Pres Brescia: "Dietro esonero non ci sono solo responsabilità tecnico. Corini tra i top della B"
Giuseppe Pasini, presidente dell'Union Brescia, è intervenuto quest'oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico, mister Eugenio Corini: "Parto subito con un saluto ad Aimo Diana, che ha guidato la squadra sia l'anno scorso che in questa stagione. Mi dispiace per l'esonero, perché dietro una decisione del genere non ci sono solo responsabilità dell'allenatore, ma di tutti noi. Però il calcio è così: dopo un consulto con il mio consiglio, la società ha deciso di cambiare guida tecnica.
Sono molto contento della presenza di Corini, non solo per la sua brescianità – che pure è importante – ma perché crediamo in un allenatore molto motivato, che ha sposato pienamente il progetto Union Brescia. Lo consideriamo tra i top della Serie B e questo è fondamentale per le ambizioni del nostro progetto.
La prima domanda che probabilmente mi farete è: perché cambiare allenatore a dicembre, nonostante un programma triennale? Il motivo è chiaro. Nella partita contro il Lumezzane – al di là del risultato, e tenendo presente che Lumezzane e Ospitaletto sono società amiche, tant'è che ho fatto i complimenti a Camozzi – ho visto una squadra senza anima, molto confusa. Insieme al nostro direttore sportivo Andrea Ferretti, mi sono sentito in dovere di valutare un cambio in panchina.
Ve lo dico chiaramente: ci sto mettendo la faccia davanti a voi e davanti a più di un milione di persone della comunità bresciana. Io voglio vincere. È vero che il programma è triennale, ma non sono venuto a Brescia per partecipare: voglio fare il meglio possibile già in questa stagione. Alla fine del percorso dovremo guardarci negli occhi e dire di aver dato il massimo. Questo pretendo dallo staff e dalla squadra.Sono qui perché voglio riportare il Brescia dove merita. Mi sto impegnando al massimo e pretendo che staff e squadra seguano la stessa direzione. Il cambio con Corini serve anche a dare una sterzata, al di là degli infortuni – che sono tanti – perché sugli infortuni non dobbiamo parlare di sfortuna, ma di responsabilità interne. Con le tecnologie attuali, che monitorano prestazioni in campo e in allenamento, avere 18-20 infortuni è qualcosa che va approfondito per una società con le nostre ambizioni".
La sensazione è che non sia solo un cambio allenatore, ma una svolta, come se il progetto cominciasse davvero ora: "Se ci affidiamo a Corini anche per un cambio di mentalità, per lasciare definitivamente l'anima Feralpisalò e abbracciare quella Brescia? Non voglio sminuire il lavoro di Aimo Diana: l'anno scorso ha fatto un ottimo campionato, record di punti. Siamo partiti con lui perché credeva nel progetto bresciano. Non è solo questo. Quando cambi allenatore all'Union Brescia, punti su esperienza e ambizione. Portare Corini alza il livello organizzativo. L'Union Brescia è partita il 17 luglio: abbiamo portato qui quanto di buono fatto alla Feralpisalò, alzato l'asticella con Diana – non tutto è andato come previsto, con responsabilità condivise. Con Corini facciamo un passo diverso.
L'ho seguito da anni: ci siamo scontrati quando era a Palermo, ma sempre lealmente. Era sempre tra i top quando con Ferretti parlavamo di allenatori. L'8 dicembre, dopo riflessioni sulla partita con Lumezzane, abbiamo deciso di contattarlo. Non pensavo accettasse, ma ci siamo incontrati, gli ho illustrato il programma e abbiamo chiuso".
Molti giocatori sembrano sentire il peso del 'Rigamonti' e i risultati casalinghi lo dimostrano: "Se c'è qualcosa da sbloccare mentalmente? Abbiamo giocatori che hanno fatto la B, come Gori che la conosce benissimo. La pressione c'è, ma ci devi stare dentro: è questione di maturità. Giocare davanti a 10.000 tifosi, con una curva spettacolare, è stimolante. Gli infortuni hanno influito, forse ci si aspettava di più da qualcuno. Il cambio può dare una sterzata anche a chi doveva rendere di più.
Se c'è rischio che il progetto forte diventi alibi? IDopo Ospitaletto sono andato nello spogliatoio: non mi era piaciuto l'atteggiamento. Con squadre minori puoi vincere o perdere per episodi, ma serve carattere, determinazione, coltello tra i denti: questa è la Serie C. Ho detto ai ragazzi che dobbiamo fare il massimo: alla fine ci guarderemo negli occhi. Ho fatto mezzo miracolo salvando la società dal 9 giugno al 17 luglio; l'altro mezzo lo devono fare loro in campo. I playoff li possiamo giocare assolutamente".
Sembra che l'accusa principale a Diana sia sugli infortuni: "Se ho mai dubitato di aver sopravvalutato la rosa? Non è un'accusa, è una constatazione. La squadra è forte: ha dominato a Lecco, campo difficile. Abbiamo preso giocatori di categoria superiore. Ma avere un patrimonio fermo ai box è come comprare macchinari e non usarli. Non puoi dare colpa ai campi. Qualcosa non ha funzionato nello staff – medico, fisioterapisti inclusi. L'anno scorso ci sono stati infortuni minori. Quasi tutti muscolari: va rivisto. Non siamo inferiori al Vicenza: i 13 punti di distacco non ci stanno quando siamo al completo".
È il primo scossone per l'Union Brescia: "Società compatta? Mi sono consultato con comitato esecutivo e vicepresidenti: unanimi. Su Corini nessun dubbio".
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