Banchieri: "Novara ha una rosa importante, la piazza merita la B"

Simone Banchieri, ex allenatore di Novara, Messina e Vis Pesaro, è intervenuto nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.
Che campionato si aspetta? Quali sono, secondo lei, le squadre che, almeno sulla carta adesso, partono come favorite?
"Come ogni anno ci sono tante aspettative su molte squadre, poi sarà il campionato a delineare chi riuscirà a fare più o meno bene. Nel girone A, Vicenza, Brescia e lo stesso Novara possono essere avanti a tutte, senza dimenticare il Cittadella. Nel B, la squadra che ha fatto acquisti importanti e ha già un'ossatura forte è l'Arezzo. Poi vedo il Ravenna che ha investito parecchio su tanti giocatori di prospettiva. Nel girone C sono in tante a competere per vincere, dal Benevento al Catania, passando per Salernitana e Crotone".
L'ultima esperienza in panchina è stata a Messina, una squadra che ha vissuto molte difficoltà. Quest'anno abbiamo gli esempi di Triestina e Rimini, oltre alla Ternana che ha avuto problemi. Quali strumenti si possono mettere in campo per arginare queste situazioni?
"A Messina l'esperienza sul campo è stata straordinaria con una squadra forte, dei tifosi incredibili e un città bellissima. Fuori dal campo, le cose non erano determinabili da noi e non si poteva fare nulla. Fatta questa premessa, se non ci sono le garanzie economiche valutate dalla Federazione, che dovrebbe controllare e avere chiari i conti di tutte le società, non si dovrebbero fare iscrivere le squadre. L'unico modo è che la Figc, la Lega e tutti gli enti del calcio devono vere chiaramente le garanzie economiche dalle squadre. Significa che se durante l'anno spendi tre milioni di euro, tu devi vere tre milioni di euro sui conti di chi governa i pagamenti. Questo è l'unico modo per controllare gli adempimenti nel tempo, altrimenti si fanno budget da tre o quattro milioni di euro e poi non si hanno le risorse, come è accaduto lo scorso anno e come sta accadendo anche quest'anno".
Il Novara è una squadra che conosce benissimo. Che stagione può fare e cosa può fare per alzare ancora di più l'asticella?
"I loro dirigenti lavorano bene e sanno benissimo cosa fare. So che probabilmente andrà lì anche Lanini, che io ho avuto proprio a Novara e ha fatto benissimo. Ha già Da Graca e parecchi giocatori importanti e di prospettiva. La piazza è esigente e ha grande ambizione, perché qualche anno fa è riuscita nella scalata dalla Serie C alla A ed è rimasta per tante stagioni in Serie B. Io auspico che possano fare molto bene perché la città e la tifoseria se lo meritano".
Il Vicenza ha cambiato allenatore ma rimane la squadra da battere. Quanto può essere pesante questa pressione sulla squadra?
"Io penso che la pressione sia un'altra cosa, non quella che si vive nel calcio. La pressione è per chi si alza la mattina alle cinque per andare a lavorare e non credo che queste siano situazioni che, chi sta nel mondo del calcio, vive realmente. Il Vicenza è una squadra forte, così come lo è il Brescia ma anche il Cittadella e il Novara. Nel girone A ci sarà tanta concorrenza e poi non dimentichiamo che i gironi differiscono per tanti aspetti. Io ho avuto la possibilità di farli tutti e tre, posso dire che il girone A è tecnicamente fortissimo, come è di alto livello anche il girone B mentre nel C vivi piazze e stadi molto caldi".
Qual è il suo parere sulle squadre Under 23?
"Il mio parere è che i giovani devono giocare, e devono giocare perché sono bravi e non certamente perché sono pagati o sponsorizzati. Ho visto la trasmissione delle Iene, in cui c'erano persone che prendevano denaro per far giocare i ragazzi. I giovani devono giocare perché sono bravi e le seconde squadre per me dovrebbero farle tutte le squadre di Serie A, per far sì che il passaggio dalla Primavera ai grandi sia meno traumatico. Dopodiché, io parlerei sempre solo di qualità. In Italia abbiamo tantissimi giovani bravissimi, non sono d'accordo quando sento parlare di mancanza di talento. Il talento c'è e va fatto giocare più spesso. Posso portare degli esempi sul campo di quando ero a Novara, gente come Bellich, Barbieri, Tordini o Stoppa giocavano perché erano bravi e con loro siamo arrivati fino alla semifinale per andare in B. Si può giocare con i giovani, poi chiaramente ci vogliono tre-quattro giocatori esperti che li guidano e sono utili. Nelle seconde squadre i ragazzi hanno la possibilità di giocare e si vede quando hanno un talento enorme. Atalanta, Inter e Juve metteranno in campo giocatori fortissimi, ma li aveva anche il Milan Futuro lo scorso anno, anche se la stagione è andata male. L'importante, per il calcio italiano, è che questi ragazzi trovino più spazio".
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