo dandoci una grossa mano in finale, questo dimostra come essere famiglia aiuta perché se hai un problema stringi i denti e lo superi".